SPARTITI (JUKKA REVERBERI E MAX COLLINI) – “SERVIZIO D’ORDINE” NUOVO EP E NUOVO TOUR
Esce lunedì 23 gennaio “SERVIZIO D’ORDINE”, il nuovo Ep di “SPARTITI”, il duo formato da Jukka Reverberi (Giardini di Mirò) e Max Collini (OfflagaDiscoPax). ” L’EP, che sarà disponibile sia in formato cd sia in download digitale per l’etichetta Woodworm (distribuzione Audioglobe), conterrà 4 brani e una traccia bonus registrata dal vivo, per oltre mezz’ora di musica.
L’EP è anticipato dall’uscita, il 16 gennaio, del primo video e singolo “SERVIZIO D’ORDINE”.
Link al video di “SERVIZIO D’ORDINE” (regia di Filippo Biagianti):
L’EP “Servizio d’ordine” rappresenta il completamento del percorso intrapreso dal duo reggiano con l’album “Austerità”, che da marzo a settembre scorsi li ha portati in tour in tutta Italia e all’estero e che ritroviamo presente in molte playlist dedicate ai migliori dischi italiani indipendenti del 2016.
Annunciate anche le prime date del tour. Il “Servizio d’ordine tour”, curato da Antenna Music Factory, avrà inizio infatti giovedì 26 gennaio a Milano, dove l’Ep verrà presentato con un concerto presso Santeria Social Club. L’esibizione sarà impreziosita dalle videoproiezioni realizzate appositamente dal regista Filippo Biagianti, che sta lavorando anche al nuovo videoclip del singolo in uscita. Qui di seguito il calendario.
SERVIZIO D’ORDINE TOUR
Giovedì 26 Gennaio – MILANO – Santeria Social Club
Sabato 28 Gennaio – SASSARI – Teatro Civico
Venerdì 10 Febbraio – ASTI – Diavolo Rosso
Sabato 11 Febbraio – CAVRIAGO (RE) – Arci Kessel (ex Calamita)
Giovedì 23 Febbraio – TORINO – Hiroshima Mon Amour
Venerdì 24 Febbraio – AREZZO – Karemaski
Sabato 4 Marzo – BRESCIA – Latteria Molloy
Giovedì 9 Marzo – BOLOGNA – Locomotiv
Venerdì 10 Marzo – SEREGNO (MB) – Arci Tambourine
Venerdì 17 marzo – MARGHERA (VE) – Spazio Aereo
Venerdì 21 Aprile – CARPI (MO) – Kalinka
Lunedì 24 Aprile – CAMPI BISENZIO (FI) – Piazza
Pagina FB ufficiale: www.facebook.com/Spartiti
Label: www.woodworm-music.com
Booking: www.antennamusicfactory.com
Ufficio Stampa e Promozione: www.bigtimeweb.it
SPARTITI
“SERVIZIO D’ORDINE”
IL NUOVO EP
(Woodworm/ distr. Audioglobe)
data uscita: 23 gennaio 2017
A meno di un anno di distanza dalla pubblicazione di “Austerità”, il loro primo album ufficiale uscito sempre su Woodworm Label nel marzo 2016, il duo Spartiti rilascia l’Ep
Servizio d’ordine, che va a completare il percorso iniziato con il disco d’ esordio.
Lo si evince anche dalla copertina, che cita sia Malevic sia Albers nel – vano – tentativo di trovare la quadratura del cerchio. Il sempre curatissimo artwork è ancora una volta opera di Tommaso Belletti (Secret Furry Hole).
Servizio d’ordine contiene quattro brani e una traccia bonus registrata dal vivo, per oltre mezz’ora di musica, a testimonianza del fatto che gli ultimi tre anni passati insieme a suonare in ogni dove (e pure all’estero in un paio di occasioni) hanno permesso a Spartiti di costruirsi un repertorio davvero consistente e in costante aggiornamento. Un repertorio in cui le narrazioni di Max Collini (voce degli Offlaga Disco Pax) spaziano attraverso periodi storici differenti e talvolta inesplorati, avvolte nelle composizioni di Jukka Reverberi (Giardini di Mirò, CrimeaX e molte altre cose), alle prese con un’arte del suono che sposa, quasi sempre separatamente, chitarre, elettronica e campionamenti di varia natura.
