ASSALTI FRONTALI – IN LIBANO PER “HIP HOP 4 PEACE” + NUOVE DATE TOUR: 07/02 E 08/02 TRIPOLI DEL LIBANO, 09/02 BEIRUT, 11/02 BOLOGNA, 11/03 BELLINZONA, 24/03 ALESSANDRIA, 25/03 PISA

6 Febbraio 2017

Il 7 e l’8 febbraio gli Assalti Frontali terranno a Tripoli del Libano il Laboratorio di Rap “Hip Hop 4 Peace” con i bambini libanesi e siriani rifugiati di Bab Et-Tebbaneh, uno dei quartieri con il livello più alto di povertà del paese. L’appuntamento terminerà con un concerto. A seguire, il 9 febbraio, gli Assalti Frontali si sposteranno a Beirut, per un appuntamento live al Zico House.

Il laboratorio “Hip Hop 4 Peace” nasce dal desiderio dei ragazzi di fare rap e rientra nel progetto europeo “Singing for peace” ideato e realizzato dalle associazioni che lavorano in quei territori da anni, tra cui l’Arci Toscana, per favorire la libera espressione e la capacità di fronteggiare le situazioni di stress.

Con gli Assalti Frontali, “Ill Nano”, riconosciuto improvvisatore di rime, e Marcello Saurino, videomaker che ha già girato per il gruppo “Il lago che combatte”, “Roma meticcia”, “Il rap di Enea”.

Al loro ritorno, continuerà il tour degli Assalti Frontali per la presentazione del nuovo straordinario disco “Mille Gruppi Avanzano” (Daje Forte daje / Goodfellas), uscito il 25 novembre scorso.

 

 

“MILLE GRUPPI AVANZANO” TOUR – PROSSIME DATE

Sabato 11 febbraio: Bologna, Estragon

Sabato 11 marzo: Bellinzona (Ticino Svizzera), Peter Pan

Venerdì 24 marzo: Alessandria, Laboratorio Occupato

Sabato 25 marzo: Pisa, Rebeldìa

MILITANT A PARLA DEL LABORATORIO “HIP HOP 4 PEACE”

Con grande gioia lunedì 6 febbraio andiamo in Libano. Prendiamo l’aereo per Beirut, e poi su al nord verso Tripoli del Libano, a fare un laboratorio hip hop di tre giorni con i ragazzi tra gli 8 e i 17 anni libanesi e siriani rifugiati nel quartiere Bab at-Tebbaneh, una delle aree con il livello di povertà più alto dell’intero paese. E poi un concerto a Tripoli e uno a Beirut giovedi sera allo Zico House.

Il laboratorio che andiamo a fare è un desiderio manifestato dagli stessi bambini e ragazzi del Centro di Bab at-Tebbaneh, che hanno detto: “Noi vogliamo fare il rap”. Le associazioni che lavorano lì da anni, tra cui l’Arci Toscana, che organizza attività per favorire la libera espressione e la capacità di fronteggiare situazioni di stress, hanno fatto dunque nascere il progetto europeo “Singing for peace”, all’interno del quale ha preso vita il nostro “Hip Hop 4 peace”, per creare scambi e visite di artisti italiani ed europei.

Il Libano è un paese bellissimo, che evoca tragedie, ma anche accoglienza e convivenza uniche. Qui convivono le comunità di tredici religioni, sono rifugiati migliaia di palestinesi da decenni, il destino del paese è segnato da una posizione geografica particolare, affacciato sul mediterraneo, confina con la Siria e Israele, e dopo sei anni di guerra in Siria, in Libano si sono riversati 1,3 milioni di rifugiati siriani, di questi il 50% hanno meno di 18 anni. Il pensiero che alcuni di loro abbiano espresso il desiderio di esprimersi con il rap per uscire almeno un po’ dallo stress in cui vivono ci commuove e ci spinge a un viaggio da cui abbiamo tanto da imparare.

Partiamo dunque con la nostra idea di fare il rap come possibilità di esprimere se stessi, se stessi nel contesto in cui si vive, con l’idea che il rap aiuti a lanciare messaggi al mondo e porti al centro dell’attenzione situazioni altrimenti sconosciute. Verranno con noi “Ill Nano”, riconosciuto improvvisatore di rime e capace di grande empatia al microfono, e Marcello Saurino, videomaker che ha già girato per Assalti Frontali “Il lago che combatte”, “Roma meticcia”, “Il rap di Enea”. Per raccontare questa esperienza attraverso la musica e i video.

Dopo questo viaggio, probabilmente, non potremo più andare negli Stati Uniti di Trump. Ma il nostro mondo non ha limiti, le cose cambiano in fretta, e noi confidiamo nella lotta di chi vuole abbattere muri e costruire ponti che sono finestre.

Ringraziamo l’Arci Toscana che ci permette di fare un’esperienza eccezionale nel centro di Bab at-Tebbaneh, considerato un esempio di accoglienza, convivenza pacifica e promozione culturale in una delle realtà più difficili del nostro Mediterraneo.

 

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