HANNO SCRITTO DI “CONTROLUCE” DI ANDREA POGGIO

9 Aprile 2018

 

 

ANDREA POGGIO

“CONTROLUCE”

ESTRATTO DI RASSEGNA STAMPA

 

Andrea Poggio ha presentato il suo primo album da solista, “Controluce”, in importanti trasmissioni radio come Stereonotte di Rai Radio1 (04/1272017) e Babylon di Rai Radio2 (25/01/2018). Il disco è stato presentato nel GR1 Rai (30/11/2017) e l’artista è stato intervistato da numerose altre radio.

 

“Controluce” è stato recensito dalle principali testate nazionali e riviste di settore come: Rolling Stone, Internazionale, Il Manifesto, Il Giornale, Exitwell, Mucchio, Rumore, BlowUP, Buscadero.

“Controluce è un disco caustico e romantico al punto giusto, il racconto del personaggio nerd di una serie tv ambientata in una metropoli contemporanea o durante il boom economico […] Non pervenuti ritornelli forzatamente radiofonici, ridotti al minimo sindacale gli elenchi di luoghi comuni sulle abitudini dei giovani d’oggi: un miracolo”.

Rolling Stone, recensione di Edoardo Vitale di gennaio 2018

 

“Al debutto solista l’avvocato milanese affronta avventure da divano, bar della stazione, autostrade e litorali. Quadretti di primavera vissuti da alieno sognante”.

Internazionale, recensione del  12 gennaio 2018

 

“Le melodie e i ritmi sono quelli dei rampanti fine anni ’70, con l’immaginario di spiagge, cieli d’estate, romanticismi tropicali, oleandri. Milano e stati d’animo palpitanti. Il disco d’esordio da cantautore di Andrea Poggio, è un delicato cammeo evocativo di quelle arie pop”.

Il Manifesto e Il Manifesto.it, recensione di Luca Pakarov del 13 dicembre 2017

 

“Andrea Poggio è diventato uno dei più raffinati giovani cantautori italiani. […] Andrea Poggio vive e soffre la propria musica, la raggiunge calibrandola e studiandola fin nei minimi dettagli. Ma non perde la passione o l’immediatezza dell’interpretazione arrivando a pubblicare uno dei migliori dischi italiani da tanto tempo.”

Il Giornale, recensione di Paolo Giordano del 25 gennaio 2015

 

“La conversione linguistica non tradisce l’inclinazione al pop, così la scrittura raffinata e quasi sin esteticamente vellutata di Poggio si mescida perfettamente al tripudio di fiati garantito dal piccolo genio parmigiano. Il risultato è un album che supera il cantautorato nostrano, che racconta in suoni e versi le infinite anime metropolitane di una Milano abbacinante, quasi sognante.”

Exitwell, recensione di Riccardo De Stefano del 01 febbraio 2018

 

“Controluce segna una doppia, forse tripla, ripartenza per Andrea Poggio. Quella di una carriera da solista […]  Quella del raffronto con la lingua italiana, messa da parte quella inglese. Quella della sfida nel tentare di elevare/stranire il songwriting  pop del nostro paese […] Per fortuna c’è un nuovo nome da tenere a mente per consolarsi del ‘cantautorato’ in voga oggidì”.

Mucchio, recensione di  Elena Raugei del 1 novembre 2017

 

“Ventisette minuti di condensato di storia della musica, cerebrali eppure a modo loro giocosi”

Rumore, recensione di Francesco Vignani del 1 novembre 2017

 

“Lo sguardo di Andrea è una lente deformante che rimette in gioco tutto: la metropoli, il Mediterraneo, le armonie, le autostrade, le linee melodiche, le passeggiate solitarie, l’elettronica, gli arrangiamenti, orchestrali, gli appuntamenti col passato, le tessiture ritmiche, l’estate in città.  L’ascoltatore deve fidarsi e capire il gioco e gli si aprirà il festoso bianco e nero di un viaggio musicale bellissimo, arguto, retro futurista e dolcemente misantropo”

Blowup, recensione del 1 novembre 2017

 

“La musica oscilla retrofuturisticamente tra tentazioni avant pop, saltellanti orchestrazioni per fiati, tastiere varie, violino e percussioni, vaghezze synth – pop, in bilico tra memorie cantautorati anni ’60 e un gusto tutto moderno per il pastiche avventuroso. […] Un disco che si palesa quale gioiellino fin dal primo ascolto. Da sentire”.

