TERESA DE SIO – PURO DESIDERIO

3 Maggio 2019

PURO DESIDERIO

È IL NUOVO ALBUM DI 

TERESA DE SIO

data di uscita: 3 maggio 2019

(G-ROdischi / distr. Believe)

 

Esce il 3 maggio PURO DESIDERIO, il nuovo disco di TERESA DE SIO: un album che segna il passaggio in una nuova era della creatività dell’artista.

A due anni dall’uscita del lavoro devozionale “Teresa canta Pino” dedicato all’amico Pino Daniele, dopo una intensa ricerca e divulgazione sulla musica folk, testimoniata da dischi che hanno venduto complessivamente oltre due milioni e mezzo di copie, il docu-film “Craj” premiato al Festival del Cinema di Venezia nel 2005, i fortunati romanzi “Metti il diavolo a Ballare” e “L’Attentissima”, la cantautrice con questo nuovo disco svela al pubblico un suo mondo musicale e poetico intimo, rimasto a lungo privato.

“Puro desiderio” è un disco che scava, parla di sentimento e suona contemporaneo. Realizzato col giovane produttore, compositore e arrangiatore Francesco Santalucia, il disco è un mix di ritmi acustici che a tratti sfiorano l’elettronica, dove le splendide orchestrazioni si fondono con percussioni, strumenti etnici e chitarre steel, in cui il suono profondo e caldo delle registrazioni analogiche spazia in universi musicali diversi dal rock al pop d’autore diventando quasi lisergico e progressive, senza mai tradire la scrittura diretta ed evocativa di testi intimi e profondi.

Dieci tracce che ci appartengono nel profondo, dieci storie in cui, di quanto in quanto, entra la lingua napoletana, ad eccezione del brano “Quante nuvole” interamente in dialetto, che cattura per la contemporaneità nell’uso della lingua.

Ancora una volta Teresa De Sio riesce a sorprendere per la capacità di ricerca, per la voglia di libertà e la capacità di innovare e attraversare mondi musicali solo apparentemente lontani ed unirli in modo semplice, come più volte ha già saputo fare nella sua carriera.

Un disco sull’amore in cui più che raccontare le storie degli altri, la De Sio fa una riflessione su se stessa, sui sentimenti.

L’album è impreziosito dal featuring di GHEMON nel brano “In un soffio di vento”, testimonianza di un’amicizia nata su un palco e che svela una comune sensibilità artistica e umana.

 

TERESA DE SIO PARLA DELL’ALBUM “PURO DESIDERIO”

Questo per me è un disco molto importante. Segna il passaggio in una nuova era della mia creatività. Probabilmente anche una nuova era della mia vita.

Io che ho sempre raccontato le storie dei più, le storie degli altri, quelle che il presente e la grande Storia del nostro paese mi hanno insegnato a guardare, in questo disco ho aperto una nuova, per me inedita, riflessione su me stessa, sui sentimenti, su profondità dentro cui fino ad oggi non avevo voluto guardare.

Sulla mia/nostra capacità di desiderare. Il desiderio muove tutto. Il Puro Desiderio è una forza motrice dell’anima, dell’amore, e di tutte le battaglie. Senza la forza del desiderio la vita va in stallo.

Nuove anche le sonorità: un suono prevalentemente elettro/acustico, molto contemporaneo, potentissimo e innovativo realizzato insieme a Francesco Santalucia, a sottolineare una nuova, vertiginosa ed appagante ripartenza.

Ghemon vi è entrato subito, con la gentilezza ed il talento che gli appartengono e che lo rende unico tra gli artisti della sua generazione. Un featuring, un’amicizia nata sul palco: la scoperta di una comune sensibilità artistica e umana.


“PURO DESIDERIO” – TRACKLIST

01_SAREBBE BELLISSIMO – Teresa De Sio

02_CERTI ANGELI – Teresa De Sio

03_IN UN SOFFIO DI VENTO – Teresa De Sio feat Ghemon

04_PURO DESIDERIO – Teresa De Sio

05_SORRIDI – Teresa De Sio

06_TOT LE CHANZÒN – Teresa De Sio

07_MIA LIBERTÀ – Teresa De Sio

08_QUANTE NUVOLE – Teresa De Sio

09_L’AMORE, L’ATTIMO, IL TRENO – Teresa De Sio

10_IL PANE DELLA DOMENICA – Teresa De Sio

 

Management e Produzione: Romeo Grosso G-RO s.r.l.s.

