THE ZEN CIRCUS – ESTRATTO DI RASSEGNA STAMPA DEL NUOVO DISCO “LA TERZA GUERRA MONDIALE”

15 Dicembre 2016

“LA TERZA GUERRA MONDIALE” – THE ZEN CIRCUS

Il disco “LA TERZA GUERRA MONDIALE”, uscito il 23 settembre, è entrato direttamente al 6°posto della Classifica settimanale FIMI dei dischi più venduti in Italia, pubblicata il 30 settembre.


The Zen Circus ha presentato in televisione “La Terza Guerra Mondiale” nelle seguenti trasmissioni:


“Quelli che il calcio” Rai 2 domenica 11 dicembre 2016

http://www.raiplay.it/video/2016/12/Quelli-che-aspettano—Quelli-che-il-calcio-del-11122016-52cf9ca8-79ac-4465-a792-92050ef67a26.html


TG 3 nazionale il 26 febbraio 2017

http://www.raiplay.it/video/2017/02/TG3-Fuori-linea-c0cb3337-18f4-470b-bda7-59043fcc859d.html


TGR Toscana il 9 marzo 2017

http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/zen-circus-85540f37-23ba-4ef5-8693-44908b050338.html


“Save The Date”, in onda il 4 novembre 2016 su Rai 5 e in replica il 7 novembre su Rai 3:

http://www.raiplay.it/video/2016/10/Save-the-Date-5ad2ec88-1154-4261-ae4e-8cdf5d2af50c.html


“Splendor” di Iris Tv il 1 aprile 2017

http://www.mymovies.it/cinemanews/2017/140224/


Il 10 agosto 2017 Radio 2 ha trasmesso l’intero concerto dei The Zen Circus, registrato a giugno al Biografilm Festival di Bologna, all’interno della trasmissione Radio2Live in onda dalle 21.00.


“La Terza Guerra Mondiale” è stato presentato in trasmissioni radio di qualità come:

Radio 1 Music Club il 9 ottobre 2016

http://www.radio1.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-c71fbb99-b9de-4162-99f7-00831553c3a2.html


Radio Deejay il 19 ottobre 2016

http://www.deejay.it/audio/the-zen-circus-prima-parte/499013/


Radio 1 King Kong il 21 aprile 2017

http://www.kingkong.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-268fed84-6147-4559-beb0-4f7199ac4ba7.html


Radio 2 Rock’n Roll Circus il 29 settembre 2016

http://www.radio2.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-fdaf4c24-c31a-4903-8f90-3a5702bf6a74.html


Radio 3 La Lingua Batte il 29 gennaio 2017

http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-966f082f-ceac-4a64-85b1-fa028a05672a.html


Radio 7 live il 3 ottobre 2016

http://www.rai.tv/dl/portaleRadio/media/ContentItem-11e9a622-a0dd-46a1-a764-c3e7a67e8b48.html

e nell’edizione del 29 settembre 2016 del GR 2:

http://www.rai.it/dl/grr/edizioni/ContentItem-e046fabb-ce14-4eb1-9d59-370024c4ec15.html

e oltre duecento emittenti radio hanno trasmesso i singoli e realizzato un’intervista.


Sia il video di “ILENIA” primo estratto da “LA TERZA GUERRA MONDIALE, che il video di “L’ANIMA NON CONTA” e “NON VOGLIO BALLARE”, secondo e terzo estratto, son stati trasmessi da RockTv e da MTV.

The Zen Circus è stato in Home Page di Repubblica.it con il live pubblicato il 13 ottobre 2016 per la rubrica Music Corner e l’articolo del 2 novembre 2016 di Ernesto Assante:

Link al live di Music Corner su Repubblica.it:

http://video.repubblica.it/rubriche/music-corner/music-corner-con-gli-zen-circus/255202/255433


“Sfrontati, ironici, passionali e lungimiranti, i pisani Zen Circus sono ormai una certezza nel panorama italiano. Rock, folk e pop si rincorrono e si abbracciano nelle canzoni di un power trio sempre più rodato e a proprio agio nel mischiare stili e linguaggi, narrativi e musicali. Alla ricerca della sintesi perfetta tra qualità e comunicabilità, come dimostra il nuovo album “La terza guerra mondiale”, appena pubblicato per La Tempesta Dischi.”

