LA MUNICIPÀL – BELLISSIMI DIFETTI
LA MUNICIPÀL
“BELLISSIMI DIFETTI”
Il nuovo album di inediti
(iCompany – luovo)
data di uscita: 29 marzo 2019
“BELLISSIMI DIFETTI” è il titolo del nuovo album de LA MUNICIPÀL, progetto dei fratelli Carmine e Isabella Tundo, nuovi romantici e sperimentatori del pop d’autore, vincitori nel 2018 del premio 1M NEXT, il contest del Concerto del Primo Maggio a Roma.
Band che fa del Pop Crepuscolare la propria matrice stilistica, La Municipàl pubblica il suo secondo disco di inediti, in uscita il 29 marzo per luovo, anticipato dai singoli “Vecchie dogane”, “I Mondiali del ‘18”, “Italian Polaroid”, “Mercurio Cromo” e “Punk Ipa”, rilasciati nel corso del 2018, seguiti dal brano “Finirà tutto quanto”, pubblicato il 18 marzo scorso.
Link al brano “Finirà tutto quanto” su Spotify:
https://open.spotify.com/album/4NdNBqzLYosSfBuzUWS0TP
La Municipàl ha presentato in anteprima i brani del nuovo album in concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma, lo scorso martedì 26 marzo, all’interno della programmazione della rassegna “La Musica Attuale” organizzata da iCompany & Fondazione Musica per Roma.
“BELLISSIMI DIFETTI” – IL DISCO
“Bellissimi Difetti” è un percorso emotivo, turbolento e passionale, verso la riscoperta di se stessi, come a porsi davanti ad uno specchio analizzando il proprio riflesso secondo un’ottica nuova, abbracciando e non più demonizzando le temute imperfezioni.
Una nuova maturità acquisita, secondo la quale i difetti possono diventare bellissimi, peculiarità che ci rendono unici. Come nella pratica giapponese del kintsugi, da un’imperfezione può nascere una forma ancora migliore di perfezione estetica e interiore.
Le smagliature diventano trincee in cui rifugiarsi e un neo sulla bocca, una cicatrice si trasformano in virtù.
L’accettazione dei propri difetti è un processo di crescita che ci porta a stare meglio con gli altri e ad affermare la propria identità in un mondo che ci vuole sempre più depersonalizzati e omologati.
“Bellissimi Difetti” è un disco pieno di difetti, che si avvicina di più alla dimensione live della band, un lavoro più energico rispetto al precedente, ma che sa toccare punte di dolcezza nelle ballad.
Management: Massimo Bonelli
Produzione: iCompany
Label: luovo | luovo.icompany.it
Distribuzione: Artist First
Ufficio Stampa e Promozione: Big Time – pressoff@bigtimeweb.mywp.it
Booking: OTR Next | Salvatore Padula – salvatore@otrlive.it
Comunicazione: OTR Next | Erica Gasaro – erica@otrlive.it
TRACKILIST
01_FINIRÀ TUTTO QUANTO
02_PUNK IPA
03_I TUOI BELLISSIMI DIFETTI
04_IL FUNERALE DI IVAN
05_I MONDIALI DEL ‘18
06_MERCURIO CROMO
07_ITALIAN POLAROID
08_LE VELE
09_NOI DUE SULLA LUNA
10_MAJOR TOM
11_SCOGLIERE
12_VECCHIE DOGANE
GUIDA ALL’ALBUM “BELLISSIMI DIFETTI” BRANO PER BRANO
1_FINIRÀ TUTTO QUANTO
Il primo brano dell’album si apre con un suono molto potente, molto vicino all’attitudine live della band. È un brano esistenziale, un dialogo tra una persona fortunata e una che lo è stata meno, proveniente da molto lontano. Ad un certo punto i ruoli si invertono, fino a capire che in realtà tutti i problemi che pensiamo possano essere insormontabili sono invece nostre gabbie mentali, anche perché poi alla fine “finirà tutto quanto” e siamo tutti uguali nei confronti della morte.
2_PUNK IPA
Punk IPA è un brano senza mezze misure, crudo e diretto come un pugno, una corsa dissennata verso se stessi, alla ricerca di un improbabile equilibrio e dei motivi più profondi e veri del nostro essere umani, fallibili, fragili.
3_I TUOI BELLISSIMI DIFETTI
Un brano in prima persona, che si spoglia delle sonorità più ruvide dei primi brani, per permettere di sussurrare nell’orecchio che ciò che noi crediamo siano i nostri difetti, sono in realtà i tratti che ci differenziano dagli altri, rendendoci unici. Una canzone che riprende la parte più romantica de La Municipàl, mettendo da parte per un istante la parte più buia.
4_IL FUNERALE DI IVAN
Il funerale di Ivan è un brano “politico”, parla di come le persone cambino a causa della politica o semplicemente a causa degli eventi. La complicità di un tempo svanisce e si diventa estranei, adulti, con punti di vista differenti. E così L’incontro in una chiesa gremita per il funerale di un amico in comune diventa il teatro di un semplice sguardo che racchiude più di dieci anni.
