ROMA JAZZ FESTIVAL 2017
ROMA JAZZ FESTIVAL
DAL 5 AL 30 NOVEMBRE 2017
41ma Edizione
“JAZZ IS MY RELIGION”
“Il JAZZ è la mia religione”, proclamava con orgoglio il poeta afroamericano Ted Joans.
In effetti, jazz e religione hanno avuto uno stretto rapporto fin da tempi non sospetti, se è vero che tra le fonti di questa musica ci sono il blues (notoriamente “musica del diavolo”) e il gospel, che invece sarebbe la musica di Dio. Senonché, guardacaso, molti jazzisti della prima ora li praticavano entrambi.
New Orleans, del resto, era un mosaico di etnie e religioni: i bianchi anglosassoni protestanti, gli schiavi che accanto al culto dei padroni continuavano a praticare gli ancestrali riti africani, i creoli che conservavano il cattolicesimo dei loro antenati francesi. E poi gli italoamericani (tanti dei loro nomi figurano tra quelli dei primi jazzisti), anch’essi cattolici, e le grandi comunità ebraiche, originarie dell’Europa orientale e della Russia, dalle quali usciranno innumerevoli jazzisti, come Benny Goodman (celebre la sua versione del canto yiddish Bei mir bist du schoen, incisa nel 1938), Artie Shaw, Stan Getz, Lee Lonitz, Dave Liebman.
Con il passare del tempo, la situazione non è cambiata molto, anzi si è persino complicata. Negli anni Quaranta e Cinquanta, molti jazzisti cominciarono a convertirsi all’Islam, spesso cambiando anche nome: e così Frederick Russell Jones divenne Ahmad Jamal, Dollar Brand si trasformò in Abdullah Ibrahim e Art Blakey assunse il nome di Abdullah ibn Buhaina. Il grande trombettista Dizzy Gillespie era di fede Bahá’í, l’ebreo Steve Lacy studiava il taoismo, l’italoamericano Tony Scott (vero nome: Anthony Sciacca) si interessò allo Zen, gli afroamericani Herbie Hancock e Wayne Shorter sono notoriamente di fede buddhista, l’italoamericano Chick Corea è un adepto di Scientology e Keith Jarrett segue le teorie mistico-filosofiche di G.I. Gurdjieff.
Vi è persino un filone di musica sacra nel jazz. La pianista Mary Lou Williams, dopo la conversione al cattolicesimo, scrisse una Messa e vari altri lavori di ispirazione religiosa, così come fece più tardi il suo collega Dave Brubeck, anch’egli convertitosi alla religione cattolica. Duke Ellington, nell’ultima parte della sua carriera, si dedicò alla scrittura di due “Sacred Concerts”, originalissima fusione di jazz e musica sacra. Più di recente, Wynton Marsalis ha modellato il suo disco del 1994 “In This House, On This Morning” sui riti delle chiese battiste afroamericane.
E come non menzionare il capolavoro di John Coltrane, “A Love supreme”? Un vero e proprio inno all’amore divino, che si conclude con una maestosa preghiera all’Altissimo, salmodiata dal sassofono. Del resto, lo stesso Coltrane è un esempio di come, nel jazz, le religioni si mescolino senza problemi: la sua prima moglie Naima era musulmana e la seconda, Alice, una seguace di Sai Baba e una studiosa dei testi vedici; egli stesso, cresciuto nella fede metodista, si interessò profondamente alle religioni orientali e oggi esiste persino una chiesa che lo venera come santo. Oggi il panorama è più variegato che mai: il sassofonista John Zorn e il pianista Anthony Coleman hanno fatto dell’ebraicità un loro vessillo, il contrabbassista israeliano Avishai Cohen ha reinterpretato canti sefarditi, il cantante Kurt Elling ha addirittura un passato di studente in teologia, il pianista cubano Omar Sosa si ispira ai culti della Santeria, per non parlare dei tanti musicisti jazz che ormai arrivano dai più remoti angoli dell’Asia o del Sud America portando con sé le proprie credenze religiose.
Ciò non ha impedito ai jazzisti di convivere pacificamente gli uni con gli altri. Anzi, in questo scenario multiforme, il jazz è sempre stato un vero e proprio collante fra religioni e culture diverse. Basti pensare a musicisti come Albert Ayler, Pharoah Sanders, Kalaparusha Maurice McIntyre, che nei loro dischi hanno più volte celebrato il sincretismo religioso.
Oggi, il jazz si è staccato dalla sua patria d’origine, gli Stati Uniti, e ha cominciato a vagare per il mondo, trasformandosi in una lingua franca, parlata da musicisti di tutto il pianeta. In un clima politico come quello attuale, lacerato da conflitti etnico-religiosi, c’è più che mai bisogno di un simile esperanto comune, che aiuti a superare barriere ideologiche e politiche in nome di una comune spiritualità: quella della musica.
Il Roma Jazz Festival come sempre proporrà concerti in diversi spazi sparsi per la città – AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, CASA DEL JAZZ, ALCAZAR, IL PITIGLIANI CENTRO EBRAICO ITALIANO, SACRESTIA DEL BORROMINI, CHIESA SAN NICOLA DA TOLENTINO, PANTHEON – scelti con il criterio di maggior suggestione, riflessione, per ognuno dei progetti presentati dagli artisti.