Media Treck, Blog di Repubblica.it, articolo di Ernesto Assante del 2 novembre 2016


“LA TERZA GUERRA MONDIALE” è stato recensito dalle principali testate nazionali, ricevendo un grande consenso da parte della critica.

“Ora “La terza guerra mondiale”, il loro nono disco, è entrato in Top 10. Un sarcastico ritratto degli italiani di oggi, spesso nascosti dietro a una tastiera.”

Corriere della sera (ed. nazionale), intervista di Stefano Landi del 21 novembre 2016

“Un bellissimo disco di puro rock italiano. Melodie splendide, testi scomodi, turpiloquio e memorie dolci e amare, abbastanza per celebrare al meglio la lunga storia del gruppo”

Repubblica (ed. nazionale), recensione di Gino Castaldo del 4 settembre 2016

“Dai tempi di Andate tutti affanculo, il trio toscano non ha mai lasciato nulla all’immaginazione e ha sempre mostrato un’ironia sarcastica creata appositamente per disturbare i benpensanti.”

Il Fatto Quotidiano, recensione di Pasquale Rinaldis del 23 settembre 2016

“[…] La band ha dedicato molto tempo in studio, lavorando su ogni dettaglio, dalle melodie ai testi, dagli arrangiamenti ai suoni. Filo conduttore dei testi è un’ipotetica guerra, invocata provocatoriamente come unico modo per liberarci da sovrastrutture inutili”

Sette, Il Corriere della sera, articolo del 28 ottobre 2016

“[…] Le cartoline spedite da questo navigatore solitario dal mare della disillusione hanno la capacità di rappresentare i margini della provincia e di illuminarne dall’interno i bordi strappati. C’è sincerità, urgenza di raccontare. L’eredità del punk.”

L’Espresso, recensione di Alberto Dentice del 2 ottobre 2016

“[…] La band pisana, con sprezzo dell’anger management in fatto di titoli, offre qui una prova di maturità.”

Internazionale, recensione del brano “Pisa merda” del 30 settembre 2016

“L’ottavo disco di inediti del gruppo toscano propone 10 brani. I testi ribadiscono l’atteggiamento critico e di protesta di Appino, Karim e Ufo nei confronti dell’attuale situazione sociopolitica.”

Tv sorrisi e canzoni, recensione del 15 ottobre 2016

“La band è in tour con “La terza guerra mondiale”, il suo nono album. La dara torinese è sold out, come le cinque che l’hanno preceduta: la fan base continua a riempire i locali dove suona il trio […].”

La Stampa, intervista di Simone Vazzana del 17 novembre 2016

“L’integrità e lo stato di salute di una band lo si riconosce anche dalla libertà con cui decide di sorprendere con la precisa scelta di divertirsi. […] Qui emergono energiche tonalità pop che non rallentano mai, e ciò che il frontman Appino, con accento toscano, definisce la scuola degli Zen: il collage rock”

Il Manifesto, intervista di Luca Pakarov del 16 settembre 2016

“Anticipato dai singoli Ilenia e L’anima non conta, questo disco della band pisana formata da Karim Qqru, Massimiliano Ufo Schiavelli e dal frontman Andrea Appino, è esplosivo ma allo stesso tempo essenziale e rappresenta una sintesi lucida e acuta dei nostri giorni.”

L’Unità, intervista di Francesca Amodio del 28 ottobre 2016

“La terza guerra mondiale, dichiarata dagli Zen Circus, si combatte a raffiche di musica e parole, nulla di cruento ma comunque abbastanza potente da scuotere coscienze e pensieri.”

Il Secolo XIX, intervista di Fabrizio Basso del 25 settembre 2016

“Passa per il pop la percezione apocalittica della quotidianità. E, siccome la musica è linguaggio giovanile per eccellenza, ci sono canzoni che riescono a raccontare gli scenari poco confortevoli che i media ci rimandano con la leggerezza apparente di una ballata.”

