IO?DRAMA “NON RESTA CHE PERDERSI”
“NON RESTA CHE PERDERSI”
(CAMA RECORDS /SELF)
Uno spregiudicato terzo disco quello dei milanesi IO?DRAMA: un rock alternativo violento ed etereo, arricchito da un’elegante ricerca elettronica. I testi, pervasi di poesia cinica, si legano a melodie accattivanti e slogan che catturano l’attenzione, giocando con la lingua italiana.
NON RESTA CHE PERDERSI mette a fuoco le cifre distintive del quartetto e risulta coeso nel sound e nella poetica: armonie distorte di violino e chitarra sostenute da un groove monolitico di timpani e basso. Una sorta di viaggio ad occhi bendati tra i molteplici significati di “perdersi”: dallo smarrimento di sé alla mancanza di qualcosa, dalla sconfitta all’abbandono estatico, dal perdersi per esplorare alla paura di perdere chi si ama. Il tutto affidato alla produzione di Nicolò Fragile.
IO?DRAMA – NON RESTA CHE PERDERSI
Guida all’ascolto
I dodici brani che costituiscono NON RESTA CHE PERDERSI sono strettamente coesi sia sul piano del sound che della poetica: un monolitico e ossessivo groove di timpani e basso, armonie distorte di violino e chitarra, testi tra il visionario e il cinico. Una sorta di viaggio ad occhi bendati tra i molteplici significati di “perdersi”: dallo smarrimento di sé stessi alla mancanza di qualcosa, dalla sconfitta all’abbandono estatico, dal perdersi come metodo perfetto per scoprire il mondo alla paura di perdere chi si ama.
01- BABELE: Un omaggio alla Terra e una filastrocca raccontano l’inevitabile e prossimo crollo della torre di Babele. La provocazione sta nel vedere i lati positivi di questa ormai blasonata crisi economica.
02- VERGANI MARELLI 1: Questo brano racconta per filo e per segno ciò che accadeva intorno al primo appartamento milanese del cantante Fabrizio Pollio e i pensieri che ne sono scaturiti.
03- A PIEDI SCALZI: Cedere ai piaceri della carne come ottima alternativa a un mondo fatto di plastica, armi, informazione pilotata e superstizioni obsolete.
04- NON RESTA CHE PERDERSI: Un sarcastico richiamo alla capacità di resistere alla negatività e ai bisogni indotti da altri.
05- IL SASSO E LO STIVALE: Cercare qualcosa o qualcuno, ovunque, per sempre, da soli. Perdere tutto per trovare sé stessi.
06- GROOVIERA: Uno psichedelico viaggio tra i pensieri di un neonato al suo primo minuto di vita.
07- TERRA: Suggestioni planetarie.
08- UNO ALLA VOLTA: Non passa il tempo, siamo noi che passiamo. Uno alla volta.
09- MADREPERLA: L’amore spirituale che si fa intreccio erotico ed estatico.
10- MI DIMENTICO MI ASSOLVO: Perdersi per una notte, tra i pensieri, le strobo di una discoteca e qualche droga.
11- RISVEGLIO: Capire che ciò che si vuole è la verità, a qualsiasi costo. Tornare al mondo reale privi di orpelli e arricchiti di consapevolezze prive di prezzo.
12- CHIEDILO ALLA CENERE: Come da un limbo lontano dalla quotidianità, qualcuno si interroga su ciò che è stato prima di lui e si immagina ciò che sarà dopo, in un’altra dimensione, in un’altra vita o solo in un’altra condizione. L’inizio e la fine del brano sono costituiti da un’orchestra di yacht, registrati a Porto Cervo il giorno di ferragosto del 2013. Sembrano intonare prima un’ultima sinfonia, poi mimare un cardiogramma piatto, col quale il disco si conclude.