ROMA JAZZ FESTIVAL – PROGRAMMA DEI CONCERTI DAL 25 AL 27 LUGLIO: TANOTRIO feat GEORGE GARZONE, PAOLO FRESU / CHANO DOMINGUEZ, JUNGLE GREEN, STEVE COLEMAN’S FIVE ELEMENTS

24 Luglio 2018

ROMA JAZZ FESTIVAL 2018

Programma dei concerti dal 25 al 27 luglio

 

Casa del Jazz, Parterre / Farnesina Social Garden

Mercoledì 25 Luglio – Casa del Jazz    

Ore 21.00 I Ingresso 20 euro

TANOTRIO feat. GEORGE GARZONE & LEO GENOVESE

George Garzone, sax tenore; Leo Genovese, piano; Daniele Germani, sax alto; Stefano Battaglia, contrabbasso; Juan Chiavassa, batteria.

 

I TanoTrio sono una formazione nata nell’autunno del 2016 a Boston (USA), composta da Daniele Germani al sax alto, Stefano Battaglia al contrabbasso e Juan Chiavassa alla batteria. Autori di un jazz dalla forte influenza melodica, la loro musica è caratterizzata da chiare contaminazioni con il free e la musica classica contemporanea di tradizione europea e statunitense. Il repertorio presenta brani originali e rivisitazioni di standard della tradizione jazzistica americana che spaziano da John Coltrane, Wayne Shorter fino a Ornette Coleman.

Al Roma Jazz Festival, il TanoTrio si esibirà insieme a due musicisti straordinari: George Garzone al sax tenore e Leo Genovese al piano.

Garzone, di origini calabresi ma nato e cresciuto a Boston, è ritenuto uno dei sassofonisti migliori al mondo. Diplomatosi al Berklee College of Music, Garzone ha peraltro elaborato un sistema improvvisativo denominato “approccio triadico cromatico”, avendo come propri studenti – tra gli altri – Joshua Redman, Branford Marsalis e Mark Turner. Da qui ha inanellato una serie di collaborazioni prestigiose tra le quali spiccano quelle con Kenny Barron, Harvie S, Danny Gottlieb, John Patitucci, Bill Stewart, Joe Lovano, Gary Peacock, Cecil McBee, Dave Holland e tanti altri.

Leo Genovese, pianista argentino classe 1979, è un musicista raffinato considerato una delle rivelazioni del jazz degli ultimi anni. L’artista, tra le altre cose, è anche un sassofonista oltre che arrangiatore per la contrabbassista e cantante Esperanza Spalding.

Genovese ha già pubblicato tre album a suo nome: Haikus II, Unlocked e il più recente Seeds, nei quali ha affinato un pianismo sofisticato e ipnotico.

 

 

Giovedì 26 Luglio – Casa del Jazz

Ore 21.00 I Ingresso 20 euro

PAOLO FRESU / CHANO DOMINGUEZ DUO

Paolo Fresu, tromba; Chano Dominguez, pianoforte.

  

Quella fra il funambolico trombettista Paolo Fresu e Chano Dominguez, eccezionale pianista spagnolo tra più conosciuti della scena jazz internazionale, è una di quelle alchimie rare.

Questo duo, infatti, incarna appieno la bellezza dell’incontro tra due musicisti di enorme talento. Dominguez è uno degli esponenti più importanti della storia del flamenco-jazz. Un musicista che in oltre 40 anni di carriera ha condiviso il palco insieme ad alcuni leggendari jazzisti, tra i quali Wynton Marsalis, Paquito D’Rivera, Jack DeJohnette, Herbie Hancock, Gonzalo Rubalcaba, Chucho Valdés, Joe Lovano, George Mraz. Oltre ad aver collaborato con insigni connazionali quali Paco De Lucia, Enrique Morente, Martirio e Tomatito.

Fresu, dal canto suo, è uno dei più acclamati musicisti italiani, che ha registrato oltre quattrocento dischi di cui circa 90 a proprio nome o in leadership e altri con collaborazioni

internazionali (etichette francesi, tedesche, giapponesi, spagnole, olandesi, svizzere, canadesi, greche) spesso lavorando con progetti ‘misti’ come Jazz-Musica etnica, World Music, Musica contemporanea, Musica Leggera, Musica antica e molto altro.

In questo progetto i due musicisti si cimentano in un dialogo in musica che mette in luce le rispettive sensibilità, privilegiando proprio l’incontro di due diversi modi di intendere la musica e valorizzando da un lato la storica passione flamenca di Dominguez e, dall’altro, la purezza del suono della tromba di Fresu e la sua spontaneità.

 

 

 

Giovedì 26 Luglio – Parterre / Farnesina Social Garden

Ore 21.30 I Ingresso 18 euro

JUNGLE GREEN

Gareth Brown: batteria. Shean Williams: voce, tastiere, percussioni. Luca Ferone: chitarra. Laurence Insula: basso. Sarah Tandy: tastiere. Samuele Davi: tromba.

Londinese di origini giamaicane, Gareth Brown è un richiestissimo session man, sempre impegnato in studio di registrazione e considerato tra i 10 più importanti batteristi del Regno Unito. Da tempo è il batterista della band di Jovanotti, ma ha all’attivo il progetto solista Jungle Green che porterà sul palco del Roma Jazz Festival e ha lavorato con molti musicisti: da Donna Summer a Rihanna, da Craig David a Tiziano Ferro, da Joss Stone a Rita Ora e molti altri.

Brown ha iniziato giovanissimo ad avvicinarsi alla musica con lo studio della chitarra, per poi passare alle tastiere e, infine, approdando alla batteria, divenuta subito il suo strumento di elezione.

Il progetto solista di Brown, Jungle Green, mescola il reggae alla fusion, al jazz e al rock. Il tutto con venature soul che rendono la musica del batterista londinese una mescolanza di generi che affascina per la commistione di sensibilità e ritmi diversi.

Venerdì 27 Luglio – Casa del Jazz        

Ore 21.00 I Ingresso 25 euro      

STEVE COLEMAN FIVE ELEMENTS

Steve Coleman, sax alto; Kokayi, voce; Jonathan Finlayson, tromba; Anthony Tidd, basso; Sean Rickman, batteria.

 

Protagonista indiscusso del jazz contemporaneo, Steve Coleman è un sassofonista cui le etichette stanno strette.  Capace di mescolare il jazz con l’hip-hop e i ritmi del funk, Coleman ha saputo apprendere la lezione dei grandi maestri come John Coltrane, Charlie Parker, Duke Elllington e Charles Mingus e sviluppare uno stile personalissimo nel quale si fonde un’inarrestabile vena swing.

In quello che è un continuo dialogo tra il jazz e la world music, Coleman è riuscito a creare uno stile riconoscibile, nel quale confluiscono le tradizioni africane, asiatiche e cubane, scegliendo sempre di circondarsi di musicisti che potessero apportare la loro impronta personale ai diversi progetti.

Leader di numerose formazioni, Coleman dal 1981 ha portato avanti, con i Five Elements, un complesso lavoro di sperimentazione e ricerca nel quale si sono stratificate e hanno convissuto esperienze eterogenee.

Un ensemble volutamente fluido e in continuo cambiamento che è per Coleman anche un laboratorio di idee, nel quale hanno sempre trovato spazio le anime dei diversi musicisti che, nel corso degli anni, vi si sono avvicendati.

 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi