“LA FINE DEI VENT’ANNI” – ESTRATTO DI RASSEGNA STAMPA: STAMPA E WEB

7 Aprile 2016

cover motta

 

 

cover motta

MOTTA

“LA FINE DEI VENT’ANNI”

ESTRATTO DI RASSEGNA STAMPA: STAMPA E WEB

 

 

STAMPA


“La lega artistica tra Motta e Sinigallia ha generato un lavoro musicale notevole, improntato a una complessità che non si risolve in complicazione, ma in un ambiente sonoro ricco, insolito, fluente, capace di avvolgere la vocalità di Motta con bizzarre risonanze di nobile antiquariato rock […]. Altrettanto incisivi si rivelano i testi […], un’antologia dei punti di vista di un giovane eccentrico con la tendenza a sognare che gorgheggia testi memorabili […]”

Venerdì di Repubblica – recensione di Stefano Pistolini dell’11 marzo 2016


“Per l’esordio da solista, l’ex leader della band indie Criminal Jokers, può contare sulla produzione di Riccardo Sinigallia (il tocco si sente molto in pezzi come Prenditi quello che vuoi e Se continuiamo a correre) e un gruppo di suoi compagni di strada. A dispetto del titolo, non un diario generazionale. Piuttosto un gran bel disco. Evviva.”

Sette de Il Corriere della sera – recensione del 27 maggio 2016


Motta, 30 anni, canta, suona chitarra, basso, batteria e tastiere, scrive testi. Cresciuto a Pisa, ora abita a Roma e macina un concerto dietro l’altro, al Mei 2016 lo hanno premiato come miglior artista emergente, ha incassato il Premio Tenco per la miglior opera prima con l’album “La fi‘ne dei vent’anni” (Sugar) prodotto dal cantautore Riccardo Sinigallia, uno dei più apprezzati discografi‘ci italiani. Un racconto tra pop e canzone d’autore sulla scoperta dell’età adulta, affresco ironico e disincantato sul rapporto tra le generazioni.”

L’Espresso, intervista di Emanuele Coen del 22 gennaio 2017


“Assaliti dalla paura di invecchiare, di perdere i capelli e di dovere stare bene, che possa arrivare quel giorno in cui non potremo più chiederci cosa faremo da grandi. Essere fragili, canta Motta rievocando De Andrè, è una colpa, una ferita aperta, e non serve a far capire che si può fare male

L’Espresso – articolo di Giorgio Biferali e Paolo Di Paolo dell’11 agosto 2016


“Dotato di una voce particolare, ora stridula, ora suadente e sgraziata, Motta pubblica il primo tassello solistico dalle sonorità variopinte. […]. Sono davvero niente male i 10 brani che compongono l’album e segnano un punto di svolta radicale per un artista che, passati i vent’anni, deve cominciare a fare sul serio”

Il Fatto Quotidiano – recensione di Pasquale Rinaldis del 18 marzo 2016


Dalla Toscana a Roma, una gavetta con la band Criminal Jockers, Francesco Motta, neo-trentenne, ha cantato “La fine dei vent’anni” nel suo primo album da solista del 2016, acclamato da pubblico e critica, prodotto da Riccardo Sinigallia.

Repubblica (ed.nazionale) e repubblica.it, intervista di Gianni Santoro del 23 luglio 2017


“Senza paranoie, senza retorica, un pugno di canzoni, prodotte da Riccardo Sinigallia, in cui ci si può riconoscere, curate come fossero racconti, impaginate musicalmente come accade raramente, in Italia. Il pubblico, ai concerti, lo applaude, il Club Tenco gli ha appena assegnato la Targa come miglior album d’esordio: la sincerità (artistica) paga, sempre.”

Vanity Fair, recensione di John Vignola del 16 novembre 2016


“O il livornese Motta, capace di scrivere “La fine dei vent’anni” un manifesto generazionale che gli è valso la Targa Tenco 2016 come opera prima. Dopo un lungo rodaggio di genere, è arrivata la risposta a chi sosteneva che non esistono più i cantautori di una volta. O peggio: che non esistevano più del tutto e che i rapper gli avevano rubato il megafono generazionale.”