Il Resto del Carlino, intervista di Pierfrancesco Pacoda del 25 settembre 2016

“I ragazzi rimangono gli stessi di sempre, sboccati e cazzoni quanto acuti e scrupolosi, riconoscibili in ogni passaggio del loro busking “evoluto” a base di energia, melodie, atmosfere e parole che colgono nel segno […]. Sono bravi in ciò che fanno, non hanno velleità di essere diversi da quel che sono e con loro ci si diverte da matti: come si fa a non amare un gruppo così?”

BlowUp, recensione di Federico Guglielmi – settembre 2016

“C’è un’evidente istanza provocatoria nella speranza dichiarata dell’arrivo di una Terza Guerra Mondiale, che obblighi l’uomo del 2016 a fare alcuni conti privi di sovrastrutture, sofismi e idiosincrasie di oggi. Una guerra invocata sin dalla title track con la finalità di contatti profondi ristabiliti, dove cellulari, tastiere ed egoismi possano essere accantonati in favore di un nuovo senso della realtà”

Rolling Stone, recensione del 1 settembre 2016

“[…] Ciò che più stupisce de La Terza Guerra Mondiale è però il suo profilo musicale. Sgombrata da ogni sovraincisione per avvalersi solo di chitarra, basso e batteria, la formula power-pop-rock guadagna in freschezza e pure in incisività”

Mucchio, recensione – settembre 2016

“[…] E se lo scopo dichiarato è tornare a distinguere l’amico dal nemico, il mezzo sono dieci canzoni che virano in melodie e ritornelli pop, concetti altrove veicolati da violente schitarrate punk o stoffosa retorica cantautorale. Chiamatela, se volete, maturità”

Rockerilla, recensione di Elio Bussolino – settembre 2016

“C’è cuore e schiettezza, come in ogni disco degli Zen. Come nel flusso di coscienza della straordinaria L’anima non conta o nella profonda inquietudine di Andrà tutto bene. Un disco musicalmente maturo, di tagliente immediatezza power pop. Ma soprattutto La terza guerra mondiale è il crudo racconto dell’Italia in cui stiamo vivendo: è singolare che nessuno prima di loro abbia scattato un’istantanea come quella di Zingara (Il cattivista). Ancora preziosi. “

Rumore, recensione di Giorgio Valletta – settembre 2016

“Questa è una storia underground. Fatta di punk e di rock ma anche di canzoni che sono denunce e da tenere come coltelli fra i denti. Fatta di chiacchiere con i kebabbari la notte, di anime ammaccate, di insulti sui social, di sogni e disillusioni e dei quarant’anni che prima o poi compiamo tutti. […] Le dieci tracce di La Terza Guerra Mondiale” scivolano in profondità e si insinuano sotto pelle fin dal primo ascolto.”

Left, intervista di Giorgia Furlan del 24 settembre 2016

“Armati solo di voci, chitarre, basso e batteria, Appino, Ufo e Karim non hanno rivoluzionato il loro modo di fare musica, personale e riconoscibilissimo, ma hanno affinato quanto mai scrittura ed esecuzione, tanto da consegnarci un album di rara potenza, musicale e melodica.”

Buscadero, recensione di Lino Brunetti – novembre 2016

“Gli Zen nudi e crudi. Come sfondo l’amata Livorno, dove scorrono vicoli e storie di vita, dando spazio a sentimenti e riflessioni. […] E’ un’Italia in deflagrazione in cui gli Zen Circus si muovono spavaldi, spingendo alla rivoluzione personale, alla presa di coscienza e alla partecipazione.”

Exitwell, recensione di Francesca Ceccarelli – ottobre 2016

“La grafomania dell’autore pisano si concentra sulle piccole e grandi ipocrisie di una società borghese ma in attesa di una rivoluzione, reale solo dietro una tastiera. Mai come ora, i testi sono vincenti.”

Cantautori, recensione del 15 novembre 2016

“L’idea è quella di parlare dei problemi della quotidianità, delle difficili relazioni interpersonali (senza voler suggerire personali soluzioni) e gli Zen Circus la mettono bene in atto […] con testi in italiano che riescono perfettamente a incastonarsi in un sound sospeso tra tradizione musicale popolare e rock-indie internazionale.”