5_I MONDIALI DEL ‘18
“A ricordarci che non siamo più uguali e che quest’anno non andiamo ai mondiali”, canta così il ritornello de’ “I Mondiali del ’18”, dove non è il calcio il protagonista ma una generazione, la generazione dei trentenni di oggi. L’assenza della nostra nazionale ai mondiali di quell’anno fa da viatico per aprire un discorso più ampio: la disoccupazione, la mancanza di ideali, il fatto che non siamo felici e che forse “stiamo male davvero”. Proprio come la nazionale del 2018, la generazione di chi è nato negli anni ’80 non riesce a decollare, rimanendo intrappolata nei ricordi di un’infanzia troppo diversa dalla realtà odierna.
6_MERCURIO CROMO
“Mercurio Cromo” è una ballata a tinte tenui e calde, un’invocazione alla pioggia perché scenda a disinfettare ferite ancora aperte e a coprire ricordi ed errori, ma senza cancellarli del tutto perché, in fondo, vogliamo continuare a sperare che un giorno tutto possa tornare a splendere come in quel 5 agosto.
7_ITALIAN POLAROID
“Italian polaroid” è l’istantanea di una storia come tante. È la storia di una coppia di ragazzi che si sono conosciuti per caso, di un amore mai sbocciato e di un imprevisto che trasforma un’avventura di fine estate in un qualcosa di troppo complicato per essere vissuto e di troppo grande per essere dimenticato. Il brano, a differenza della sua atmosfera estiva e scanzonata parla velatamente di un tema molto delicato, come quello dell’aborto.
8_LE VELE
Una ballad nostalgica, crepuscolare, una storia ambientata nella periferia di Lecce, dove due vecchi (tromba)amici si incontrano clandestinamente per lasciarsi andare, quel desiderio di contatto umano è in realtà solamente uno sfogo, “avevo solo voglia di parlare”, un modo per vincere la solitudine delle notti di provincia.
9_NOI DUE SULLA LUNA
Pezzo strumentale incentrato sul campionamento di una conversazione, pubblicata dalla NASA, tra due astronauti della missione Apollo 10 nel 1969, durante il loro volo attorno all’orbita lunare, pochi mesi prima dello sbarco di Neil Armstrong.
“Lo senti? Hai sentito che fischio? Whoooooo!” – ”Sì, sembra musica dallo spazio”. Così la conversazione tra Eugene Cernan e John Young, dopo aver ascoltato per quasi un’ora quei suoni “inclassificabili”.
Come dimostrato però durante lo show televisivo “NASA’s Unexplained Files” la realtà dei fatti è molto meno affascinante di quanto si possa immaginare. Il fischio infatti non era altro che il risultato dell’interferenza tra le radio del modulo di comando e del modulo lunare.
10_MAJOR TOM
Brano che si avvicina all’attitudine live della band e che si conclude con un finale “psichedelico”: perdersi nel vuoto. Un piccolo pensiero che corre verso quel famoso “Major Tom” di Bowie.
11_SCOGLIERE
Scogliere è il brano più oscuro dell’album, che rappresenta la parte più oscura di Carmine Tundo, infatti il brano fa parte anche di “Nocturnae Larvae Volume due”, concept album diviso in due volumi, pubblicato nel 2018. Per capire a pieno un disco bisogna anche ascoltare il rovescio della medaglia, il lato oscuro della luna, che in questo caso è il resto della produzione di Carmine Tundo.
12_VECCHIE DOGANE
Il disco si chiude con “Vecchie Dogane”, il primo singolo pubblicato del nuovo corso de La Municipàl, parla del desiderio di andarsene, andare via dall’Italia, un paese che offre sempre meno, e di azzerare la distanza che ci spara da un vecchio amore perduto.
CREDITI DISCO
La Municipàl: Isabella e Carmine Tundo
Scritto e prodotto da Carmine Tundo
Registrato da Carmine Tundo @ Discographia Clandestina e da Guglielmo Dimidri, Gigi Russo e Carlo De Nuzzo @ Il cantiere.
Mixato da Simone Bertolotti @ Whitestudio2.0.
Masterizzato da Andrea De Bernardi @ Eleven Mastering.
Hanno suonato: Carmine Tundo (basso, chitarre, tastiere, batteria), Alberto Manco (batteria), Marco Ancona (chitarre), Roberto Mangialardo (chitarre), Valerio Combass Bruno (basso), Lara Ingrosso (archi), Francesco Del Prete (violino), Alex Ricci (chitarre), Gianmarco Serra (batteria), Carlo Cazzato (basso), Raffaele Quarta (chitarre), Giuseppe Calabrese (basso), Antonio De Marianis (batteria), Mattia Carluccio (chitarre).
Realizzato con il sostegno di MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”