Corriere della Sera (ed. nazionale), articolo del 21 novembre 2016


“E’ un disco fragile e sfrontato, La fine dei Vent’anni. Dieci brani spigolosi, suoni abrasivi, una voce aspra ma capace di dolcezze inattese […]. E poi ci sono i testi, dove Motta indaga una soglia, quella del trentesimo anno, che è un topos della letteratura del Novecento, ma anche un’esperienza personalissima e insieme universale.”

La Stampa – intervista di Bruno Ruffilli del 26 agosto 2016


“”La fine dei vent’anni” di Motta è tra i più credibili nuovi prodotti di alt-cantautorato italico.”

Internazionale – recensione di Pier Andrea Canei del 5 aprile 2016


“Lirico e profondo l’album d’esordio del leader dei toscani Criminal Jokers. […] “La fine dei vent’anni” è proprio uno stato d’animo che, discograficamente parlando, nessuno come Francesco Motta ha saputo mettere in musica così meravigliosamente all’interno del giovane cantautorato italiano attuale. […] Un disco bellissimo.”

L’Unità – recensione di Francesca Amodio del 30 maggio 2016


“Siamo dalle parti della canzone d’autore, ma i suoni sono gioiosamente pop pur non negando all’impatto alle asperità del rock. […] Arrangiamenti eleganti ma che non alterano l’essenza dei pezzi, anzi alcune imperfezioni conferiscono calore all’intero progetto”

Il Manifesto – intervista di Stefano Crippa del 25 marzo 2016


“Dopo anni al servizio della crème della musica indipendente, Francesco Motta viene allo scoperto con La fine dei vent’anni, primo album solista. Testi nudi e crudi, e cinismo costruttivo”

Left – intervista di Tiziana Barillà del 19 marzo 2016


“L’esordio solista di Motta è l’epifania di un’ambizione più matura, consapevole e solida, la sua iscrizione nero su bianco al ristretto circolo della canzone d’autore nazionale 2.0. O addirittura 3.0 […]”

Rockerilla – recensione di Elio Bussolino – marzo 2016


“Ciò che stupisce è la sua maturità, la capacità di sintesi e l’intensità con cui il polistrumentista siciliano affronta la materia, sia testualmente, sua musicalmente.”

Rumore – recensione di Barbara Santi – marzo 2016


“Motta sceglie di cimentarsi in un repertorio duttile e trasversale, una scaletta di brani vividi e perfettamente a fuoco che svariano a piacimento dal cantautorato[…], al pop […] dalle tensioni elettriche […] sino all’approdo psych-rock.

Mucchio  – recensione di Fabio Guastalla – marzo 2016


La fine dei vent’anni non è ancora un attestato di maturità, ma un tentativo, fondamentalmente riuscito, di crescere in autonomia”

Blow Up – recensione di Bizarre – marzo 2016


“”La fine dei vent’anni” è un lavoro estremamente vitale, la cui urgenza espressiva […] non è soffocata da trame strumentali essenziali e raffinate dove l’elettronica caratterizzante ma non invasiva tipica della scuola romana si lega a soluzioni elettroacustiche più ruvide e, se vogliamo, stranianti. Francesco Motta ha allestito un ispirato, efficace tributo alla sua generazione […]”

Audio Review – recensione di Federico Guglielmi  – marzo 2016




WEB



“”La fine dei vent’anni” ci appare come un giro di boa, come un punto di svolta per la nuova canzone d’autore italiana.”

Repubblica.it – recensione di Carlo Moretti del 1 aprile 2016


“Il primo disco da solista di Francesco Motta è come un punto a fine capitolo in un romanzo di formazione, la crescita del protagonista fino a lì ha una sua concretezza, ma non è finita. Potrebbe ribaltarsi ogni cosa ancora, è sempre questione di tempo. […] Motta scrive canzoni di una concretezza disarmante e le canta pronunciando ogni singola parola come fosse l’ultima, con una tensione e una ferocia fonetica di rara potenza.”

