ILENIA VOLPE MONDO AL CONTRARIO

30 Marzo 2016

COVER mondo al contrario

COVER mondo al contrario

MONDO AL CONTRARIO

( etichetta La Zona / La Grande Onda –  distribuzione Goodfellas)

Il nuovo disco di

ILENIA VOLPE

ILENIA VOLPE è un concentrato di energia, di profondità d’animo, di riflessione, di attitudine rock, di dolcezze inattese. “MONDO AL CONTRARIO” non è solo il titolo del suo nuovo disco, dopo l’esordio “Radical chic un cazzo” prodotto da Giorgio Canali; è una condizione, ma anche un auspicio.

Che il mondo, al dritto, non va sempre per il verso giusto. Anzi, quasi mai.

MONDO AL CONTRARIO è un concept album la cui copertina porta la firma di Paul Whiteheadartista inglese noto per aver disegnato alcune cover dei dischi dei Genesis – che si allontana non poco dalla realtà che fino ad oggi la cantautrice romana ha esplorato.

Testi che riflettono la maturità di una donna che scava nel proprio passato, trovando le parole nei ricordi della guerra raccontata da una nonna, nel mondo salvato dai ragazzini, negli specchi che riflettono menzogne e nascondono le verità scomode di chi soffre di disturbi psichici, nel silenzio assordante della marcia di un esercito di formiche.

Un mondo tradotto in suoni meno ruvidi all’apparenza, compatti, pronti a trasformarsi in cori sgangherati di soldati buffoni o in aperture strumentali che rendono omaggio ad un certo stile post-rock. Qui, dove non contano gli eroi, la Rivoluzione nasce dalla quotidianità, dall’allontanamento del gesto eclatante in favore della semplicità.

Riflessioni a voce alta sulla condizione dell’essere umano, ironiche e puntuali, accompagnate da strutture musicali meno convenzionali che in passato, a volte trasparenti come un cielo al mattino d’estate, a volte colorate e gaudenti come il sorriso di un bimbo davanti al tendone di un circo. Pensieri di donna, incastonati tra note. Ed anche l’esatto contrario.

ILENIA VOLPE SU “MONDO AL CONTRARIO”

Era una mattina d’inverno quando, dalla mia stanza, sento delle urla arrivare dal palazzo: una discussione tra due persone fende l’aria viziandola dell’ennesima violenza.

Prendo la chitarra e decido di non ascoltare più.

E così, inizia il mio isolamento che prende la forma di un assolato viale dove ripercorro i ricordi e gli abbandoni, i racconti di mia nonna sulla guerra e sugli uomini morti sotto il frastuono disarmante delle bombe.

E poi un ospedale psichiatrico abitato da “malati” che, al ritmo di un esercito, si incamminano verso la sala mensa.

Un viaggio intorno a tutto quello che c’è stato prima di noi e una corsa personale, sempre più veloce, per rincorrere un ideale mondo al contrario accanto al nostro così spietato e crudele.

Forte è la speranza che, complice l’amore, i due mondi possano finalmente incontrarsi, intrecciando sguardi e perdendosi in un sorriso.

Registrato, mixato e masterizzato da Gianluca Vaccaro al Terminal 2 Studio (RM)
Arrangiato da Alessandro di Luca e Ilenia Volpe

Suonato da: Ilenia Volpe, Alessandro Di Luca, Fabio Staffieri, Roberto Fasciani, Alex Giuliani, Roberto Procaccini, Jose Ramon Caraballo Armas, Cristiano Micalizzi.

Con la collaborazione di: Clemente Ferrari, Daniele Vergni

Booking & Management: Valentina Colombi (info@ileniavolpe.it)

Ufficio Stampa & Promozione: Big Time – pressoff@bigtimeweb.it

Illustrazione: Paul Whitehead

Progetto grafico: Thomas Corona (preprodooction@gmail.com)


IL MONDO AL CONTRARIO – GUIDA ALL’ASCOLTO

IL MONDO AL CONTRARIO

“Vedi che non c’è la sofferenza, figlio mio?

Che tutti quanti fanno finta di volersi bene?

Qui è pieno di gobbi, malfamati tutti in fila per dire addio

e nemmeno il tempo di lanciare un bacio.”

Il mondo al contrario è una speranza, una possibilità.

Che tutti noi dovremmo avere, per poter vedere una cosa e solo una: la bellezza.

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MALEDETTA BELLEZZA

“Maledetta bellezza e accidenti agli specchi

non ti ho visto mai bello così”

Maledetta bellezza è lo sguardo che mette a fuoco il disagio mentale, abbracciando i silenzi più grandi perché, così come in ogni stagione, anche questo inverno passerà.

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PORCELLI D’ITALIA

“L’esercito decide per noi

benedice guerre, stragi

con i soldi che non ho

del lavoro che non ho

con il sangue, il sudore di mio figlio che non ho”

Nell’illusione di poter un giorno rivivere le ribellioni e i fermenti avvenuti 50 anni fa’, una domanda ricorre martellante: siamo più uomini, animali o bestie?

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L’ESERCITO DELLE FORMICHE

“Che fine hai fatto mai, mondo al contrario?

Non hai più luoghi per la ragione

Che fine hai fatto mai?

Non c’è più spazio per i pianeti, per il perdono”

Un ospedale psichiatrico, decine di persone, cento pasti da consumare

e mille guerre da anestetizzare.

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LE STELLE CADONO E TU NON LE RACCOGLI

In una traccia totalmente strumentale, ho voluto esprimere la meraviglia di un’immaginaria pioggia di stelle.

Visionaria metafora di libertà e liberazione

LA RIVOLUZIONE DEI BUONI

“Giocavo a fare la rifugiata con le formiche dentro al letto

Chissà com’era doveva essere sentire le sirene,

guardare gli occhi di chi non sa reagire

e contarli fino ad addormentarmi”

Da piccola ero solita condividere le ore della quiete con una anziana donna.

In una cameretta prendevano forma i ricordi della Vita e del suo terrore.

Mettevo da parte i miei giochi, proiettandomi negli occhi di quella signora che avrà per sempre un posto in questo mondo: mia nonna.

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CHIUDETE GLI OCCHI BAMBINI

“Chiudete gli occhi, bambini

che i vostri di occhi sono troppo belli per guardare”

Nella vita ho avuto la possibilità più bella: quella di veder nascere un fiore.

Mi sentivo imbattibile nel costatare che in pochi centimetri vitali può esistere la bellezza.

La stessa che, nell’immensità di un mondo, vorrei vedessero tutti i bambini.

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TERRORISTA

“Avrei voluto innescare bombe

e progettare stragi di massa

ma tutto ciò che mi riusciva

era guardarti ridicolizzare le stelle”

“Scaffali da discount

risparmi sugli affetti

non cambio questo mondo

soffro già di mal di testa”

Il terrorismo emotivo è una demolizione, un inganno, una guerriglia psicologica.

Una frase di Bukowski racchiude il mio pensiero al riguardo:

“LA COSA TERRIBILE NON E’ LA MORTE, MA LE VITE CHE LA GENTE VIVE O NON VIVE FINO ALLA MORTE”

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INTERLUDIO

Il brano che conclude il disco è un ponte verso la speranza.

Il mondo al contrario ci attende

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