HANNO SCRITTO DI “UNDICI CANZONI DI MERDA CON LA PIOGGIA DENTRO” DI GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO

24 Maggio 2019

“UNDICI CANZONI DI MERDA CON LA PIOGGIA DENTRO”

GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO

ESTRATTO DI RASSEGNA STAMPA

Hanno parlato di Giorgio Canali e del nuovo album “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro” numerosi quotidiani, tra cui Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Fatto Quotidiano, Il Resto del Carlino, Il Messaggero, Il Manifesto, La Nazione. Molte anche le interviste e le recensioni da parte di periodici generalisti e di settore tra cui Il Venerdì di Repubblica, Internazionale, Rumore, Blow Up, Vinile, Classic Rock, Exitwell, Audioreview.

L’artista, inoltre, ha presentato il suo nuovo lavoro discografico in numerose trasmissioni radiofoniche, tra cui Rai Radio 1 Music Club con intervista e minilive ed è stato intervistato dal Gr Rai.

 

HANNO SCRITTO DI “UNDICI CANZONI DI MERDA CON LA PIOGGIA DENTRO”

 

“Un artista senza compromessi che insieme ai suoi Rossofuoco pubblica il nuovo album ‘Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’. […] Le undici canzoni del disco si muovono in bilico tra un istinto rock rabbioso e qualche riflessione un po’ crepuscolare. Nel disco, in mezzo a invettive politiche e sociali, trovano spazio i suoni western di ‘Aria fredda del nord’. […] Il disincanto di Canali riguarda soprattutto il concetto di libertà”.

Il Venerdì – La Repubblica, intervista di Andrea Silenzi del 12/10/2018

 

“’Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’, un condensato di rock rabbioso e viscerale con testi caustici ispirati al cantautorato pungente e impegnato degli anni 70”.

Il Corriere della Sera, articolo del 20/10/2018

 

“Da ‘questa Emilia farcita di fabbriche di plastica di maiali insaccati da vivi e di gente che sempre mastica’ arrivano i pensieri neri dell’irascibile carissimo Canali. Ascolto consigliato, nella speranza che si avverino le visioni meteoropatiche di pezzi sempre convinti come ‘Piove, finalmente piove’”.

Internazionale, recensione del 19/10/2018

 

“Composto da 11 brani profondamente ispirati da questi tempi densi di contraddizioni è un disco maturo, con sonorità pop-rock che sconfinano nel progressivo”.

Il Fatto Quotidiano, intervista di Pasquale Rinaldis del 09/10/2018

 

“Lirismo spartano, duro, poetico e intransigente. E poi la Pianura Padana come scenario e stato d’animo, Giorgio Canali come al solito segue la sua indole, capta la demenza del mondo e la spreme nelle canzoni, per farne a sua volta disgusto e rock”.

Il Manifesto, intervista di Luca Pakarov del 23/10/2018

 

“Le atmosfere sono quelle umide e intrise di nebbia della Bassa emiliana più profonda. Dove il legame con la terra ispira non solo la musica popolare, ma anche il rock. […] Succede oggi con le ballate del cantante e chitarrista Giorgio Canali”.

Il Resto del Carlino, intervista di Pierfrancesco Pacoda del 05/10/2018

 

“Un lotto di nuove canzoni che ‘di merda’ non sono proprio e che vedono lo storico chitarrista […] cimentarsi con un sound meno crudo, spigoloso e sferragliante della (sua) norma. […] Musica sanguigna e intensa affiancata a testi in rima che con il loro brillante fluire di questioni pubbliche e private, giochi di parole e citazionismo costituiscono il plusvalore di una proposta non solo di impatto ma anche personale, al crocevia tra vero rock e vera canzone d’autore: per Canali l’ennesimo centro pieno di un percorso inattaccabile”.

Classick Rock, miglior disco 2018, recensione di Federico Guglielmi del 01/11/2018

 

“Schietto e sarcastico sempre, in fondo tenero, anche se non lo ammetterà mai, certamente schierato, visionario, coraggioso. Splendidamente matto”.

Rumore, recensione del 01/10/2018

 

“La merda e la pioggia creano contrasti e amplessi pienamente credibili, virtù rara in materia di rock italiano. Ne nasce un disco notevole, che coniuga la tensione antropologica di ‘Tutti contro tutti’ con le istanze intimiste di un capolavoro come ‘Nostra Signora della Dinamite’, raccontando un aggiornamento del provincialismo italiano ancora una volta senza pari nella sua lucidità”.

