BANADISA IN TOUR PER PRESENTARE L’ALBUM “SUERTE”. LA PROSSIMA DATA: 24/07 LIVORNO
Prosegue il tour di BANADISA, nuovo progetto musicale in cui la cumbia elettronica incontra le rive del fiume Po, dando vita a una sperimentazione sonora che fonde ritmi e atmosfere del Sud America con la matrice cantautorale italiana.
Con un live set elettronico ma molto percussivo, Banadisa – accompagnato da Clara Andrés alla voce e shaker, Marcello Martucci alle congas e Fed Nance alle percussioni e pad – è pronto a salire sui palchi per presentare il suo disco di debutto “Suerte”.
LE DATE
24 luglio – Marina di Cecina (LI) – L’imperfetto
14 agosto – Passignano sul Trasimeno (PG) – Festival delle Cose Belle
26 agosto – Fano (PU) – Senza tempo
Parte della crew ‘Istituto italiano di Cumbia’ nata sotto la guida di Davide Toffolo, Banadisa è il progetto artistico di Diego Franchini, polesano classe 1990, viaggiatore e sperimentatore, che ha debuttato nel 2021 con una prima doppia release di brani – “Riva del Rio” e “Vita” – seguita dal terzo estratto “2121: capitoli che hanno anticipato il suo lavoro discografico d’esordio uscito a ottobre per La Tempesta.
Link al videoclip “Riva del Rio” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=oykKqCC81P0
Link al videoclip “2121” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=RQe61SENMog
Quella di Banadisa è una ricerca umana e artistica che approda a un sound fatto di cumbia elettronica e surrealismo polesano e a una fusione costante tra diversi mondi. Da qui nasce il concept dell’album “SUERTE”: la creazione di un ponte tra un iper-localismo, quello del Polesine espresso principalmente attraverso testi paesaggistici, fantasiosi e surreali, e un sound trans-oceanico, aperto al mondo, che arriva fino in Sud America e si lascia ispirare dalla cumbia e dai ritmi folklorici, per fonderli con un approccio “cantautorale”, più vicino alle produzioni indipendenti italiane contemporanee.
Il risultato è un disco autentico, libero ed eclettico, che fissa dei confini molto ampi e che restituisce una gamma di colori molto variegata, tanto nella parte musicale quanto nella parte testuale, con l’intreccio del cantato in italiano a parti in lingua spagnola (castellano).
Etichetta: La Tempesta
Distribuzione: Believe
Ufficio Stampa e Promozione: Big Time
Booking: Locusta
TRACKLIST “SUERTE”
01 – Riva del Rio
02 – Montaña Negra
03 – 2121
04 – Trencitas de Oro
05 – Vita
06 – Cumbia nella nebbia
07 – Fagiano
08 – Popà son tanto stanco
09 – Dimmi dov’era (abbracciato a una nutria)
10 – Cumbia del Bendito
11 – Campo
12 – Mercado
GUIDA ALL’ASCOLTO DEL DISCO “SUERTE”
“Suerte” in italiano significa “fortuna”: un’esortazione che Banadisa rivolge divertito a sé stesso per augurarsi “buona fortuna” all’alba di un nuovo percorso e di una nuova avventura artistica.
Un concetto quest’ultimo vagamente ripreso anche dallo pseudonimo “Banadisa” che l’autore ha scelto per etichettare la sua produzione artistica: vagamente traducibile in senso letterale come “che ti benedica”, “banadisa” è un’esclamazione dialettale polesana che vuole essere una sorta di benedizione scaramantica per scongiurare male e sfortuna; diverte il fatto che il suono della parola abbia un richiamo così “spagnoleggiante”, così sudamericano.
SUERTE mette un punto ad un lavoro di produzione che parte dalla camera da letto di Banadisa approssimativamente nel lontano autunno del 2016, per passare successivamente nell’estate 2018 nello studio del produttore dell’album Fed Nance e infine per essere definitivamente inscatolato nell’autunno del 2020 da Mattia Cominotto presso il Greenfog Studio di Genova: un percorso lungo, durato circa 4 anni, affrontato con la pazienza di chi ha voglia di scoprire, divertirsi e mettersi in gioco su territori sconosciuti.
In questi 4 anni Banadisa ha portato avanti un processo di ricerca di nuovi riferimenti musicali che è coinciso di pari passo con i primi tentativi di sperimentazioni.
Tale
approccio ha contribuito alla creazione di brani concettualmente legati ma
stilisticamente variegati tra loro: “2121”,
“Vita” e “Dimmi dov’era” sono i brani in cui
spicca maggiormente l’approccio cantautorale ed una certa influenza “indie”; “Riva del rio”, “Fagiano” e “Montaña negra” sono le tracce che meglio riescono a mescolare,
sintetizzare e far coesistere le varie anime del progetto; “Popà son tanto stanco”, eseguito in
collaborazione col “Coro delle Mondine di Porporana”, è un canto corale di puro
folklore, in cui il passato riaffiora tra i suoni cupi di elettronica; “Trencitas de Oro”, “Cumbia nella nebbia” e “Cumbia del bendito” sono i brani che
meglio esprimono la passione per l’electro-cumbia; “Mercado” e “Campo”,
arricchita dalla fantasiosa improvvisazione di saxofono della colombiana Maria
Mange Valencia (Meridian Brothers), risultano essere i brani più sperimentali
del disco.