ROMA JAZZ FESTIVAL 2017 – PROGRAMMA
5 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA S. CECILIA ore 21:00
CHICK COREA e STEVE GADD SEXTET
7 NOVEMBRE
ALCAZAR ore 22:30
DAYMÉ AROCENA QUARTET
Prima italiana
8 NOVEMBRE
IL PITIGLIANI CENTRO EBRAICO ITALIANO ore 21:00
GABRIELE COEN QUINTET
“Sephirot”
9 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA SINOPOLI ore 21:00
OMAGGIO A ELLA FITZGERALD
SIMONA MOLINARI QUARTET Feat. MAURO OTTOLINI
“Loving Ella”
11 NOVEMBRE
CASA DEL JAZZ ore 21:00
SWING VALLEY BAND
“Swing is my Religion”
12 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA PETRASSI ore 21:00
MULATU ASTATKE & STEPS AHEAD BAND
“Peace and Love Ethio-jazz”
13 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA PETRASSI ore 21:00
ADAM BEN EZRA
“Solo Tour”
Prima Assoluta
15 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, TEATRO STUDIO ore 21:00
OMAGGIO A DIZZY GILLESPIE
LYDIAN SOUND ORCHESTRA Guest star JEREMY PELT
“To Be or not to Bop”
Prima italiana con Jeremy Pelt
17 NOVEMBRE
CHIESA SAN NICOLA DA TOLENTINO ore 20:30
TIGRAN HAMASYAN
“An Ancient Observer”
Prima assoluta
18 NOVEMBRE
CASA DEL JAZZ ore 21:00
OMAGGIO A LOUIS ARMSTRONG – “The Good Book”
THREE BLIND MICE & GUESTS
20 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA SINOPOLI ore 21:00
OMAGGIO A THELONIUS MONK
Monk by Four by Monk
21 NOVEMBRE
SACRESTIA DEL BORROMINI
Via di Santa Maria dell’Anima, 30, ore 18:00
GIOVANNI GUIDI
“Planet Earth” piano solo tour
Prima assoluta
22 NOVEMBRE
PANTHEON ore 18:00
DIMITRI GRECHI ESPINOZA
“Oreb”
23 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA PETRASSI ore 21:00
JAZZ E SANTERIA
OMAR SOSA & SECKOU KEITA
“TRASPARENT WATER”
Prima italiana
25 NOVEMBRE
CASA DEL JAZZ ore 21:00
LUCA FILASTRO
“Omaggio a Fats Waller”
Prima assoluta – progetto speciale IMF
25 NOVEMBRE
ALCAZAR ore 22:30
EZRA COLLECTIVE
Prima assoluta
26 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA PETRASSI ore 21:00
FABRIZIO BOSSO SPIRITUAL TRIO Feat. WALTER RICCI
27 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA TEATRO STUDIO ore 21:00
TINO TRACANNA
“Double Cut”
28 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA SINOPOLI ore 21:00
CORY HENRY & THE FUNK APOSTLES
Prima assoluta
29 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA TEATRO STUDIO ore 21:00
OMAGGIO A JOHN COLTRANE
“FRANCESCO BEARZATTI / ROBERTO GATTO / BENJAMIN MOUSSAY
“Dear John”
30 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA PETRASSI ore 21:00
NEW TALENTS JAZZ ORCHESTRA DIRETTA DA MARIO CORVINI
E IL CORO DEL CONSERVATORIO DI SANTA CECILIA
CONDOTTO DA CARLA MARCOTULLI
“Duke Ellington’s Sacred Concert”
Prima italiana – una produzione IMF
ROMA JAZZ FESTIVAL – PROGRAMMA E BREVI SCHEDE CONCERTI
5 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA S. CECILIA ore 21:00
CHICK COREA e STEVE GADD SEXTET
Chick Corea, tastiere; Steve Gadd, batteria; Lionel Loueke, chitarra:
Carlitos Del Puerto, basso; Luisito Quintero, percussioni; Steve Wilson, sax e flauto
Nel loro gustoso video di presentazione i due leader si divertono ad invertire i nomi di questo straordinario sestetto. Si tratta infatti di una formazione con due leader, che sono anche leggende viventi. Da un lato Steve Gadd, forse uno dei batteristi che più ha influenzato il drumming degli ultimi quarant’anni, dall’altro Armando “Chick” Corea. In qualunque elenco dei pianisti jazz più influenti degli ultimi cinquant’anni, il suo nome è una presenza inevitabile. Non c’è genere o stile che egli non abbia toccato, dalla tradizione al free fino al jazz-rock dei Return to Forever e dell’Elektric Band. Ma Corea è anche un uomo profondamente attratto dalla spiritualità, che nel suo caso ha preso la forma di Scientology. La sua adesione al culto fondato da Ron Hubbard risale a fine anni Sessanta e persino due suoi dischi, “To the Stars” e “The Ultimate Adventure”, sono ispirati a opere di Hubbard, la cui filosofia ha, secondo la sua stessa testimonianza, influenzato la sua intera concezione musicale: “Non volevo più soddisfare me stesso”, ha affermato. “Volevo veramente connettermi con il mondo e fare in modo che la mia musica significasse qualcosa per le persone”. Si può scommettere che ci sia riuscito.
