HANNO SCRITTO DI “IL FUOCO IN UNA STANZA” DEGLI ZEN CIRCUS

9 Maggio 2018

“IL FUOCO IN UNA STANZA”

THE ZEN CIRCUS

ESTRATTO DI RASSEGNA STAMPA

 

Gli Zen Circus hanno presentato il disco “Il fuoco in una stanza” in televisione, in programmi come “Ossigeno” di Manuel Agnelli e nella trasmissione “Brunori Sa”, condotta da Brunori Sas, in onda su RaiTre.

La band è stata protagonista di una puntata monografica di Sky Arte Sessions, in onda su Sky Arte HD.

Sono stati intervistati da: TG1 Rai, TG2 Rai, TG3 Rai, Sky Tg24 e Rai News 24. Hanno partecipato al programma “Il mondo Insieme” condotto da Licia Colò su Tv2000 e alla trasmissione “Agorà” in onda su Rai3.

Sono stati, inoltre, intervistati nella trasmissione “Checkpoint” in onda sul canale TGCOM24:
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/checkpoint/giovedi-20-settembre_FD00000000052439

Blob, il programma di culto di Rai3, ha trasmesso integralmente il video de “Il Mondo come lo vorrei”, (in onda domenica 8 luglio 2018).

Gli Zen Circus, inoltre, hanno interpretato loro stessi nella terza stagione della fiction di Rai1 “Tutto può succedere”, nella puntata del  9  luglio 2018.

I canali musicali MTV e VH1 hanno inserito in rotazione i video di “Catene”, di “Il fuoco in una stanza” e di “Il mondo come lo vorrei”.

L’album è stato presentato a Rai Radio1 Sciarada e nei giornali radio Rai (GR1 e GR2). Gli Zen Circus, inoltre, sono stati ospiti in studio in diversi programmi radiofonici, tra cui Rai Radio1 Fuorigioco, (con intervista e minilive), Radio 105Radio DeejayRadio24Radio Popolare Network e in numerose altre radio.

Rai Radio 2 ha trasmesso un intero concerto degli Zen Circus, per Radio2live, in diretta dalla sala B di via Asiago.

 

 

HANNO SCRITTO DE “IL FUOCO IN UNA STANZA”

Il disco è stato recensito dalle maggiori testate nazionali e specializzate tra cui:

 

“Dalla fine degli anni ’90 Andrea Appino, insieme agli Zen Circus, ha dato nervi e luce alla scena indie italiana. E sempre con gli Zen Circus, dopo il boom del precedente La terza Guerra Mondiale, torna ora con “Il fuoco in una stanza”, l’album più sentimentale mai prodotto dalla band pisana.”

“Il Venerdì di Repubblica”, intervista di Andrea Silenzi del 27 febbraio 2018

 

“La musica degli Zen Circus unisce passione per le parole e per la ruvidità sonora, ma anche per le canzoni della nostra tradizione. Il risultato è sempre più deflagrante, divertente e soprattutto rock, unica parola possibile per spiegare un’attitudine che vince la sfida.”

“Vanity Fair”, recensione di John Vignola del 3 maggio 2018

 

“Stralci d’intimità capaci di girare intorno all’utopia come in una giostra del candore alternativo. […] C’è posto per canzoni che non hanno paura di apparire tali”.

“Repubblica Nazionale”, recensione di Gino Castaldo del 4 marzo 2018

 

“Come brucia il ‘Fuoco in una stanza’. È dei The Zen Circus il vinile al top.

Primo nella classifica vinili della settimana targata Fimi, ‘Il fuoco in una stanza’ di The Zen Circus: il nuovo album di inediti, la cui lavorazione ha visto la band impegnata per oltre un anno, arriva dopo il successo dell’ultimo album, 0La Terza Guerra Mondiale’.”

QN – Quotidiano Nazionale (Il Giorno, La Nazione, Il Resto del Carlino” del 11 marzo 2018

 

“Il fuoco in una stanza ha il sapore di quei giorni in cui cerchi di capire se quello che hai dentro […] sia il calco perfetto di ciò che trovi in quei bauli di famiglia o il disperato tentativo di dirti che […] tu sei diverso”.

“Il Fatto Quotidiano”, intervista di Diletta Parlangeli del 27 febbraio 2018

 

“Il gruppo rock, capitanato da Andrea Appino, arriva al traguardo del decimo album, a vent’anni dal primo. Tra folk, cantautorato e punk, spiccano brani come ‘Catene’ e ‘Sono Umano’.”