Classic Rock, recensione di Tonino Merolli – ottobre 2016

“E che continuino pure ad “andare tutti affanculo”: i sacerdoti del così-si-deve, del così-si-fa, del così-si-pensa, del così-si-vota. Ci sono poche isole nel noioso mare del rock applicato all’Italia che resistono nella loro capacità di leggere e mettere in musica il presente senza scivolare nel moralismo, nel pietismo, senza prendere dagli scaffali di un qualsiasi discount un bignami del luogocomunismo. Viva gli Zen Circus”

Repubblica.it (Home Page), recensione di Carmine Saviano del 14 novembre 2016

“Da un lunghissimo lavoro di selezione ecco dieci tracce curatissime, quasi strutturalmente costruite come possibili hit per un pubblico di fedelissimi come quello che la band è riuscita a conquistarsi in quasi vent’anni di carriera.”

Rollingstone.it, recensione di Giulia Cavaliere del 23 settembre 2016

“Un ritratto spietato declinato sulle paure e contraddizioni della nostra epoca.”

Ilmucchio.it, intervista di Fabio Guastalla del 3 ottobre 2016

“La title track […] è una cantilena orecchiabile che apre un disco disincantato, disilluso e provocatore, nella più classica e radicata marca Zen. Sorprende sempre come quest’anima ai limiti del bipolarismo riesca a essere così riconoscibile eppure così diversa nell’alternanza tra intimismo solista e fracasso da band.”

Rockit.it, recensione di Daniele Sidonio del 26 settembre 2016

“E’ vero che i dieci pezzi che sono finiti sul disco, a quanto pare selezionati da un roster di una

quarantina, sono tutti potenziali singoli. […] Il tempo passa e, per come la vedo io, non c’era modo migliore di festeggiare la maturità che con una bella terza guerra mondiale.”

Rockol.it, recensione di Marco Jeannin del 23 settembre 2016

“L’album mantiene ritmo e attenzione costante, nelle melodie come nella narrazione spiccatamente ironica e nazionalpopolare. I testi di Appino convergono ancora verso il cantautorato, non suonano retorici e non sentenziano, «perché è il giudizio che ci indebolisce»; il basso di Ufo è gagliardo; le

percussioni di Karim Qqru arrembanti.”

Sentireascoltare.it, recensione di Antonio Lamorte del 23 settembre 2016

“Sembra un loro concerto che ti esplode nelle orecchie e nel cuore, in bilico tra animo busker, power pop ed introspezioni sonore […]”

Mescalina.it, recensione di Arianna Marsico del 25 settembre 2016

“Il risultato è l’album più immediato e diretto della (oramai lunga e ricca di soddisfazioni) carriera di Appino, Karim e Ufo: dieci canzoni pensate come dieci potenziali hit, in grado di confermare il Circo Zen fra le realtà di spicco nell’affollato circuito indipendente italiano.”

Ondarock.it, recensione di Claudio Lancia del 20 settembre 2016

“La Terza Guerra Mondiale è scoppiata. Purtroppo per gli Zen Circus non ci si riferisce ad un fatto di cronaca, ma il nono LP del trio pisano […] è senza dubbio una bomba. […] E se dal punto di vista delle liriche ritroviamo gli Zen Circus come li conoscevamo – e questo per noi è una garanzia

per quel che riguarda testi ben scritti, mai banali e reminiscenti della miglior canzone d’autore – ciò che di questo disco ci ha invece sorpreso, in positivo, è il sound: del folk-rock a cui la band ci aveva abituato sembra infatti essere rimasta soltanto la seconda componente, affiancata ora da un’altra più “pop”.”

Cheap-sound.com – recensione di Tommaso Orioli del 23 settembre 2016

“La terza guerra mondiale, al contrario, è un disco che empatizza con un sacco di sentimenti diversi, che ci prende per le spalle e ci scuote fortissimo e che riesce ad infilarsi nei panni di tutti, anche dei cattivi. Personalmente credo che sia questa, oggi, la musica di cui abbiamo bisogno.”

Lamusicarock.com, recensione di Eleonora Montesanti del 23 settembre 2016

“ Il maestro Andrea infila un altro ottimo lavoro incastonando il singolo di turno (L’anima non conta) in un complesso organico, tanto nelle sonorità quanto, soprattutto, nei testi, come di consueto ironici, pungenti e dissacranti, ma cinici e sinceri […]”

Lascena.it, recensione di Paolo Bartaletti del 31 ottobre 2016

“Il Circo Zen è la massima espressione del rock alternativo italiano: quello vero, fatto con le chitarre e la gente sudata, pieno di rabbia (buona) e profondità. Se, come ripetono gli Zen nell’ottava traccia dell’album, ”Perseverare negli errori è l’unica via”, sicuramente loro non sbagliano un colpo, e sono rimasti genuini, fedeli alla loro linea, che da anni stupisce tutti.”

Qubemusic.it, recensione di Gianluigi Marsibilio del 22 settembre 2016

“L’immediatezza viaggia con le parole, che diventano “forti” in brani come “ La zingara” e provocatorie in “Pisa merda“. Gli arrangiamenti si fanno curati nella ballata da grande palco “ L’anima non conta“ […] L’anima resta comunque quella del Punk-Rock made in Italy e ben fatto, come possiamo sentire in “Ilenia“, il singolo scelto per anticipare, con annesso videoclip, l’uscita del disco.”

Rocklab.it, recensione di Giuly Rouge del 12 ottobre 2016

“La band ha dato vita ad un’ottima opera che continua a migliorare quello che già sa suonare e cantare, continuando sul percorso che attraversa ormai da anni, e che disco dopo disco vede le cose andare sempre meglio. […]Il lavoro è solido, cattivo, credibile e coerente dall’inizio alla fine, e con qualche perla che verrà sicuramente ricordata e urlata al cielo nel campo di battaglia in cui i soldati dello Zen Circus combattono al meglio: l’evento live.”

Tuttorock.net, recensione di Federico Damus Tropiano del 19 settembre 2016

“The Zen Circus tornano con La Terza Guerra Mondiale, dieci canzoni ispirate e dirette, che colpiscono nel segno, che arrivano, che hanno pancia, gambe e soprattutto un cuore pulsante e vivo.”

Grandipalledifuoco.com, recensione di Shake del 30 settembre 2016

“Appino è diventato un cantautore coi controcazzi. […]L’efficacia delle immagini descritte dà la perfetta cifra stilistica del livello raggiunto dalla band, che è riuscita negli anni a crescere un passetto alla volta sino a diventare una realtà capace di rappresentare un punto d’arrivo e un esempio

per gli emergenti. Sotto l’aspetto sonoro, il rock cantautorale degli Zen ha un’eccellente fruibilità pop, ma ci piace sottolineare l’asciuttezza della proposta musicale: il trio non si perde mai in inutili giochetti, ma va sempre dritto alla meta.”

Distopic.it, recensione del 22 settembre 2016

“Ancora una volta Andrea Appino, ormai affiancato sempre dall’epiteto ‘cantautore’ grazie alla Targa Tenco vinta lo scorso 2013 con l’album solista “Il testamento”, è riuscito a cantare le parole che tutti noi non riusciamo a pronunciare. La sua voce da ragazzo ribelle, gagliardo e canzonatorio ci trasporta nella sua dimensione aiutandoci a riaprire gli occhi momentaneamente assopiti.”

Distorsioni.net, recensione di Elisabetta di Cicco del 7 ottobre 2016

“[…] Un disco che ha moltissime frecce al suo arco , che va scoperto ed apprezzato ascoltandolo più volte”

Freakoutmagazine.it, recensione di Vittorio Lannutti del 10 ottobre 2016

“I tre toscanacci tornano e lo fanno in grande stile con quello che molto probabilmente è il loro miglior disco dai tempi di “Andate tutti affanculo” (annus domini 2009). Produzione perfetta, grandi suoni,

compattezza musicale e liriche che, pur non spaziando moltissimo dai soliti argomenti di vita vissuta del leader Appino, sono di un livello molto alto rispetto alla media italiota.”