Biglietti: da 25 euro
6 NOVEMBRE
CASA DEL JAZZ ore 21:00
THUMBSCREW
Il progetto Thumbscrew vede la chitarrista di Boston Mary Halvorson in un trio di assi del jazz contemporaneo, insieme a Michael Formanek (basso) e Tomas Fujiwara (batteria) . La loro musica è qualcosa di fisico, di materico, di tortuoso, costantemente in movimento. E’ un trio che non ha un leader, tutti suonano alla pari, le idee sembrano nascere da tutti e tre contemporaneamente, la comprensione reciproca è telepatica, il suono e l’interplay sono praticamente perfetti.Thumbscrew vuol dire un modo nuovo di concepire la free-improvisation» scrive il Jazz Time a proposito di questo trio.Thumbscrew è un gruppo che dal vivo è davvero emozionante, che mette in evidenza composizioni incentrate su intense interazioni tra i musicisti. È qualcosa da sentire, qualcosa di sinuoso e serpeggiante, un suono sempre in movimento.
Biglietto: 15 euro
7 NOVEMBRE
ALCAZAR ore 22:30
DAYMÉ AROCENA QUARTET
Prima assoluta in esclusiva
Daymé Arocena, voce;Jorge Luis Lagarza, piano; Rafael Aldama, basso; Ruly Herrera, batteria e percussioni.
Daymé Arocena viene da Cuba e ha solo ventiquattro anni, ma sono già in molti ad indicarla come una delle artiste più interessanti emerse negli ultimissimi tempi. Del resto, il titolo del suo disco d’esordio parla chiaro: “Nueva Era”. La voce di Daymé rappresenta il nuovo corso che l’isola caraibica sta prendendo, dopo la fine del decennale embargo e l’inizio di un nuovo periodo di speranza. Si presenta sul palco in abiti candidi, che contrastano con il nero intenso della pelle: ma non si tratta solo di estetica, bensì di motivazioni spirituali, legati alla sua adesione alla religione della santerìa (è particolarmente devota a Yemanjà, la dea del mare che rappresenta la rinascita della vita). Tra i suoi modelli, cita i musicisti cubani e brasiliani, ma anche Nina Simone ed Ella Fitzgerald. Insomma, Daymé Arocena rappresenta un ponte tra il passato e il futuro, tra il jazz e il grande oceano delle musiche di tutto il mondo.
Biglietto: 15 euro
8 NOVEMBRE
IL PITIGLIANI CENTRO EBRAICO ITALIANO ore 21:00
GABRIELE COEN QUINTET
“Sephirot”
Gabriele Coen, sax soprano, clarinetto, sax tenore, clarinetto;
Francesco Poeti, chitarra elettrica; Pietro Lussu, piano elettrico;
Marco Loddo, basso elettrico; Luca Caponi, batteria.
Gabriele Coen è il fondatore dei Klezroym, che rileggono la musica klezmer, ossia il folklore ebraico dell’Europa orientale, in chiave jazzistica. Figlio d’arte – il padre, Massimo, era violinista – si è formato in ambito classico, per poi produrre una serie di dischi in cui il jazz si incontra con le musiche di tutto il mondo. Dal 2005, lavora anche con i Jewish Experience, quintetto che si è avvalso, come produttore, nientedimeno che di John Zorn, che ha pubblicato due loro dischi sulla sua etichetta Tzadik. Zorn stesso ha descritto così la musica di Coen: “All’avanguardia, eppure fermamente radicato nella tradizione, esprime passione, integrità e un’impeccabile arte interpretativa”. L’ultima produzione di Coen è “Sephirot”, che si ispira alla simbologia mistica della Kabbalah ebraica. Il riferimento stilistico è da una parte il jazz elettrico di Miles Davis, dall’altra le sonorità degli Electric Masada di John Zorn. Un lavoro che l’autore caratteriza come “un’esplorazione della struttura del mondo divino ma anche un viaggio dentro gli stati d’animo dell’essere umano”
Ingresso solo su prenotazione ( imf.segreteria@gmail.com)
9 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA SINOPOLI ore 21:00
OMAGGIO A ELLA FITZGERALD
SIMONA MOLINARI QUARTET feat. MAURO OTTOLINI
“LOVING ELLA”
Simona Molinari, voce; Fabio Colella, batteria; Fabrizio Pierleoni, contrabbasso;
Gian Piero Lo Piccolo, sax, clarinetto; Claudio Filippini, pianoforte; Mauro Ottolini, trombone.
Un omaggio all’artista di Newport News – una delle più famose e amate signore del Jazz, dalla voce straordinaria, potente e duttile, capace di spaziare tra i vari generi e stili, dal più puro swing,al bebop, dal blues al samba, dal gospel al calypso, con un grande talento per l’improvvisazione – da inarrivabile virtuosa dello scat. La cantante partenopea proporrà un’antologia dei brani più celebri, e racconterà alcuni dei momenti più significativi della vita di Lady Ella, un’esistenza tra luci ed ombre, dagli inizi all’Apollo Theater ai Grammy Awards, agli anni della malattia – tra amori, fatidici incontri, luci della ribalta e grandi successi. “Loving Ella” nasce come tributo ad una delle artiste che più hanno influenzato – e ispirato – il percorso di Simona Molinari. Ospite speciale il trombonista Mauro Ottolini, uno dei musicisti più importanti del nuovo jazz italiano, più volte votato dalle riviste specializzate come miglior trombonista e miglior arrangiatore italiano.
Biglietti: da 20 euro
11 NOVEMBRE
CASA DEL JAZZ ore 21:00
SWING VALLEY BAND
“Swing is my Religion”
Giorgio Cuscito, direzione, arrangiamenti, sax tenore; Nicola Tariello, tromba;
Ferdy Coppola, sax tenore e voce; Gino Cardamone, chitarra; Alberto Antonucci, contrabbasso; Fabiano Giovannelli, batteria; Monica Gilardi, voce.
La Swing Valley Band diretta dal sassofonista, pianista, vibrafonista, arrangiatore e compositore Giorgio Cùscito, conosciuto e realmente insignito dalla comunità di ballerini swing del titolo di “Ambasciatore dello Swing”. La band propone i concerti presentati da John Hammond alla Carnegie Hall di New York nel 1938 e nel 1939 che prevedevano la presenza di grandi musicisti quali Count Basie, Benny Goodman, Big Joe Turner e Pete Johnson, Golden Gate Quartet, James P. Johnson, Big Bill Broonzy, Sonny Terry e molti altri. Le registrazioni dei concerti, commissionate da Hammond, furono messe su nastro solo nel 1953 e distribuite nel 1959. L’album è ormai considerato un classico.
Biglietto: 15 euro
12 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA PETRASSI ore 21:00
MULATU ASTATKE & STEPS AHEAD BAND
“Peace, Love and Ethio-jazz”
Mulatu Astatke, vibrafono, Wurlitzer e percussioni; James Arben, Sassofono, clarinetto basso, flauto + Md; Byron Wallen, Tromba; Danny Keane, cello; Alexander Hawkins, piano e tastiere; John Edwards, contrabbasso; Richard Olatunde Baker, percussioni; Tom Skinner, batteria.
L’Africa, grande madre ancestrale del jazz, ha prodotto di per sé pochi jazzisti. Ci sono però due grandi eccezioni: il Sud Africa e l’Etiopia, in cui il jazz ha attecchito e dato frutti. Mulatu Astatke viene dal’Etiopia, dove è nato nel 1943, ed è stato il primo africano a studiare alla Berklee, nonché a suonare con Duke Ellington. Suona il vibrafono, le percussioni, le tastiere e l’organo ed è unanimemente considerato il padre del jazz etiope. La sua musica, che ha attratto l’attenzione di moltissimi artisti di tutto i mondo, mescola il jazz, i ritmi latinoamericani e la tradizione del suo paese per creare un ibrido che è ben più della somma dei suoi elementi. Astatke è un vero maestro e, in fin dei conti, come tutti i maestri, somiglia soltanto a se stesso.
Biglietto: da 25 euro
13 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA PETRASSI ore 21:00
ADAM BEN EZRA
“Solo Tour”
Prima assoluta in esclusiva
Adam Ben Ezra, voce, contrabbasso e pianoforte
Strabiliante contrabbassista e multi-strumentista, nato e cresciuto a Tel Aviv, Adam con quasi 10 milioni di visitatori sul suo canale di Youtube è a tutti gli effetti considerato una star del web. La sua missione è quella di portare il contrabbasso nel ventunesimo secolo: da strumento di sottofondo e accompagnamento a solista e virtuoso. Capace di passare abilmente da uno strumento all’altro nel corso di una performance, Adam crea atmosfere sonore uniche in cui unisce elementi di jazz, rock e world music con un sound affascinante, versatile e visionario. Il suo album di debutto “Can’t Stop Running” lo ha fatto conoscere al pubblico non solo come virtuoso strumentista, ma anche come compositore sensibile e, soprattutto, senza barriere musicali,
Biglietto: da 25 euro
15 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, TEATRO STUDIO ore 21:00
“To Be or not to Bop” – OMAGGIO A DIZZY e ai PADRI DEL BOP
LYDIAN SOUND ORCHESTRA Guest star JEREMY PELT
Prima assoluta in esclusiva
Jeremy Pelt, tromba; Gianluca Carollo, tromba, flicorno, pocket; Mauro Negri, clarinetto e sax tenore & alto; Rossano Emili, sax baritono e clarinetto basso; Giovanni Hoffer, corno;
Roberto Rossi, trombone; Glauco Benedetti, tuba; Paolo Birro, piano; Marc Abrams, basso;
Mauro Beggio, batteria
Diretta da Riccardo Brazzale
e con Franco Costantini, voce recitante
In occasione del centenario della nascita di Gillespie il maestro Riccardo Brazzale ha realizzato il programma “To Be or Not To Bop” (titolo dell’autobiografia di Gillespie) incentrato in gran parte sul repertorio di brani composti da Dizzy (A Night in Tunisia, Con Alma, Groovin’ High, Salt Peanuts) o tipici dei suoi concerti come la ballad “I Waited for You”. Il programma si completa con altri brani significativi del periodo bop, tratti dalle composizioni di Bud Powell, Monk, Tadd Dameron, Charlie Parker, Max Roach e George Russell, molto legato a Dizzy e autore del Lydian Chromatic Concept of Tonal Organisation. Ospite speciale Jeremy Pelt, considerato tra i migliori trombettisti della scena jazz contemporanea, acclamatissimo dal grande pubblico statunitense e votato “Rising Star” della tromba negli ultimi cinque anni dalla prestigiosa testata Downbeat Magazine.
Biglietto: da 15 euro
17 NOVEMBRE
CHIESA SAN NICOLA DA TOLENTINO ore 20:30
TIGRAN HAMASYAN
“An Ancient Observer”
Prima assoluta in esclusiva
Tigran Hamasyan, pianoforte
Il jazz, ormai, è un esperanto universale. Lo dimostra un artista come Tigran Hamasyan, armeno, classe 1987, che è riuscito a fondere il linguaggio afroamericano con la sua tradizione nativa. E così, nella sua musica, il ritmo e i fraseggi del jazz si mescolano con le scale modali e le arcane sonorità dell’Armenia. Hamasyan è un artista moderno, padrone di molti linguaggi: la musica classica, il rock (da bambino sognava di diventare un chitarrista metal), il jazz, che ha studiato in America quando aveva ancora sedici anni, persino il rap e l’hip-hop. Ma la cifra più profonda del suo stile è il legame con la sua terra, che l’ha portato a intitolare il suo ultimo disco “An Ancient Observer”, “un antico osservatore”: che rappresenta il punto d’unione fra passato, presente e futuro.
Biglietto: intero 25 euro, ridotto 15 euro
18 NOVEMBRE
CASA DEL JAZZ ore 21:00
THREE BLIND MICE
special guest LUCA VELOTTI
Omaggio a Louis Armstrong
“The Good Book”
Davide Richichi, tromba e voce; Luca Velotti, clarinetto, sassofono tenore;
Filippo Delogu, chitarra; Federica Michisanti, contrabbasso; Antonio Marianella, batteria.
Nonostante dovesse confessare una certa debolezza per alcuni peccati veniali quali il mangiare, il bere e il fumare, per non parlare del gentil sesso, Louis Armstrong aveva uno spiccato senso religioso tanto da essere nota a tutti la sua grande generosità. Sembra infatti che abbia donato più soldi di quanti ne abbia speso per sé e a quanto si dice è stato anche uno dei più importanti finanziatori del reverendo Martin Luther King. Nel 1958 Armstrong pubblicò l’album “Louis Armstrong and the Good Book” che si contraddistingue per i brani Spiritual o comunque di ispirazione spirituale che lo caratterizzano. The Three Blind Mice interpreterà alcuni dei brani musicali contenuti in questo album, solista Davide Richichi alla tromba.
Biglietto: 10 euro
20 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA SINOPOLI ore 21:00
OMAGGIO A THELONIUS MONK – MONK BY FOUR BY MONK
Kenny Barron/Dado Moroni/Cyrus Chestnut/Danny Grisset, pianoforte.
Due pianoforti per quattro pianisti: Kenny Barron, Dado Moroni, Cyrus Chestnut e Danny Grisset. Quattro maestri della tastiera che si dedicano ad esplorare la musica di Thelonious Monk, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita. Dopo un secolo, la musica di Monk rimane ancora un mistero: obliqua, misteriosa, eppure – a suo modo – razionalmente perfetta, essa non smette di affascinare musicisti e pubblico, che da sempre cercano di penetrare le sue implacabili geometrie. Eppure, come per tanti altri musicisti afroamericani, una delle sorgenti della sua arte fu la chiesa: Monk imparò a suonare il pianoforte accompagnando i canti religiosi e il suo primo ingaggio professionale fu con una predicatrice itinerante. Se ne volete una prova, ascoltate la prima traccia del disco “Monk’s Music” (Riverside, 1957): una solenne versione dell’antico inno Abide With Me, che riemerge come una gemma dalle memorie d’infanzia di Monk.
Biglietto: da 30 euro
21 NOVEMBRE
SACRESTIA DEI BORROMINI
Via di Santa Maria dell’Anima, 30, ore 18:00
GIOVANNI GUIDI
“Planet Earth” piano solo tour
Prima assoluta in esclusiva
Giovanni Guidi, pianoforte.