Blowup, recensione di Piergiorgio Pardo del 01/10/2018

 

“Basi tese e senza fronzoli: basso, cassa e pochi piatti. La chitarra acida che non si sogna nemmeno di fare un assolo. La voce con convinzione canta, senza sbavature melodiche e senza indulgere in recitativi. Tutto è essenziale. […] Sono quasi un centinaio ormai le canzoni che Canali ci ha gettato in faccia così, come una sfida. Un’unica grande ballata che non finisce, appunti di viaggio dettati dall’indignazione, con pochissimi squarci di sole, quasi solo pioggia”.

Vinile, recensione di Alessio Lega del 01/11/2018

 

“Di certe ‘canzoni di merda’ – ma genuine, sanguigne e ricche di pathos, oltre che brillanti nel coniugare testi in rima diretti e al contempo eruditi che spaziano dal sociale/politico all’esistenzialista – c’è dannatissima necessità”. […] Trentotto minuti senza cali di tensione ispirativa ed emotività, che trasmettono disillusione mista a irrefrenabile urgenza di prendere a calci in culo il mondo; duro e puro, Giorgio Canali rimane un (magnifico) unicum al quale vale sempre la pena di prestare orecchio”

Audioreview, recensione di Federico Guglielmi del 01/11/2018

 

“L’attesa non è stata vana: “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro” è disilluso ma attualissimo.

Il Giornale di Vicenza, recensione del 16/10/2018

 

“Dentro c’è la sostanza di cui chi sa sa e chi non sa pazienza. Canali è incazzato ad vitam: ‘Emilia parallela’ tira e riassume. Va bene”.

Film Tv, recensione del 01/01/2019

 

“Giorgio Canali & Rossofuoco combinano miseria, luce, Inferno e Paradiso, punk e folk. […] Seguono citazioni dannunziane, ‘Piove sulle tamerici arse’. Il rock coesiste con una narrazione letteraria […] e tutto è filtrato da una visione nervosa, disillusa, ma viva e in movimento. E tutto brucia”.

Corriere Fiorentino, recensione di Jori Diego Cherubini del 01/11/2018

 

“Giorgio Canali è un veterano della nostra scena alternativa. Undici Canzoni di Merda con la Pioggia Dentro è il suo ottavo album con i Rossofuoco dal 2002 a oggi; forse è il migliore, ma la lotta è molto, molto dura”.

Classic Rock, intervista di Federico Guglielmi del 01/01/2019

 

“Un’anima Rossofuoco. Sempre pronta a incendiarsi, proprio come la sua omonima band”.

Bresciaoggi, intervista di Claudio Andrizzi del 26/10/2018

 

“Giorgio Canali & Rossofuoco fanno rock chitarristico, abito calzante per testi che coniugano lirismo, turpiloquio e rabbia dissacrante: un mix che quasi nessuna osa in Italia, ma l’ex Cccp-Csi-Pgr non si preoccupa delle direzioni ostinate e contrarie. Le ‘Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’ dell’ultimo album, in bilico tra grigiore padano e spleen esistenziale, sul palco diventano perle incendiarie”.

Il Giornale di Brescia, live report di Enrico Danesi del 28/10/2018

 

Oltre 300 testate online hanno parlato di Giorgio Canali & Rossofuoco e di “Undici canzoni di merda con la pioggia dentro”, tra cui anche XL di Repubblica, Rockit.it, Rockol.it, Il Fatto Quotidiano.it che lo ha inserito tra i migliori dischi del 2018.

 

“Giorgio Canali non è certo un nome che ha bisogno di presentazioni: è uno di quei pezzi di storia della musica italiana che sono sempre lì, a ricordarti da dove siamo venuti, dove siamo e dove possiamo o rischiamo di andare. Uno che il passato non lo dimentica ma non ne è torturato; che il presente lo scrive e lo denuncia su spartito, chitarra e testi; che il futuro, nonostante decine di anni di musica alle spalle, si preoccupa ancora di plasmarlo. La sua inesauribile energia creativa è confluita ancora una volta in un disco: ‘Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’”

La Repubblica – XL, recensione di Giulia Zanichelli del 08/11/2018

 

“In un titolo immaginifico e d’impatto, ‘Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’, Giorgio Canali racchiude tutta la sua scrittura sporca e vitale, immediata e sanguigna. Perché arrivato al traguardo dei sessant’anni, non ha mai smesso di essere se stesso, né alleggerito il carico dei suoi conflitti; nel settimo album con i sodali Rossofuoco ha ulteriormente affinato la sua miscela di introspezione e battaglie sociali, di critiche feroci e di parole corrosive, in una lotta serrata tra i mostri di fuori e i fantasmi di dentro”.

