BANADISA: ANNUNCIATE LE PRIME DATE DEL TOUR PER PRESENTARE L’ALBUM “SUERTE”

10 Maggio 2022

Sta per partire il tour di BANADISA, nuovo progetto musicale in cui la cumbia elettronica incontra le rive del fiume Po, dando vita a una sperimentazione sonora che fonde ritmi e atmosfere del Sud America con la matrice cantautorale italiana.

LE DATE

20 maggio – Bologna – Circolo DEV

16 giugno – Rimini – Hobo’s

24 luglio – Marina di Cecina (LI) – L’imperfetto

14 agosto – Passignano sul Trasimeno (PG) – Festival delle Cose Belle

26 agosto – Fano (PU) – Senza tempo

Con un live set elettronico ma molto percussivo, Banadisa – accompagnato da Clara Andrés alla voce e shaker, Marcello Martucci alle congas e Fed Nance alle percussioni e pad – è pronto a salire sui palchi per presentare il suo disco di debutto “Suerte”.

Parte della crew ‘Istituto italiano di Cumbia’ nata sotto la guida di Davide Toffolo, Banadisa è il progetto artistico di Diego Franchini, polesano classe 1990, viaggiatore e sperimentatore, che ha debuttato nel 2021 con una prima doppia release di brani – “Riva del Rio” e “Vita” – seguita dal terzo estratto “2121: capitoli che hanno anticipato il suo lavoro discografico d’esordio uscito a ottobre per La Tempesta.

Link al videoclip “Riva del Rio” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=oykKqCC81P0

Link al videoclip “2121” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=RQe61SENMog 

Quella di Banadisa è una ricerca umana e artistica che approda a un sound fatto di cumbia elettronica e surrealismo polesano e a una fusione costante tra diversi mondi. Da qui nasce il concept dell’album “SUERTE”: la creazione di un ponte tra un iper-localismo, quello del Polesine espresso principalmente attraverso testi paesaggistici, fantasiosi e surreali, e un sound trans-oceanico, aperto al mondo, che arriva fino in Sud America e si lascia ispirare dalla cumbia e dai ritmi folklorici, per fonderli con un approccio “cantautorale”, più vicino alle produzioni indipendenti italiane contemporanee.

Il risultato è un disco autentico, libero ed eclettico, che fissa dei confini molto ampi e che restituisce una gamma di colori molto variegata, tanto nella parte musicale quanto nella parte testuale, con l’intreccio del cantato in italiano a parti in lingua spagnola (castellano).

Etichetta: La Tempesta

Distribuzione: Believe

Ufficio Stampa e Promozione: Big Time

Booking: Locusta

TRACKLIST “SUERTE”

01 – Riva del Rio

02 – Montaña Negra

03 – 2121

04 – Trencitas de Oro

05 – Vita

06 – Cumbia nella nebbia

07 – Fagiano

08 – Popà son tanto stanco

09 – Dimmi dov’era (abbracciato a una nutria)

10 – Cumbia del Bendito

11 – Campo

12 – Mercado

GUIDA ALL’ASCOLTO DEL DISCO “SUERTE”

“Suerte” in italiano significa “fortuna”: un’esortazione che Banadisa rivolge divertito a sé stesso per augurarsi “buona fortuna” all’alba di un nuovo percorso e di una nuova avventura artistica.

Un concetto quest’ultimo vagamente ripreso anche dallo pseudonimo “Banadisa” che l’autore ha scelto per etichettare la sua produzione artistica: vagamente traducibile in senso letterale come “che ti benedica”, “banadisa” è un’esclamazione dialettale polesana che vuole essere una sorta di benedizione scaramantica per scongiurare male e sfortuna; diverte il fatto che il suono della parola abbia un richiamo così “spagnoleggiante”, così sudamericano.

SUERTE mette un punto ad un lavoro di produzione che parte dalla camera da letto di Banadisa approssimativamente nel lontano autunno del 2016, per passare successivamente nell’estate 2018 nello studio del produttore dell’album Fed Nance e infine per essere definitivamente inscatolato nell’autunno del 2020 da Mattia Cominotto presso il Greenfog Studio di Genova: un percorso lungo, durato circa 4 anni, affrontato con la pazienza di chi ha voglia di scoprire, divertirsi e mettersi in gioco su territori sconosciuti.

In questi 4 anni Banadisa ha portato avanti un processo di ricerca di nuovi riferimenti musicali che è coinciso di pari passo con i primi tentativi di sperimentazioni.

Tale approccio ha contribuito alla creazione di brani concettualmente legati ma stilisticamente variegati tra loro: “2121”, “Vita” e “Dimmi dov’era” sono i brani in cui spicca maggiormente l’approccio cantautorale ed una certa influenza “indie”; “Riva del rio”, “Fagiano” e “Montaña negra” sono le tracce che meglio riescono a mescolare, sintetizzare e far coesistere le varie anime del progetto; “Popà son tanto stanco”, eseguito in collaborazione col “Coro delle Mondine di Porporana”, è un canto corale di puro folklore, in cui il passato riaffiora tra i suoni cupi di elettronica; “Trencitas de Oro”, “Cumbia nella nebbia” e “Cumbia del bendito” sono i brani che meglio esprimono la passione per l’electro-cumbia; “Mercado” e “Campo”, arricchita dalla fantasiosa improvvisazione di saxofono della colombiana Maria Mange Valencia (Meridian Brothers), risultano essere i brani più sperimentali del disco.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi