ILARIA PILAR PATASSINI – TERRA SENZA TERRA

5 Maggio 2023

“TERRA SENZA TERRA”
È IL NUOVO ALBUM DI
ILARIA PILAR PATASSINI

(Parco della Musica Records / Egea Music) 

Formato disponibile: CD, digitale

data di uscita: 5 maggio 2023

Esce “Terra senza terra”, il nuovo album di Ilaria Pilar Patassini.

Dopo l’anteprima di presentazione del disco tenutasi lo scorso febbraio alla Casa del Jazz di Roma e con quattro album di inediti alle spalle ampiamente riconosciuti dalla critica, la cantautrice e interprete Ilaria Pilar Patassini consolida anche in questo nuovo lavoro il sodalizio con il chitarrista, arrangiatore e produttore artistico Federico Ferrandina, già presente nel precedente album “Luna in Ariete”.

“Terra senza Terra” è composto da undici canzoni d’autrice moderne, originali e consapevoli, che dalla tradizione musicale italiana si spingono verso il jazz e su linee di scrittura classiche, cameristiche. Una barca che tocca molti porti senza soffermarsi in alcuno, con una rotta che va in direzione della libertà, dell’autodeterminazione e della felice rivendicazione di un vasto contenimento di moltitudini di Withmaniana memoria. L’album è un manifesto poetico e musicale che dà voce allo sguardo poliedrico dell’artista che passa dall’autoanalisi al racconto della quotidianità. Nelle tracce del disco Ilaria Pilar Patassini annusa e asseconda i venti del cambiamento, in un asse ideale che unisce vicende personali a quelle del suo tempo e di condivisione universale: sentirsi nomade, trovare casa tra le onde, vivere la società liquida e impermanente ma anche la gratificazione di poter finalmente mettere a nudo le conflittualità che il patriarcato ha cucito a sua misura sullo status dell’essere donna; e poi l’elaborazione di un lutto, la vocazione per gli elementi fluidi, la coincidenza della fine e dell’inizio di storie d’amore.

“Terra senza Terra” è una voce che canta alle orecchie di un’intera società fatta di schemi dettati sempre più dal potere di pochi e da una progressiva smaterializzazione che va però a scontrarsi e coincidere con il bisogno di empatia ed esercizio dei sensi, da un lato togliendoci così il terreno da sotto i piedi e dall’altra restituendoci umanità e ribellione, unendo tutti dentro un’unica condizione: quella di terrestri senza terra.

“Terra senza Terra” è stato anticipato dal singolo e video “Niagara” il 12 aprile 2023. Link al video ufficiale di Niagara su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=0cvNCHfrKN8

TRACKLIST:
1) Antefatto in do minore 
2) Al mare che passa 
3) Chance
4) Le infinite voci del mondo
5) In tempo di pace
6) Del dire addio
7) Niagara
8) Di mandorlo in fiore
9) Il passo indietro dell’amore
10) Terra senza terra
11) La tosse del sabato sera

CREDITI ALBUM “TERRA SENZA TERRA”

Testi di Ilaria Pilar Patassini
Musica di Ilaria Pilar Patassini e Federico Ferrandina  

Produzione artistica, arrangiamenti, direzione: Federico Ferrandina  

Registrato da Andrea Cutillo presso gli studi di registrazione di Casa del Jazz (Roma)  

Missato da Massimo Aluzzi e Andrea Cutillo presso gli studi in Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone (Roma)  

Masterizzato da Massimiliano Cervini presso gli studi in Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone (Roma)  

Produzione esecutiva: Roberto Catucci per Parco della Musica Records  

MUSICISTI PRESENTI NELL’ALBUM “TERRA SENZA TERRA”

Ilaria Pilar Patassini – voce, cori
Federico Ferrandina – chitarra classica, chitarra elettrica e piano verticale su “Del dire addio”
Andrea Colella – contrabbasso e basso elettrico  
Roberto Tarenzi – pianoforte  
Alessandro Marzi – batteria 
Quartetto dei Solisti Lucani  
Fabiola Gaudio – violino I  
Brunella Cucumazzo – violino II  
Annamaria Losignore – viola  
Enrico Graziani – violoncello  

Distribuzione: Egea Music  
Edizioni: Big Time Edimusica   
Management: Lara Maroni per Acquaria Produzioni www.acquariaproduzioni.com    
Ufficio Stampa e Promozione: Big Time pressoff@bigtimeweb.mywp.it   
Social Media Management: Cristiana Piraino – Social PopUp  
Consulenza legale: Maria Francesca Quattrone per Studio Dike Legal  

GUIDA ALL’ASCOLTO DI “TERRA SENZA TERRA”

1) ANTEFATTO IN DO MINORE

L’apertura dell’album è affidata alla ninna nanna che canto ogni tanto a mio figlio. È una melodia a cappella che ha evidenti legami con la musica classica. Il tempo ternario è onda, culla, archetipo, la frase è di quelle che invitano a ripeterle infinitamente restando ancorati alle note fondamentali e variando il resto. È una sorta di prologo che fa ripartire questo nuovo lavoro da dove avevo lasciato il precedente.

2) AL MARE CHE PASSA

Esistono alcuni luoghi – nella musica, durante i tanti spostamenti, in barca – dove sono sempre a casa. Sono luoghi di sospensione, di limbo, di assoluzione, di continui “a capo” e che soprattutto mi consentono una reale stanzialità emotiva e un riposo perché a muoversi sono loro, al posto mio. Quando canto l’onda la faccio io, sono io, in barca o davanti al mare divento invece lo spettatore grato, attento, l’embrione irrequieto, confortato, che gioca di sponda con gli elementi.