Rockit, recensione di Fabio Piccolino del 08/10/2018

 

“Un disco di un artista che quando decide di entrare in studio è perché ha davvero qualcosa a dire. […] Queste undici canzoni sono sempre ben intrise della disillusione tipica di un Canali che varcata la soglia dei sessant’anni non ha perso un centesimo del suo smalto, della sua proverbiale ruvidità e della sua immediatezza. […] Canzoni che colpiscono allo stomaco, canzoni figlie del tempo e delle incertezze che viviamo. Canzoni cantate di pancia sì, ma con la sicurezza di chi gioca questo sport da tanto tempo”.

Rockol, recensione di Marco Jeannin del 07/10/2018

 

“’Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’ è un disco epocale, forse il migliore di Canali per sua stessa ammissione, forse il migliore del 2018 in Italia. […] Rabbia, ribellione, romanticismo doloroso, sono espressi nella solita “Canali maniera”, senza fronzoli e giri di parole: testi anche poetici, ma diretti, impattanti, spinti da musiche perfette per ogni singolo tema dei brani.

Exitwell, miglior album 2018, recensione di Riccardo Magni del 23/11/2018

 

“Di canzoni di merda è pieno il mondo, verrebbe da dire, ma quelle di Giorgio Canali, quando raggiungono questo grado di intensità, hanno ben pochi rivali”.

Sentireascoltare, recensione di Fabrizio Zampighi del 12/10/2018

 

“’Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’ è una testimonianza, forse umida, tormentata e scalpitante. Nella sua forza riesce ad emanare un certo fascino. Senza dubbio questi undici brani hanno davvero la pioggia dentro”.

Tuttorock, recensione di Gioele Ammirabile del 15/10/2018

 

“Il vecchio leone continua a ruggire, ci parla di vecchie guerre, di nuove disillusioni, e come al solito non le manda certo a dire: incastonati nei ben noti paesaggi padani – nebbiosi e paranoici – innesca nuovi undici affreschi dissacranti, attesi questa volta per ben sette anni. […] Si scorge meno rabbia del solito, ma Canali non si è certo rappacificato: continua a sfoderare rock’n’roll viscerali nei quali urlare al mondo la propria posizione”.

Ondarock, recensione di Claudio Lancia del 05/10/2018

 

“Una pioggia sporca, ricca di dolore e sofferenza ma anche di una visione lucida e distaccata di una realtà complessa, difficile da vivere ma in grado di dar più forza a chi lo fa. E descritta in modo superbo dal rock di Giorgio Canali e dai suoi Rossofuoco in questo imperdibile disco”.

Nightguide, recensione di Leslie Fladon del 05/10/2018

 

“Musicalmente ‘Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’ è un mix di brani aggressivi, orecchiabili, malinconici, noise che riflettono la personalità dei Rossofuoco e di Giorgio Canali, con il suo desiderio di non ripetersi mai. Serve un album così, serve per mettersi negli occhi di uno che ne ha viste tante, che ha visto il cambiamento, politicamente sempre sul pezzo, per rendersi conto di una realtà ben diversa da quella cantata oggi”.

IndieForBunnies, recensione di Massimiliano Barulli del 17/10/2018

 

“E’ tornato con la coerenza e il carattere che, assieme alle sue qualità tecniche e professionali, ne fanno non solo uno dei migliori musicisti e produttori della sua generazione ma anche un esempio per chi ama il suo modo di intendere la musica e, ancor di più per chi vuole farla in maniera libera e priva di compromessi”.

Piuomenopop, recensione di Antonio Bastanza del 05/10/2018

 

“Un album unitario, profondamente assennato e coerente. Se si considera il panorama rock nostrano è una ventata d’aria fresca. Contaminata dalle radiazioni delle bombe nucleari sganciate in Padania”.

Inside Music, recensione di Giulia Della Pelle del 05/10/2018

 

“Eterno antagonista, anarchico romantico e disilluso, Canali canta ancora un disagio esistenziale. Ci sono le nuvole, paesaggi padani e c’è l’Emilia. Undici canzoni che raccontano quanto «il mondo sta male davvero», e ci si continua ad ammalare di una febbre cronica non più generazionale. Tecnico del suono, produttore, cantante, musicista, Canali rimane incastrato dentro una schizofrenia dissacrante che sa di gin tonic e rock, una retorica lucida dall’attitudine punk, il rumore di una pioggia che intesse tutte le canzoni cucendo una trama grigia di un tappeto che non prende aria”.