In Servizio d’ordine, registrato nel dicembre 2016 da Bruno Germano al Vacuum Studio di Bologna, trovano posto brani già presentati dal vivo nel tour di “Austerità”, come il singolo (e video) che dà il titolo all’opera e “Ida e Augusta”, assieme a inediti assoluti nati recentemente in sala di registrazione (Elena e i Nirvana) e a ritorni di fiamma mai incisi in studio (Borghesia). Come regalo finale, una versione dal vivo di “Qualcosa sulla vita” dei Massimo Volume, cover che il duo propone in chiusura dei concerti, molto amata dal loro pubblico. I contenuti sono molto decisi, benché non univoci, e un brano come Servizio d’ordine in apertura, scelto anche come singolo e video, testimonia l’evoluzione del suono, in questo caso radicalmente diverso da ogni altra proposta di Spartiti fino ad oggi.
Il testo è di Marco Philopat ed è immerso nel clima antagonista e politicamente agitato degli anni Settanta. Ne esce la canzone più breve della storia del duo, ma in meno di tre minuti si ripercorre il filo di un mondo che non esiste più. Il protagonista della storia, tratta dal libro “La banda Bellini”, è Andrea Bellini, il capo del servizio d’ordine del movimento milanese. Andrea Bellini è scomparso di recente e a lui il brano e il video sono dedicati. Dopo questo tuffo negli anni Settanta ci si ritrova nel 1944, poco a nord della Linea Gotica, dove l’invasione tedesca e la guerra di Liberazione vengono raccontate da un punto di vista sorprendente. È quello di Ida e Augusta, due donne tedesche emigrate, dopo il matrimonio con due italiani, da Berlino a Gombio, sull’Appennino Reggiano, nel bel mezzo dei rastrellamenti nazifascisti. Un racconto scritto da Arturo Bertoldi (già autore, assieme a Collini, del testo di “Sendero Luminoso”, brano pubblicato nell’album “Austerità”) che ripercorre fatti veramente accaduti e contrappuntato da chitarre che rimettono al loro posto l’umano, la storia, chi siamo e da dove veniamo.
Nella seconda parte dell’Ep il duo ci riporta in un tempo che per qualcuno non si è mai davvero concluso: la fine degli anni Ottanta. La vita vera inizia troppo presto e in mezzo a dischi imperfetti e amori oltre ogni misura ci si barcamena tra risorse limitate, ideologie (non più) alla moda e il grunge prossimo venturo. Elena e i Nirvana e Borghesia sono due facce della stessa medaglia: cominciano gli anni Novanta, il Partito Comunista Italiano entra nei libri di storia, esce il disco degli Stone Roses (e poco dopo Nevermind) e nulla sarà mai più come prima. Resta però ugualmente il bisogno di un qualche servizio d’ordine. Non importa che sia quello del Partito, del Sindacato o del Movimento antagonista. Quello che importa è che resti qualcosa a cui aggrapparsi per difenderci dal gelo della solitudine del pensiero unico. Il gelo a cui quel muro, ora assente, ci ha condannati quasi trent’anni fa.
Spartiti: Servizio d’ordine Ep
Spartiti è un percorso scritto, suonato, arrangiato e narrato
da Jukka Reverberi e Max Collini.
Servizio d’ordine:
Registrato da Bruno Germano al Vacuum Studio di Bologna
nel dicembre del 2016
Produzione artistica: Jukka Reverberi e Bruno Germano
Missaggio: Bruno Germano
Masterizzazione: Davide Barbi
Progetto grafico: Tomm. secretfurryhole.blogspot.com
(c) & (p) Woodworm 2017
woodworm-music.com
Distribuito da Audioglobe
audioglobe.it
Pagina ufficiale:
facebook.com/Spartiti
TRACKLIST
1. Servizio d’ordine
Max Collini: voce
Testo di Marco Philopat
Jukka Reverberi: programmazione elettronica
2. Ida e Augusta
Max Collini: voce
Testo di Arturo Bertoldi
Jukka Reverberi: chitarre, e-bow, farfisa compact
Bruno Germano: farfisa compact
3. Elena e i Nirvana
Max Collini: testo e voce
Jukka Reverberi: programmazione elettronica
4. Borghesia
Max Collini: testo e voce
Jukka Reverberi: campionatore, effetti, voci trattate
5. traccia bonus: Qualcosa sulla vita
Registrata dal vivo al Circolo Arci Villa Fastiggi di Pesaro
il 14 febbraio 2014. Il brano originale dei Massimo Volume,
che ringraziamo, è tratto dall’album “Da qui” (Mescal/Emi, 1997).