Booking: Arealive srl www.arealive.it

Ufficio Stampa e Promozione: Big Time – pressoff@bigtimeweb.mywp.it

Distribuzione: Believe

 

CREDITI ALBUM “PURO DESIDERIO

Prodotto da Teresa De Sio e Romeo Grosso

Produzione Artistica: Teresa De Sio e Francesco Santalucia

Arrangiamenti e orchestrazioni: Francesco Santalucia

Registrato e Mixato al Railways Recording di Civitavecchia da Paolo de Stefani e Francesco Santalucia

Masterizzato presso La Maestà Mastering da Giovanni Versari

Produzione esecutiva Romeo Grosso

Copertina e illustrazioni: Grazia La Padula

Foto: Simone Cecchetti / Emiliana Aligeri

Grafica e impaginazione Marco Balboni

 

Special Guest nel brano “In un soffio di vento” Ghemon

 

Hanno suonato nel disco:

Teresa De Sio: voce, chitarra e fischio

Francesco Santalucia: Programmazione, Pianoforte, percussioni, organetto

Pasquale Angelini: Batterie

Vittorio Longobardi :Basso e contrabasso

Giorgio Maria Condemi: Chitarre

Marco Bartoccioni: Pedal steel e steel guitar

Vanessa Cremaschi: Viola e violino

Giovanna Famulari: Violoncello

HER: Violino

Massimiliano Rosati: chitarra acustica nel brano .”Il Pane della Domenica”

Cori maschili in “Certi Angeli”: Cespo Santalucia, Romeo Grosso, Jak Scagnetti, Daniele Burattini

Musica e testi di Teresa De Sio eccetto “In un Soffio di Vento” di De Sio/Ghemon

Ghemon appare per gentile concessione di Carosello Records

 

Ringraziamenti:

Alessandro Venturi e Soundwave distribution, Bruco Audiolab, Luca Scornaienchi Museo del fumetto, Giordano Tricamo Stazione Musica, Santi Tricamo per la disponibilità, Salvatore Flauto, Massimiliano Rosati, Mariasole Limodio, Marco Betti, Melika Ten Dam

Peppe Voltarelli per avermi ispirato i primi versi di “Tot Le Chanzòn”

Pierluigi Diaco per il sostegno e l’affetto

 

GUIDA ALL’ASCOLTO DI “PURO DESIDERIO” BRANO PER BRANO

 

01_Sarebbe bellissimo

Un pensiero felice che attraversa la mente. In questa canzone ho scritto dell’idea di poter ripercorrere all’indietro il cammino già tracciato, ripassare sugli errori fatti, sulle parole dette male o non dette, sui rapporti sbagliati e, come impugnando una caritatevole gomma da cancellare, riscrivere il nostro passato, perdonandoci. Questo sarebbe bellissimo.

Il testo è per metà in lingua italiana e per metà in napoletano, le due parti rappresentano il sogno e la concretezza. Perché anche nelle carceri chiuse delle ingiustizie e dei fallimenti esistono, almeno nell’immaginazione, altri meravigliosi futuri possibili.

 

02_Certi Angeli

Ci sono angeli che puoi incontrare tutti i giorni, li riconosci perché dietro le loro schiene si muovono ali fantasma. Li incontri nelle stazioni ferroviarie, nei cartoni nelle notti di freddo, sui campi di battaglia di guerre che non gli appartengono, in un mondo che li vede sempre ai margini della festa, esclusi eppure liberi, come cani senza padrone. Non hanno Dio che li guidi, sopra i loro occhi c’è solo un cielo di stelle lontane che non illuminano né riscaldano. Questa è una canzone per loro, nell’attesa che suonino anche le loro campane a festa. Pensiero libero, giustizia e salvezza terrena.