Rockit.it – recensione di Carlo Tonelato del 21 marzo 2016


Su Rollingstone.it Motta è stato intervistato da Silvia Danielli:

http://www.rollingstone.it/musica/interviste-musica/motta-e-la-fine-dei-ventanni-avevo-la-necessita-di-guardare-in-faccia-il-disagio/2016-04-27/#Part1


Sempre su Rollingstone. it Motta spiega canzone per canzone:

http://www.rollingstone.it/musica/rs-playlist/motta-la-fine-dei-ventanni-spiegato-traccia-per-traccia/2016-03-18/


Internazionale.it ha realizzato una videointervista a Motta, che ha pubblicato il 23 novembre 2016:

https://www.internazionale.it/video/2016/11/23/motta-la-fine-dei-vent-anni-intervista-video


Askanews ha realizzato una videointervista a Motta, che ha pubblicato il

http://www.askanews.it/video/2017/07/06/motta-live-a-roma-sono-affascinato-dalla-bellezza-della-noia-20170706_video_15560097/


Askanews ha pubblicato un estratto video del concerto di fine tour del 25 luglio 2017 a Villa Ada, che è stato ripreso da Ilsole24ore.com e Rds.it:

http://www.askanews.it/video/2017/07/26/concerto-esplosivo-di-motta-a-villa-ada-roma-incontra-il-mondo-20170726_video_12434965/


“Dopo due album con i Criminal Jockers, Francesco Motta debutta da solista pubblicando quello che, con buone probabilità, sarà ricordato come uno dei dischi più belli del 2016”

Rockit.it – intervista di Sandro Giorello del 29 marzo 2016


Fanpage.it ha realizzato una videointervista e la recensione del concerto al Karemaski, pubblicate il 20 novembre 2016:

http://autori.fanpage.it/francesco-motta-karemaski-19-novembre-video-intervista-e-recensione-concerto/


Ha una bellissima mano, sa scrivere degli ottimi pezzi pop tipo “Sei bella davvero” che personalmente ho trovato molto intelligente e splendida da cantare, ma non disdegna l’introspezione. Anzi. In pratica quasi tutto il disco è introspezione. […] Ottimo disco.”

Rockol.it, recensione di Marco Jeannin del 18 maggio 2016


“Un album di rock forte, toni stoner che si fanno amare ovunque e di cui si sente la mancanza in un paio di brani più zuccherosi. I testi sono parimenti all’altezza, mai banali, studiati e scritti con sapienza. Un prodotto che è stato confezionato con molta attenzione alla produzione finale, che non tradisce per niente le attese.”

Tuttorock.net – recensione di Maurizio Donini del 14 marzo 2016


“[…] Nel complesso risulta la testimonianza riuscita di come la canzone d’autore, specie quella di matrice alternativa, non debba mai stancarsi di rischiare, crescere, talvolta sbagliare, per rimettersi sempre in gioco e godersi, con rinnovata consapevolezza, la sua natura precaria”

Sentireascoltare.com – recensione di Gianluca Lambiase del 20 marzo 2016


“Questa consapevolezza, priva di commiserazione, arriva diretta, secca come uno schiaffo, addolcito da suoni che ti avvolgono […], che ti catturano in loop martellanti […] e che ti fanno sprofondare in una cupa e crudele Roma stasera […]. Un disco curato, rifinito magistralmente, che dimostra passione, impeto e un grande talento per la scrittura.

Indie-roccia.it – recensione di Maria Simona Ventrella del 23 marzo 2016


“E’ un lavoro che merita la dovuta attenzione, dieci tracce inedite che costituiscono il primo tassello di un percorso che lascia trasparire grandi aspettative a notevoli ambizioni”

Ondarock.it – recensione di Claudio Lancia – marzo 2016


“La fine dei vent’anni è un disco pieno: di urgenza, di passione, di parole sputate fuori amaramente e di soluzioni musicali variegate e spiazzanti. […] E’ un lavoro che mischia l’immediatezza della scrittura a una cura preziosa dei dettagli, la freschezza e l’urgenza di un autore davvero talentuoso come Francesco Motta alla grande esperienza nel lavoro sui suoni di un altro fuoriclasse come Riccardo Sinigallia.”

Rocklab.it – recensione di Patrizia Cantelmo del 19 marzo 2016

 

Rocklab.it ha realizzato una videointervista a Motta, pubblicata il 24 aprile 2016:

http://www.rocklab.it/2016/04/24/video-intervista-francesco-motta/

 

“Un esordio folgorante di un talento da seguire con attenzione e da preservare, uno degli album più intensi di questo primo scorcio di 2016.”