Quando, nei primi anni Duemila, Giovanni Guidi cominciò a farsi conoscere nei gruppi “Under 21” e “New Generation” del suo mentore Enrico Rava, si poteva definire a buon titolo un enfant prodige.Nato a Foligno nel 1985, il pianista esibiva un talento sorprendente, in paragone alla giovanissima età, per di più con una scelta di modelli stilistici che sfuggiva ai soliti stereotipi per cercare linfa nelle pieghe più avanzate e creative del jazz. Oggi, Guidi non è più una giovane promessa, ma uno dei jazzisti italiani più affermati. Oltre ai lavori con Rava, ha collaborato con nomi illustri, ha diretto gruppi propri con cui si è esibito in tutto il mondo ed ha all’attivo sette dischi da leader, tre dei quali su etichetta Ecm. Niente male, per un musicista di soli trentadue anni. A Roma, Giovanni Guidi si presenta con un progetto originale, intitolato “Angeli e demoni”. State sicuri che saprà sorprenderci ancora una volta.
Biglietto: 15 euro
23 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA PETRASSI ore 21:00
JAZZ E SANTERIA
OMAR SOSA & SECKOU KEITA
Transparent Water”
Omar Sosa, voce, pianoforte; Seckou Keita, voce, kora; Gustavo Ovalles, percussioni.
Omar Sosa viene da Cuba, e Cuba significa, fra tante altre cose, anche Santeria: il culto sincretistico nel quale i rituali cattolici si fondono, senza soluzione di continuità, con gli antichi dei africani del popolo Yoruba. Sosa è un adepto della Santeria, il cui complesso mondo spirituale si riflette nella sua musica. Ma Sosa è anche un artista cosmopolita: ha vissuto in Ecuador, Stati Uniti e Spagna, ha studiato la musica classica, la world music, si interessa di elettronica e di rap. E la sua musica è una potente mistura di tutti questi elementi. Che si esibisca da solo, o con un piccolo gruppo, o con una big band, Omar Sosa sa sempre far sì che la sua arte sfugga a qualsiasi definizione, per abbracciare con uno sguardo ampio e partecipe tutte le culture del mondo. In questa ottica è anche il progetto attuale con il cantante e maestro di Kora Seckou Keita, con il quale ha da poco pubblicato il disco “Trasparent Water”.
Biglietto: da 25 euro
24 NOVEMBRE
PANTHEON ore 18:00
DIMITRI GRECHI ESPINOZA
“Oreb”
Dimitri Grechi Espinoza, sassofono
Classe 1965, Dimitri Grechi Espinoza si è formato tra Mosca (dove è nato), New York e l’Italia. La sua musica, partita dal jazz, ha sempre puntato in due direzioni complementari: da una parte la ricerca nelle culture tradizionali del mondo, portata avanti con i suoi Dinamitri Jazz Folklore, dall’altra quella nella spiritualità, che ha concretizzato nel suo progetto in solo intitolato Oreb. In quest’ultima situazione, Dimitri Grechi Espinoza ha espresso l’esigenza di riscoprire il suono del sax come tramite di un respiro spirituale universale, grazie al quale fa risuonare lo spazio – che sia quello di una chiesa o quello di un teatro – di sonorità che sfuggono al tradizionale sistema temperato europeo. Come egli stesso ha dichiarato: “Il mio più grande desiderio come musicista in quest’epoca è quello di contribuire a riportare la musica alla sua primitiva funzione di dialogo con il Sacro, nel quale superare differenze di credo, distanze culturali e incontrare così se stessi e gli altri nella conoscenza dell’Unità che lega l’intero ordine cosmico”.
Ingresso libero
25 NOVEMBRE
CASA DEL JAZZ ore 21:00
LUCA FILASTRO
“Omaggio a Fats Waller”
Prima assoluta
Luca Filastro, pianoforte
Luca Filastro, pianista e compositore, classe 1992, é una certezza nel panorama italiano del pianismo jazz. I più lo conoscono, in Italia e all’estero, come uno fra i più grandi esponenti dello “stride piano”.Studioso e appassionato di jazz il suo repertorio spazia fra i ritmi della Swing Era alla rivoluzione del Bebop.Il complesso pianismo di Filastro è ben riconoscibile dal suo incredibile senso dello swing, del blues e dell’improvvisazione, in cui riecheggiano le sonorità dei grandi pianisti come Fats Waller,Earl Hines, e Art Tatum, mantenendo sempre una evidente natura personale. Il concerto è dedicato ad un personaggio che se pur ha iniziato la sua carriera in chiesa, figlio di un predicatore della Chiesa Battista, ha intrapreso la strada della dissolutezza ma lasciando un segno importante nella storia del jazz.
Biglietto: 10 euro
25 NOVEMBRE
ALCAZAR ore 22:30
EZRA COLLECTIVE
Prima assoluta in esclusiva
TJ Koleoso, basso; Femi Koleoso, batteria; Joe Armon-Jones, piano;
Dylan Jones, tromba; James Mollison, sax tenore.
“Poiché Esdra aveva applicato il cuore allo studio ed alla pratica della legge dell’Eterno, e ad insegnare in Israele le leggi e le prescrizioni divine”, dalla Bibbia, Esdra Capitolo 7. Con questa ispirazione filosofica la band ha tratto l’insegnamento per andare sempre avanti con tenacia, senza mai guardare indietro. Questi giovani strumentisti, capitanati dall”enfant prodige Femi Koleoso, hanno dato vita a un collettivo che riprende la musica di Sun Ra e del periodo Spiritual jazz interpretandola in chiave contemporanea. Vincitori nel 2012 del Yamaha Jazz Experience Competition, e messisi in luce con una serie di acclamate apparizioni dal vivo come alla Royal Albert Hall, London Jazz Festival e Worldwide Awards 2017, sono oggi considerati da molti come una delle migliori promesse della nuova scena Contemporary Jazz.
Biglietto: 10 euro
26 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA PETRASSI ore 21:00
FABRIZIO BOSSO SPIRITUAL TRIO Feat. WALTER RICCI
Fabrizio Bosso, tromba; Alberto Marsico, organo; Alessandro Minetto, batteria;
Walter Ricci, voce.
Se si va a guardare il curriculum di Fabrizio Bosso, si stenta a credere che sia quello di un musicista poco più che quarantenne. In attività fin da metà anni Novanta, dirige gruppi propri da quasi vent’anni e può vantare una sfilza di collaborazioni con tutti i più importanti nomi italiani e internazionali, tutto questo senza porsi limiti stilistici: impeccabile se c’è da suonare jazz, non si fa alcun problema a farsi accompagnare da un’orchestra sinfonica, o ad affiancare un artista pop. Lo Spiritual Trio è uno dei progetti più affascinanti di Bosso, la cui matrice è un omaggio alla musica nera, declinata nella sua variante Gospel e Spiritual. In questo progetto anche il giovane cantante partenopeo Walter Ricci (classe 1989) che, oltre a cantare con grande intensità i temi, già molto emozionanti, contenuti nel repertorio che via via si arricchisce, spesso improvvisa con notevole perizia e fantasia, creando con Bosso vivacissimi duetti.
Biglietto: da 20 euro
27 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA TEATRO STUDIO ore 21:00
TINO TRACANNA
“Double Cut”
Tino Tracanna sax soprano, tenore e baritono ; Massimiliano Milesi, sax tenore e soprano
Giulio Corini, contrabbasso; Filippo Sala, batteria e percussioni.
Double Cut è un insolito quartetto formato da due sassofoni, un contrabbasso e una batteria più una serie di strumenti inusuali. Nato nel 2014 in concomitanza con l’anniversario della nascita di Adolphe Sax, il gruppo mira ad esplorare le potenzialità espressive dello strumento sia rielaborando classici del Jazz sia brani originali che fanno da sfondo ad improvvisazioni libere da appartenenze di genere. Il confronto generazionale tra Milesi e Tracanna fa da catalizzatore alle differenti visioni, idee ed esperienze musicali dei componenti del gruppo dando luogo ad un progetto che incontra elementi appartenenti a mondi musicali diversi. Il “Double Cut” è proprio il luogo musicale che viene generato da esperienze diverse che incrociandosi e confrontandosi danno luogo ad uno nuovo spazio come quello definito da due segni tracciati su un piano.
Biglietto: 15 euro
28 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA SINOPOLI ore 21:00
CORY HENRY & THE FUNK APOSTLES
Prima assoluta in esclusiva
Cory Henry, voce, organo; Keys Nicholas Semrad, tastiere; TaRon Lockett, batteria;
Sharay Reed, basso; Adam Agati, batteria; Denise Stoudmire,voce Tiffany Stevenson, voce
Alla base del jazz c’è il blues, certo. Ma non dimentichiamoci che altrettanto importante è la musica che si suonava (e cantava) nelle chiese, dove moltissimi jazzisti mossero i primi passi sui propri strumenti. Quindi, tra i genitori del jazz vanno senz’altro annoverati gli spiritual e il gospel. Cory Henry, newyorkese nato nel 1987, è l’ultimo anello di questa lunga tradizione. Pianista e organista jazz, ma anche praticante del gospel, del soul e del funk, può vantare due dischi da leader e tre Grammy Awards, oltre alla collaborazione negli Snarky Puppy, l’ensemble autogestito che è una delle più elettrizzanti novità emerse nel jazz dell’ultimo decennio. Cory Henry è il prototipo di un musicista moderno, che però non dimentica mai le proprie radici.
Biglietto: da 25 euro
29 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA TEATRO STUDIO ore 21:00
“FRANCESCO BEARZATTI / ROBERTO GATTO / BENJAMIN MOUSSAY
“DEAR JOHN” – OMAGGIO A JOHN COLTRANE
Francesco Bearzatti, sassofoni; Roberto Gatto, batteria; Benjamin Moussay fender rhodes, tastiere.
Francesco Bearzatti ci ha abituato ad aspettarci l’imprevisto. Nel corso della sua carriera, ogni nuovo progetto ha costruito immagini inaspettate e sorprendenti: Thelonious Monk mescolato al rock’n’roll, una suite dedicata alla fotografa Tina Modotti, il sax che viene filtrato dall’elettronica fino a trasformarsi in una chitarra elettrica. Stavolta, ha scelto di rendere omaggio a John Coltrane, a cinquant’anni dalla morte, ma lo ha fatto a modo suo, scrivendo una lettera aperta al grande sassofonista. La formazione è un trio sax-batteria-Fender, che richiama le sonorità del soul-jazz e del rhythm’n’blues: quelle, guarda caso, con cui Coltrane esordì e crebbe, prima di lanciarsi nell’esplorazione introspettiva della musica e dello spirito. Lo accompagnano il batterista Roberto Gatto, musicista che non ha certo bisogno di presentazioni, e il tastierista francese Benjamin Moussay, un artista abituato a incrociare mondi sonori diversi, dal jazz alla classica, fino al rock e all’elettronica.
Biglietto: da 20 euro
30 NOVEMBRE
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, SALA PETRASSI ore 21:00
NEW TALENTS JAZZ ORCHESTRA DIRETTA DA MARIO CORVINI
E IL CORO DEL CONSERVATORIO DI SANTA CECILIA
CONDOTTO DA CARLA MARCOTULLI
“Duke Ellington’s Sacred Concerts”
Prima assoluta in esclusiva – Una produzione IMF
Duke Ellington scrisse nel corso della sua carriera – a partire dal ’65 e fino agli ultimi anni di vita – tre concerti sacri per big band, coro e voci soliste. I concerti gli furono commissionati da alcune chiese ed istituzioni.Ellington ha sempre considerato la musica di questi concerti come la più importante e impegnativa da lui mai scritta. Nello spirito e nella prassi Ellingtoniana La New Talent Jazz Orchestra diretta da Mario Corvini e il Coro del Conservatorio di Santa Cecilia condotto da Carla Marcotulli presentano un programma di brani appartenenti ai tre concerti. L’esecuzione filologica delle musiche, si baserà sui manoscritti di Ellington conservati allo Smithsonian Institute di Washington trascritti ed editi da Schirmer/Ricordi.
Biglietto: da 15 euro
Dal 10 al 28 NOVEMBRE
AUDITORIUM ARTE
via Pietro de Coubertin
JAZZ SPIRIT
MOSTRA FOTOGRAFICA DI PINO NINFA
Jazz Spirit è un viaggio in compagnia della fotografia. È la possibilità di fermare, su una pellicola o uno schermo, i momenti in cui sembra non accadere nulla, quelli in cui si scatena la fantasia di chi osserva.
Le foto di Pino Ninfa nascono così, da ombre, strumenti, musicisti, spettatori e ogni cosa compaia sulla scena. Ciascun elemento si muove in una sorta di danza a cui lo spettatore e il fotografo sono chiamati a prendere parte.
PINO NINFA PARLA DELLA MOSTRA “JAZZ SPIRIT”
Il palcoscenico diventa per molti musicisti quello della vita, offrendomi strumenti di indagine singolari.
Vado a caccia dell’energia che sgorga fra il pubblico e i musicisti.
Sia gli uni che gli altri mi appaiono sotto forma di viaggiatori, ognuno con le proprie mete.
Nel mio agire fotografico sono sempre le trame di un racconto, vero o immaginario, a muovere le fila.
Mi piace pensare di riuscire con uno scatto a trovare la magia di un momento e metterla a disposizione.
Jazz Spirit è questo, una linea immaginaria su cui sostare aprendo le ali alla nostra fantasia per cercare di cogliere qualcosa che sta intorno a noi e restituirlo nella sua bellezza e nella sua profondità.
Ingresso libero.
CONTATTI E NUMERI UTILI
I LUOGHI E GLI ORARI DI SVOLGIMENTO SPETTACOLI:
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ore 21:00
Viale Pietro de Coubertin, 30
CASA DEL JAZZ ore 21:00
Viale di Porta Ardeatina, 55
ALCAZAR ore 22:30
Via Cardinale Merry del Val, 14
IL PITIGLIANI CENTRO EBRAICO ITALIANO ORE 21:00
Via dell’Arco De’ Tolomei, 1
SACRESTIA DEL BORROMINI ore 18:00
Via di Santa Maria dell’Anima, 30
CHIESA SAN NICOLA DA TOLENTINO ore 20:30
Via san Nicola da Tolentino 17
PANTHEON ore 18:00
Piazza della Rotonda
I CONTATTI PER IL PUBBLICO
SEGRETERIA DEL ROMA JAZZ FESTIVAL
06//69345132 (attiva dalle 9 alle 18)
Biglietteria on line > www.ticketone.it
Prevendita Telefonica TicketOne
Tel. 892.101
(dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 21:00 e il sabato dalle 9:00 alle 17:30)
Prevendita Telefonica Comune di Roma
Tel. 06.06.08
(servizio con tariffa urbana del Comune di Roma, attivo tutti i giorni dalle ore 9:00 alle ore
21:00)
I CONTATTI PER LA STAMPA:
UFFICIO STAMPA ROMA JAZZ FESTIVAL
BIG TIME – ROMA 06/5012073
CLAUDIA FELICI 329/9433332 – FABIO TIRIEMMI 329/9433332
UFFICIO STAMPA FONDAZIONE MUSICA PER ROMA
Tel. 06-80241.231– 228 – 26
ufficiostampa@musicaperroma.it
UFFICIO STAMPA CASA DEL JAZZ
MAURIZIO QUATTRINI
Tel338.8485333