 

03_In un soffio di vento (feat. Ghemon)

Questo brano l’ho scritto pensando da subito a me e Ghemon, un artista che stimo davvero tanto. Due universi sonori in apparenza lontani, uniti da una fortissima matrice comune. Non solo quella territoriale e linguistica (siamo entrambi campani), ma anche e soprattutto la voglia di suonare una musica con un grande potere sovversivo e di ribaltamento. Anche in questa canzone gioco col ribaltamento, quello che sembra perduto non lo è, se c’è qualcuno ti stringe forte le mani.

 

04_Puro desiderio

La bambina della canzone è una donna senza più punti di riferimento, sola, col proprio desiderio incompiuto. L’abbandono in amore ci riporta sempre a uno stato infantile, alla paura di perdere l’amore dei genitori che sono tutto il nostro cielo quando siamo piccoli. E nonostante questa condizione produca soltanto mancanza di sete, di fame, di fantasia, resta però intatto il potere del desiderio. Forse questa è la più autobiografica delle canzoni del disco.

 

05_Sorridi

Un’attitudine, una predisposizione al nuovo che ha la forza di cambiare il nostro destino.

La curva del sorriso è un motore di rinnovamento, una spinta che fa rotolare il mondo. Anche se la Grazia brucia altrove e sembra non esserci musica che possa consolare, il sorriso sa sciogliere, accogliere e far ricominciare. Il sorriso è la premessa, non il risultato.

 

06_Tot le chanzòn

Una babele linguistica dell’amore, un esperanto psichedelico e primordiale. In questa canzone precipitano dichiarazioni d’amore in lingue inventate, inesatte, ironiche e smargiasse. Convivono messaggi ricevuti alla segreteria con canzoni storiche di libertà come Sag mir, wo die Blumen sind (Where have all the flowers gone?) cantata da Marlene Dietrich. La canzone della danza collettiva.

 

07_Mia Libertà

Questa canzone è una dichiarazione di poetica e, in parte, sintesi di quello che ha mosso la mia biografia artistica e privata. La libertà è stata ed è il motore di ogni scelta e, insieme, la più grande e pericolosa aspirazione umana. Ti puoi ritrovare con le scarpe rotte ma continuare imperterrita a inseguirla.

Nella musica, la ricerca spericolata mi ha sempre restituito il senso di tutto, anche dei cambi di passo, delle frenate e delle attese. Credo che il solo modo per capire davvero chi siamo sia essere liberi di cercarci, come ho cantato anni fa, con Fabrizio De Andrè.

 

08_Quante nuvole

Ho scritto pensando a Modugno, a Eduardo De Filippo e alla sue ‘voci di dentro’, al sole che ha illuminato le loro parole e ai cieli densi di nuvole che coprono la voce di chi, al contrario, vorrebbe incendiare il cielo con il proprio canto anche se sa che nessuno starà ad ascoltare. Non importa sapere quanto tempo impiegherà la nostra barca per arrivare alla sponda, ma la certezza che arrivi. Anche sotto un cielo di nuvole.

 

09_L’amore, l’attimo, il treno

Una malinconia cardiaca, diretta e appassionata. Un abbandono e forse una rivalsa lontana, il tentativo di rintracciare nell’altro “la risonanza che l’anima ha quando la vita la tocca”. Sono le storie d’amore con un tempismo sbagliato, proprio come fa il sentimento quando si arena nelle stazioni dei fraintendimenti.

 

10_Il pane della domenica

È una canzone ecologica e anticonsumistica. Un tema che sento vicino. Una ballata sulle cose che contano davvero, come conta davvero il pane secco del giorno precedente che diventa buono da mangiare se non hai altro, come può capitare a chi va in barca a vela, in solitario. In un mondo in cui tutto deve essere freneticamente consumato succede che niente si consuma fino in fondo e tutto, ma proprio tutto, si trasforma in scorie inquinanti che finiranno, come sostenne il capo indiano Toro Seduto, per soffocare la nostra civiltà. Racconta anche delle cose mutevoli e ambigue e delle altre che ci restano sulle dita come l’odore delle arance.

 

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