3) CHANCE

A volte ci si incontra e non ci si riconosce – perché non è quello il momento giusto – .Può capitare, però, poi di ritrovarsi e guardarsi con occhi diversi, perché la vita fa il suo giro, ma poi torna. I protagonisti di questa storia sono ispirati a quelli di “Architetture Lontane” una delle canzoni che più amo di Paolo Conte.

4) LE INFINITE VOCI DEL MONDO

È l’unica canzone scritta durante la pandemia. Ferma sul divano invaso dalla luce della primavera, la televisione sempre accesa e il cuore traboccante che si era fatto spugna battendo all’unisono col mondo, da un lato tutta quella compassione ed empatia mi risultava insostenibile e dall’altra mi sembrava avesse aperto varchi, rotto dighe e costruito ponti. Una disarmante esperienza collettiva, distopica e rivoluzionaria.

5) IN TEMPO DI PACE

Sono capitata su un’intervista di qualche anno fa realizzata da Videolina (la televisione sarda) a Tzia Gavina Puggioni, una donna sarda all’epoca già novantenne, e che non si era mai spostata dal suo borgo di nascita, Lollove, vicino a Nuoro. In questa intervista, diventata virale per via delle lucide e taglienti risposte date sulla società dei consumi, tra le altre cose Tzia Gavina dice che se esiste crisi economica è anche perché “Si cerca pane migliore di quello fatto col grano”. Sulla forza disarmante e definitiva di questa affermazione ho costruito “In tempo di pace”.

6) DEL DIRE ADDIO

È stata la prima canzone ad arrivare e l’ho scritta per un amico caro, scomparso prematuramente e improvvisamente nell’agosto del 2020. Pierre è morto in uno dei luoghi che amava di più, il Monte Arcuento, in Costa Verde, in Sardegna. Era un uomo di straordinaria vitalità. Non avevo elaborato la sua perdita fin quando non ho inciso questa canzone.

7) NIAGARA

Maria Spelterini è stata una funambola italiana ed è stata la prima e forse l’unica donna ad aver attraversato le cascate del Niagara, nel 1876. Un attraversamento impossibile si direbbe, una performance fortissima e fortemente simbolica: nelle relazioni, nelle dimensioni familiari e lavorative le donne cercano di tenere insieme tutti i pezzi, preservare gli equilibri, il ruolo ancillare, conciliare l’inconciliabile. Siamo funambole del quotidiano non perché – come erroneamente si dice – siamo “naturalmente multitasking” ma perché la società fino a questo momento ce lo ha imposto. Diventa necessario quindi imparare a lasciare andare, arrendersi, cambiare punto di vista sul concetto di “fallimento”, non avere più una fune abbastanza lunga che colleghi le due sponde e capire che anche se ci si sente precipitare “la verità è semplice / non scivola / ma resta in piedi”.

8) DI MANDORLO IN FIORE

Un ramo di mandorlo in fiore che sosta sul tavolo da pranzo durante i giorni di Carnevale e confonde i petali con i coriandoli. La musica su questi versi è arrivata naturalmente impressionista. Il finale dei versi – “Tutto si aggancia ad un fiore / e forte vibra di bellezza e di pazienza” – è ispirato al testo di “Ci vuole un fiore”, scritto da Gianni Rodari e musicato da Sergio Endrigo.

9) IL PASSO INDIETRO DELL’AMORE

Spesso fare un passo indietro è come farne mille in avanti, nelle relazioni sentimentali questo diventa ancora più vero perché si arriva a essere capaci di farlo quando si raggiunge il più difficile e ambizioso dei traguardi: l’assenza di giudizio nella piena accettazione dell’altro. Non credo possa esistere forma più evoluta e pura dell’Amore di questa. Per questa canzone Federico Ferrandina ha avuto l’idea di scrivere un arrangiamento dove una scrittura di archi classici gioca col crescendo rossiniano fino alle estreme conseguenze, fino a irrompere nel punk più sfrenato.

10) TERRA SENZA TERRA

È la canzone che dà il titolo al disco e che lo riassume nella formula di arrangiamento minima – ma non minimale – di voce e pianoforte. Una terra senza terra è la sola dove al momento posso identificare una stanzialità. È una delle tematiche e delle croci della mia vita – umana e artistica – quella di avere una natura apolide e un’appartenenza agli elementi fluidi. È forse lo stato di “puer” eterno, del limbo esaltato dalla società liquida descritta da Bauman, dalla globalizzazione, e si riferisce anche alla difficoltà – mia e della mia generazione di mezzo, impreparata alla transizione tra la società analogica del novecento e quella digitale – di costruirci e radicarsi a fronte di una precarietà che rende per forza presente uno status quo naturalmente predisposto all’arrembaggio. E poi le migrazioni altre, dei disperati che scappano dai conflitti e dai disastri climatici. Ecco. Stiamo diventando terrestri senza Terra, un po’ tutti. “L’aria al di là delle nuvole” diventa allora un miraggio di territorio intatto, innocente, dove tutto torna ad essere ancora possibile.

11) LA TOSSE DEL SABATO SERA

Questa canzone racconta sorridendo della stanchezza delle madri, dell’amore irreversibile per un figlio e dell’iniziazione reciproca a nuovi alfabeti, non solo linguistici. È l’unico modo che ho trovato per rendere dicibile l’esperienza del carico mentale e fisico che pesa sulle spalle delle donne – di tutte le donne, non solo delle madri – nonché un metodo per iniziare a raccontarlo in modo comprensibile a un uomo del futuro così da provare a farlo crescere quanto più possibile al di fuori degli stampi patriarcali. 

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