Cheapsound, recensione di Veronica Proia del 08/10/2018

 

“Un album frutto di una vita fatta di esperienze invidiabili, di conoscenze e prese di posizione ben definite: Giorgio Canali si conferma un highlander e una certezza della musica italiana”.

Dafenproject, recensione di Giuseppe Visco del 05/10/2018

 

“Un disco intenso e appassionato, senza filtri, straripante di dolore, rabbia e nebbia, dove la forza della critica sociale si contrappone alla dolcezza del viaggio dentro a se stessi. Non ci sono sconti. Mai e per nessuno. Il presente viene demolito pezzo dopo pezzo e schernito insieme a tutti i suoi abitanti. Tutti i testi sono dei concentrati di rabbia e frustrazione e, anche quando riguardano le emozioni più intime dell’artista non possono fare a meno di confrontarsi col mondo, come se il malessere universale e quello personale fossero legati indissolubilmente”.

OffTopic, recensione di Eleonora Montesanti del 05/10/2018

 

“L’attesa viene ripagata senza delusioni. ‘Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’ ha un suono più asciutto rispetto alla lavicità dei lavori precedenti. Eppure ti si attacca alla pelle e al cuore con una tenacia incredibile. E’ un disco che riesce ad essere politico in un modo tutto suo ma non politicante, intimo ma non stucchevole, pienamente rock ma fuori da qualsiasi stereotipo, che accende un fuoco. Un disco fedele al suo autore”.

Mescalina, recensione di Arianna Marsico del 05/10/2018

 

“’Undici Canzoni Di Merda Con La Pioggia Dentro’ si palesa all’udito dell’ascoltatore come un lavoro pregno di apocalisse rock e di senso di ricerca della propria misera esistenza, colma al giorno d’oggi di violenza, morte, superficialità ed indifferenza”.

Debaser, recensione del 08/10/2018

 

“Queste ‘Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’ non sanno di già sentito, anzi, pur avendo un marchio di fabbrica riconoscibilissimo, sono in grado di esaltare per l’ennesima volta le doti lirico compositive del leader dei Rossofuoco, che così, centrando il bersaglio otto volte su otto in vent’anni di carriera solista, porta a casa con facilità il risultato”.

Indie-Zone, recensione di Andrea Manenti del 10/10/2018

 

“’Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’, è il Canali più vero e puro. È un disco politico, di impegno politico, come ormai non se ne fanno più. Canali racconta la realtà, quella che tutti viviamo in questo momento storico ma che a volte fatichiamo a voler riconoscere, ecco che allora interviene la musica e ce la sbatte in faccia senza filtri”.

Radiocult, recensione di Martina Rossi del 27/10/2018

 

“Pioggia protagonista di questo disco […]. Pioggia che lava le ferite, i ricordi amari, le disillusioni, che regala quindi un nuovo inizio, facendoci gettare lo sguardo avanti, con positività. Le canzoni di Canali hanno lo stesso fuoco di sempre. […] E anche questo, signori, è un album di Resistenza. Dell’anima. Sublime Giorgio”.

Rockshock, recensione di Luca Paisiello del 30/10/2018

 

“Poeta dannato e disincantato, Canali continua a guardare con occhio cinico ed incattivito il mondo che ci circonda, usando la chitarra come uno stiletto per pungere le coscienze, ma scrivendo e cantando parole che, in tutto questo, cercano di trovare o di ricreare quel minimo di poesia che possa creare speranza, o volontà di cambiare le cose. ‘Undici canzoni di merda con la pioggia dentro’ è un lavoro prodotto ottimamente ma soprattutto un “pugno” di canzoni che si lasciano ascoltare ora piacevolmente, per la qualità della musica, ora in maniera più disturbante per tutti i messaggi scomodi sulla nostra società in esso contenuti”.

Nonsensemag, recensione di Fabio Rezzola del 28/11/2018

 

“Non c’è un passo falso. […] Ogni brano è una scoperta che si rinnova ad ogni ascolto, con pezzi caratteristici ed altri che suonano come il togliersi lo sfizio di fare qualcosa di diverso”.

Rockazzon, recensione di Andrea Marri del 23/01/2019

 

 

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