Buscadero, recensione di Lino Brunetti del 1 febbraio 2018

 

“Il compositore, musicista e cantante […] ha intitolato Controluce il disco della propria rivoluzione emotiva e stilistica: non aveva mai scritto in italiano, né firmato in proprio un album solista. Il viaggio funziona a tutto pop, che lo si intenda ritmico ed elettronico oppure intimista e acustico esotico, il succo è questo e dal vivo promette grandi cose”

Torinosette La Stampa, recensione di Paolo Ferrari del 2 febbraio 2018

 

“Testi scritti e cantati in madrelingua anziché in inglese. Ciò ha contribuito a fare di Andrea Poggio uno degli artisti più chiacchierati in ambito indipendente negli ultimi tempi. Merito dell’album Controluce […] una collezione di canzoni pop ingegnose e aristocratiche”

Repubblica Torino, recensione di Alberto Campo del 2 febbraio 2018

 

 

Il disco, inoltre, è stato presentato con interviste e recensioni online su testate come Rollingstone.it, Rockol.it, Rockit.it, Ondarock.it.

 

“Poi finalmente a novembre arriva Controluce, stravolgendo un po’ l’ordine naturale del manierismo indie con i suoi arrangiamenti eccentrici – ora scarni, ora ricchissimi, dove spesso le voci assumono forme insolite – e forse lasciando trasparire fra le righe che si può ancora essere originali nell’era del post-tutto.”

RollingStone.it, intervista di Claudio Biazzetti del 13 gennaio 2018

 

“Ritroviamo Poggio nelle vesti di sofisticato cantautore alle prese con la lingua madre, nelle parole ma anche nella grammatica musicale. Una grammatica che però lui si diverte a scomporre, rimescolare, aggiungendo pezzi che non ti aspetti, giocando con i generi. Un gioco che però è molto serio e composto, finendo così per creare qualcosa di peculiare e a tratti straniante”.

Rockit.it, recensione e intervista di Letizia Bognanni del 18 dicembre 2017

 

“Nove i pezzi in scaletta, nove episodi che definiscono piuttosto bene il campo da gioco in cui Andrea ha deciso di specializzarsi, il pop qui ridotto al minimo, melodicamente molto chiaro e diretto ed arrangiato in modo da mettere sempre in risalto le interpretazioni quasi nobili di Poggio stesso, sempre molto delicato nell’affrontare un suono così scandalosamente pop” […] Un pop paradossalmente di nicchia, ma che in questo paradosso trova davvero la sua dimensione ideale. Un ottimo lavoro”.

Rockol.it, recensione di Marco Jeannin del 14 dicembre 2017

 

“Una forma di cantautorato sperimentale – a tinte ora decisamente electro, ora più jazzy – che segna il convinto passaggio al cantato in italiano, e nel quale si rileva la completa assenza delle chitarre”.

Ondarock.it, recensione di Claudio Lancia del 2 gennaio 2018

 

“Andrea Poggio si pone come un narratore onnisciente, che sulla base di un pop elettronico e di fiumi di parole ben dosate, conduce l’ascoltatore all’interno della storia. L’atmosfera che si respira è a tratti onirica, quasi metafisica ed è facile perdere il contatto con la realtà , ma il risveglio dal ‘sogno’ è dietro l’angolo ed avviene quando si fa attenzione alla terrenità dei testi. Bella storia ”.

Mzknews.it, recensione sul numero di gennaio 2018

 

“Ambientazioni nebbiose, tram, paesaggi tropicali si lasciano raccontare da con eleganza e ritmo dalle musiche e dai testi di Controluce, ultimo disco di Andrea Poggio.  Nove episodi, nove tracce, nove luoghi – fisici o mentali, chissà – in cui perdersi e magari risvegliarsi”.

Cheapsound.it, intervista di Antonella Ragnoli del 11 gennaio 2018

 

 

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