“TV sorrisi e canzoni” dalla classifica del 13 marzo 2018

 

“Appino, Ufo e soci sembrano non fermarsi mai […] Quasi vent’anni di attività, 9 album e un sound riconoscibilissimo dove il college rock incontra il cantautorato: un prodotto toscano per far ballare e raccontare storie”

“Il Manifesto”, articolo di Luca Pakarov del 28 febbraio 2018

 

Il Fuoco in una stanza ha ricevuto critiche unanimemente positive. C’è il disagio, certo. Ma c’è anche tutta la bellezza del mondo che arriva come uno squarcio in una giornata qualsisasi.”

“La Stampa”, intervista di laura Aguzzi del 26 marzo 2018

 

“La band pisana spicca il volo su un malfermo tappeto volante di ballata, quasi in chiusura del nuovo Fuoco in una stanza, con tanto di coda ‘desertica’ per chitarra acustica e voci rarefatte. Un bel lavoro, solido nella sua varietà”

Internazionale, recensione del 30 marzo 2018

 

“Scorrono ‘Il mondo che vorrei’, ‘Sono umano’, l’omonima ‘Il fuoco in una stanza’, e così sboccia un album maturo, pieno di storie ricche di umanità che, come in un abbraccio, si fondono a frammenti personali. E non manca anche una caratteristica tipica degli Zen: l’ironia.”

“Il Secolo XIX”, intervista di Claudio Cabona del 2 marzo 2018

 

“Appino si conferma una delle voci più credibili degli anni 10. […] A comandare come sempre sono testi e voce, che riflettono lo scorrere dell’età del frontman (e di tutti noi).”

“Rolling Stone”, recensione di Dario Falcini di marzo 2018

 

“I brani sono di una bellezza disarmante e il loro insieme, così potente e magnetico, ci riconsegna degli Zen Circus che non si sottraggono a una sana competizione con le nuove leve. […] Modestia, carisma e determinazione. Un disco importante.”

“Blow Up”, Disco del mese, recensione e intervista di Piergiorgio Pardo del 1 marzo 2018

 

Oltre 700 testate online hanno parlato degli Zen Circus e de “Il Fuoco in una stanza”:

“Gli Zen Circus sono uno di quei rari gruppi che non stancano mai, come le ciliegie, le repliche di Montalbano e i buoni sconto del Carrefour. Non sono mai uguali, ma mai irriconoscibili. Mai ripetitivi, sempre perforanti. Capaci di darci quell’abbraccio che poi ci mancherà per tutta la vita, di serrare perfettamente le dita attorno a musica e parole e tirarle in faccia come un pugno agrodolce e necessario.”

“RepubblicaXL”, intervista di Giulia Zanichelli del 5 marzo 2018

 

“La dimensione familiare, infatti, diventa uno specchio di quella sociale e politica e la difficoltà di comunicazione fra genitori e figli riflette una forma più alta e generalizzata di incomunicabilità globale. Per recuperare l’empatia perduta l’unica soluzione, secondo i The Zen Circus, è partire dagli errori.”

“Corriere.it”, intervista dell’11 marzo 2018

 

“Andrea Appino, Massimiliano “Ufo” Schiavelli, Karim Qqru e Francesco “Il maestro” Pellegrini, hanno deciso di iniziare questo nuovo on the road della penisola a bordo di un camper personalizzato, una locandina su quattro ruote che trasforma la lunga serie di instore in una sorta di campagna elettorale del rock.”

“Panorama.it”, intervista Matteo Politano del 5 marzo 2018

 

“Appino, sardonico come da contratto, riesce a colpire nel segno quasi sempre, anche giocando la carta dell’introspezione. Se c’è un aspetto inedito, in “Il fuoco in una stanza”, è uno sguardo dolente – in “La stagione” o in “Panico”, tanto per fare due esempi – che irrompe là dove gli Zen Circus “di prima” erano usi sfoggiare l’atteggiamento corsaro che agli occhi del pubblico gli ha cucito addosso l’immagine dei simpatici bastardi.”

“Rockol.it”, articolo di Davide Poliani del 6 marzo

 

“Gli Zen Circus non sono vent’anni di nomadismo, hangover, corde cambiate, centinaia e centinaia di palchi ed un cuore che batte per tre persone, ora per quattro. Un centro sociale di Pisa alla fine degli anni ’90 fino alla fine degli anni ’10 e oltre, diviso per un EP e 10 album in studio: il risultato è il Circo Zen.”

“Rockit.it”, intervista di Vittorio  Farachi 8 marzo 2018

 

 

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