ANDREA SATTA


Voce dei Têtes de Bois, scrittore e pediatra nella periferia romana.
Questo mondo di cose concrete, bellissime e a volte difficili gli ha consentito di mantenere un rapporto con la vita reale che ne caratterizza l’opera e la fantasia.

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ANDREA SATTA – BIOGRAFIA

Nel 2021 ha ricevuto il Premio “In Puero Homo” della Società Italiana di Pediatra, per essersi distinto in ambito professionale, istituzionale, umano e scientifico per l’impegno e la dedizione verso l’età evolutiva, con la seguente motivazione “Pediatra globale adempi in maniera esemplare ai compiti sanitari, sociali, culturali, pedagogici. Pediatra artista è riferimento nella sua comunità per i bambini e per chi li accudisce.”

Nasce in una famiglia numerosa, soprattutto di sorelle. La casa della sua infanzia affaccia  sul deposito dei tram. La mamma gli legge come favola della buonanotte “I promessi sposi”. Il padre, sardo e scampato al campo di concentramento nazista, è professore difrancese (a lui Andrea dedicherà lo spettacolo teatrale e il libro La Fisarmonica Verde edito da Mondadori ragazzi). A 8 anni viene selezionato per lo Zecchino d’Oro, ma la sobrietà familiare fa naufragare il progetto. Ripiega sul ciclismo e la geografia. Nel frattempo matura una grande passione per i poeti e gli chansonnier francesi, in particolare per Leo Ferré, studia canto, si iscrive a Medicina e nel 1992 fonda i Têtes de Bois.

A partire dalla sua passione per la bicicletta, Andrea Satta ha messo a punto il primo eco spettacolo al mondo sulle due ruote alimentato a pedali, il “Palco a Pedali”. Per la prima volta in assoluto l’energia elettrica che illumina il palco e lo fa suonare è generata da 128 spettatori volontari, che con le loro biciclette agganciate a uno speciale cavalletto collegato a una dinamo, pedalano per tutta la durata dello spettacolo. Semplicemente pedalando producono l’energia necessaria per sostenere l’intero concerto.

È ideatore e direttore artistico di “Stradarolo – Festival Internazionale di Arte su strada”. Assieme ai Têtes de Bois è stato premiato con la Targa Tenco 2002 (come miglior disco di interprete con “Ferré, l’amore e la rivolta), nel 2007 con “Avanti Pop”, un disco ed un tour sul mondo del lavoro e nel 2015 con “Extra”, le canzoni di Léo Ferré riarrangiate e tradotte in italiano.

Con i Têtes de Bois ha inciso otto album: E anche se non fosse amore (1994), Pezzi di ricambio (1997), Ferré, l’amore e la rivolta (2002), Pace e male (2004), Avanti pop (2007), I Riciclisti (2009), Goodbike (2010), Mai di moda (2012, raccolta uscita in occasione del ventennale della band), Extra (2014). Nel 2010 dalla canzone “Alfonsina e la bici” è stato realizzato un videoclip diretto da Agostino Ferrente con il montaggio e la fotografia del videomaker Paolo Scarfò, che ha come interpreti l’astrofisica Margherita Hack e il rapper Militant A (Assalti Frontali). Il videoclip ha vinto il premio speciale al P.I.V.I (Premio Italiano Videoclip Indipendente) 2010.

Sempre con i Têtes de Bois, nel 2009 ha fatto parte del cast e della colonna sonora del film “Le ombre rosse” di Citto Maselli. Di nuovo sul grande schermo nel 2011, con la sua band è autore delle musiche e interprete del film “Passannante” (regia di Sergio Colabona) e nel 2012 cura la colonna sonora del film “Non mi avete convinto. Pietro Ingrao, un eretico” di Filippo Vendemmiati, presentato al festival di Venezia nelle Giornate degli autori. Nel 2011 fa parte del cast della trasmissione televisiva “Fratelli e sorelle d’Italia” condotta da Veronica Pivetti, in onda su La7.

Per i trenta anni della band è stato pubblicato per Squilibri “La strada, il palco e i pedali – trent’anni di storie dei Têtes De Bois” scritto da Massimo Pasquini.

È stato inviato al Giro d’Italia e al Tour de France per il Manifesto e L’Unità (dove aveva anche una rubrica settimanale, “Dio è morto”).

Come autore di libri ha scritto I riciclisti (Ediciclo, 2009), Ci sarà una volta (Infinito, 2011), Officina millegiri (Sinnos, 2016), Mamma quante storie! (Treccani, 2016), libro ispirato alla “Giornata delle favole” che Andrea organizza da anni nel suo ambulatorio, Pise e Pata. Dialoghi tra bambini sulle cose del mondo (Rrose Sélavy), La fisarmonica verde (Mondadori ragazzi).

Tra i principali eventi ideati e di cui ha svolto il ruolo di direttore artistico “narrante” ci sono
Cinque stazioni per suonare (1995) cinque concerti organizzati per l’ATAC, l’azienda di trasporto pubblico di Roma nelle stazioni della metropolitana utilizzando materiali e spazi del metro urbano, pantografi come americane per le luci e traversine come binari; 

Sotto il cielo di Roma e Berlino (1997) sui treni e le metropolitane delle due città per una settimana;

Tuscania Teatro (1999-2001), direzione artistica della parte musicale, una residenza triennale sostenuta dalla Regione Lazio per il decentramento culturale;

La Ferrovia dell’Allume (2000-2002) un progetto teso al recupero artistico e turistico di vecchie sedi ferroviarie in disuso;

All’incontrario va (Frascati 2005);

41esimo parallelo (2006) officina culturale e della Regione Lazio, un progetto che mette in comunicazione paesi si tutto il mondo sul filo di uno sguardo geografico-emotivo, un viaggio tra le culture e le differenze la conoscenza che diventa coscienza e accettazione degli altri;

Avanti Pop (2006-2008) un viaggio attraverso il mondo del lavoro nei luoghi dove ascoltare le storie degli altri e tramandarle;

I Riciclisti e Goodbike (2009), la bicicletta, la società che cambia, la trasparenza e la leggerezza;

Palco a pedali (2009 – 2017);

Il 2011 è un anno di mobilitazioni nel mondo della cultura e i Têtes de Bois sostengono con una serie di concerti la protesta del Teatro Valle occupato e del Cinema Palazzo e aderiscono alla rete aperta Cultura Bene Comune.

Transumanza a Pedali (2013), una marcia silenziosa nata insieme a un gruppo di attivisti- ciclisti in occasione della giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie che Libera celebra ogni anno a marzo;

Ci sarà una volta – Festival delle favole (2015);

Mamme Narranti (2016-2017) Da un’esperienza nata in un ambulatorio pediatrico, un festival itinerante, un confronto di culture necessario che trasforma in favola le storie che  non conosci. Andrea Satta fa parte della ACP (Associazione Culturale Pediatri); per il suo lavoro sulle Mamme Narranti e l’attenzione alla Comunità, la Società Italiana di Pediatria, nel 2021, che gli ha conferito la Medaglia d’oro “In Puero Homo”.

Stradarolo (dal 1997 ad oggi), Festival di Arte su Strada;

La Retromarcia su Roma (28-30 ottobre 2022);

Il Ritorno a Casa della Fisarmonica Verde – Da Lengenfel a Roma in bicicletta (2023).


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