Indie-zone.it, recensione di Andrea Manenti del 17 ottobre 2016

“Pericoli imminenti, pericoli quasi auspicati provocatoriamente per i tanti leoni da tastiera che inneggiano a scontri violenti e invocati quasi come un’occasione per uscire da un’apatia pericolosa, da una solitudine globale che ti fa venire voglia di urlare, dall’indifferenza e dall’isolamento della cella dorata ipertecnologica, da una bolla da cui non si esce più per comunicare davvero e da cui non si vede ciò che sta accadendo, finché non ti arriva addosso: questo è il tema di fondo del nono album (in diciotto anni, confermando ritmi di scrittura piuttosto veloci) degli Zen Circus, che lo attraversano con la consueta “ironica crudeltà”, a cui si affianca anche l’essenzialità spietata di un power pop/punk solo voce, chitarre, basso e batteria.”

Lisolachenoncera.it, recensione di Ambrosia Jole Silvia Imbornone dell’11 ottobre 2016

“Il trio pisano continua a spaccare di brutto, ad essere un baluardo del rock alternativo italiano, molto coerenti nel loro percorso cantautorale, costruito in diciotto anni di carriera senza scorciatoie e trucchi.”

Losthighways.it, recensione di Vladimiro Vacca del 4 ottobre 2016

“Il titolo è “La Terza Guerra Mondiale”, il loro nono in studio, e prosegue il lungo e stratificato processo di maturazione della band. Del punk rimane l’attitudine e lo stile, come nel singolone “Ilenia”, mentre quella vena folk, ancora viva nelle schitarrate di Appino, si fortifica sempre di più in un cantautorato in continuo divenire, in bilico tra la saggezza dei grandi e quella da bar. Così, gli Zen Circus riescono a raccontare con cinismo, ironia e una nuova nota malinconica la realtà che ci circonda: la xenofobia, le nostre città di merda, la politica, i quartieri più sudici.”

Loudvision.it, recensione di Gianluca Grasselli del 22 settembre 2016

“[…]Il risultato è un altro lavoro assai valido, più che consono per la prevenzione di qualsivoglia guerra.”

Magmusic.it, recensione di Gustavo Tagliaferri del 12 ottobre 2016

“Una presa di coscienza del fatto che bisogna tuffarsi da molto in alto ed essere pronti a nuotare a lungo, senza preoccuparsi troppo dell’anima.”

Illibraio.it, intervista di Noemi Milani del 21 settembre 2016

“E’ un album ricco di“power pop” questo, dei The Zen Circus, con l’uso intelligente di arrangiamenti esclusivamente composti di chitarra, basso, batteria e voci […].I The Zen Circus dimostrano ancora una volta, e questa volta con ”La Terza Guerra Mondiale”, di essere un trio unico ed insostituibile, in grado di raccontare storie di personaggi volgari e cattivi a volte, commoventi e (in fondo) umani altre. Come siamo noi, come siamo tutti.”

Nightguide.it, recensione di Leslie Fadlon del 23 settembre 2016

“Gli Zen Circus sono una grande realtà, che si è costruita un importante spazio nel panorama dell’indie rock italiano. […]Siamo al cospetto di un disco senza brani minori, semplicemente brillante.”

Offtopicmagazine.net, recensione di Roberto Bianchi del 22 settembre 2016

“A primo ascolto ci sembra subito un lavoro maturo e curato in ogni minimo dettaglio, del resto è il disco a cui hanno dedicato più tempo in studio, composto da dieci tracce esplosive e ricche di passione.”

Spettakolo.it, recensione di Vincenzo Cozzolino del 22 settembre 2016

““La Terza Guerra Mondiale” è il nuovo disco degli Zen Circus. La band pisana è tornata con un lavoro graffiante, forte e coraggioso […]. Un’autentica bomba sul panorama indie italiano.”

Ukizero.com, intervista di Francesca Marini dell’11 ottobre 2016

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