Edizioni musicali: Warner Chappel Music It.
“SERVIZIO D’ORDINE” BRANO PER BRANO
1) Servizio d’ordine
Gli anni Settanta del movimento extraparlamentare milanese nel grande affresco de
“La banda Bellini” di Marco Philopat (Agenzia X edizioni), di cui un breve frammento è diventato il testo dal brano. Andrea Bellini racconta in prima persona e diventa l’emblema di un’epoca, mentre Philopat infonde alla narrazione la forza evocativa dell’ineluttabile.
La voce di Max Collini si immedesima completamente nel clima del tempo, immersa nelle surriscaldate suggestioni hip hop/electro costruite dalle macchine di Jukka Reverberi. Andrea Bellini ci ha lasciati da poco e la canzone rende omaggio a lui e alla sua storia nel miglior modo in cui due figli illegittimi del Patto di Varsavia, giunti alla politica solo alla fine di quel periodo, siano in grado di fare. Anche gli anni Settanta sono finiti, ma troppi fascisti – chiamare le cose col loro nome è sempre una buona idea – sono ancora tra noi.
2) Ida e Augusta
La guerra di Liberazione, i rastrellamenti e l’invasione militare straniera sostenuta dai repubblichini raccontati da un punto di vista diverso. Ida e Augusta sono tedesche, ma vivono sull’Appennino Reggiano coi loro mariti italiani. Sono donne oneste, non hanno mai fatto male a nessuno e grazie a una frittata salveranno il piccolo borgo di Gombio dalle stragi perpetrate dai nazifascisti nei paesi limitrofi. Il racconto di Arturo Bertoldi è stato pubblicato dall’Istituto Storico della Resistenza di Reggio Emilia (Istoreco) nel 2013 nel libro “Perché i vivi non ricordano gli occhi di…” e diventa, nelle mani di Spartiti, una favola che almeno per una volta smentisce che pietà l’è morta.
E lavatevi le mani prima di andare a pranzo.
3) Elena e i Nirvana
L’amore ai tempi della fine della Prima Repubblica. La sera al giovedì si guardava Samarcanda, il cd soppiantava il vinile e la (propria) meglio gioventù faceva i conti a mani nude col mondo adulto in agguato. Elena era una dea, ma gli dei, come i muri, cadono. L’adolescenza e gli anni Ottanta diventano d’un tratto lontanissimi. Non basterà una 127 scassata per rendere più sopportabile la separazione da entrambi. E da Elena.
Le pulsioni e i tappeti sintetici di Jukka Reverberi descrivono la felicità e il martirio dei sentimenti, mentre sul piatto gira “Listen without prejudice”.
4) Borghesia
Nel 1990 il servizio militare era ancora obbligatorio, ma era diventato possibile sostituirlo con quello civile. Meglio se poi riuscivi a farlo a cinquecento metri di distanza da casa tua invece che a cinquecento chilometri, come capitava spesso andando in caserma.
Mentre Elena occupava il cuore e la vita, gli uffici dell’Amministrazione Provinciale si prendevano il tempo dovuto alla nazione. Una signora elegante (molto elegante) entra nel merito e gli eventi assumono connotazioni surreali, scanditi da una colonna sonora la cui partitura evoca i film scollacciati di qualche lustro addietro. La Borghesia si offre nuda a noi, o quasi, ma è decisamente al di là del limite degli occhi tuoi. Appesi. Tutti appesi.
5) Qualcosa sulla vita.
Il capolavoro minimalista dei Massimo Volume, inciso nel 1997 nell’album “Da qui”, rivisitato dal vivo da Spartiti si trasforma, nella seconda parte, in un viaggio senza ritorno. La chitarre trattate, distorte, infinite di Jukka spezzano il tempo e lo spazio e riportano a riva, solo per qualche attimo ancora, chi è già andato altrove.