Mescalina.it, recensione di Giuseppe Catani dell’8 aprile 2016


“Motta ci mette davanti al proprio mondo con 10 brani che vengono dal cuore. Con un sound quanto mai appropriato ci fa riflettere. Le parole e la musica vanno di pari passo. Siamo di fronte a dei pensieri profondi, non a singole canzoni.”

Urbanweek.it – recensione di Giulio Paghi del 25 marzo 2016


“La Fine Dei Vent’Anni” è un disco intenso che senza patemi entra nel gotha delle pubblicazioni più riuscite di questo 2016 italiano: la ricchezza e l’urgenza dell’opera emergono chiaramente e avviano la carriera solista di Motta in modo decisamente onorevole.”

Impattosonoro.it, recensione di Piergiuseppe Lippolis del 17 giugno 2016


“Francesco Motta va sentito, non solo ascoltato. Versatile e capace musicista, cantautore pop, cambia direzione ma non intensità e sceglie il momento giusto per esprimere da solista quelle esperienze accumulate che hanno fatto virare il suo punto di vista, influenzato dalla sua storia presente e dal periodo artistico.”

Xtm.it, recensione di Maria Grazia Umbro del 29 marzo 2016


“Francesco Motta scrive dei problemi della motta1sua generazione, ma al tempo stesso si rivolge a un pubblico più adulto, che riconosce la forma canzone qui presente nella sua versione migliore. […] Non esitiamo dunque a inserire l’artista, che ha vinto la Targa Tenco 2016 nella sezione ‘Opera Prima’ con questo lavoro, tra i migliori autori e musicisti dell’anno che sta per finire.”

Distorsioni.net, recensione di Giancarlo Susanna del 25 dicembre 2016


” Il disco è solido, ben strutturato, la mano di Sinigallia si intuisce benissimo, la strada imboccata è quella giusta, ora si tratta soltanto di percorrerla.”

Distopic.it, recensione del 31 dicembre 2016


“Motta scive tutti i testi. I testi evocano ma sanno anche colpire allo stomaco. […]Ecco che a ognuno può ritornare in mente che “Avere vent’anni” significa e questo Motta lo ha intuito: essere bello, sensuale ma soprattutto stronzo. Ma stronzo al punto tale da capire che, mentre lo hai pensato (e qui la maturità di questo disco capolavoro) è già la fine dei tuoi vent’anni.”

Vivalowcost, recensione di Marco Pancrex dell’8 giugno2016


“La fine dei vent’anni si rivela un album i cui pregi non passano inosservati, frutto di una crescita interiore slegata da un’unica generazione, più che di un lavoro di squadra. Disco da provare più volte.”

Magmusic.it, recensione di Gustavo Tagliaferri del 19 maggio 2016


“Di una bellezza raggelante, La Fine dei Vent’Anni, una bellezza gravida di fuggevolezza e cicatrici. Non effimera, non vuota, ma satura di echi, respiri, e poco più. Un’opera presuntuosa, per fortuna, da una parte perché urgente, violenta e impettita, dall’altra per il suo risuonare esotica e universale, figlia di un lavoro chirurgico di fioretto su una materia impalpabile e ribelle.”

Storiadellamusica.it recensione di Daniele Mengoli del 22 marzo 2016


“E alla fine del trimestre arriva il primo serio candidato a disco italiano dell’anno.[…]Incisività e freschezza felicemente coniugati con stile; con la (nemmeno troppo) celata speranza che la fine dei vent’anni rappresenti solo l’inizio.”

Lascena.it, recensione di Paolo Bartaletti dell’11 aprile 2016


“Motta confeziona un disco maturo, sprezzante di idee e ricordi, suonato ed arrangiato con molta cura e senza badare alle mode o agli umori delle piccole scene; la sua lucida visione della musica suona come una ventata nuova per tutto il movimento italiano, e senza troppo trionfalismi posso azzardare con buona sicurezza che La Fine dei Vent’anni è e sarà l’esordio più interessante di tutto questo strano 2016.”

Heartofglass, recensione del 28 aprile 2016


“Non solo liriche importanti ma varietà compositiva e la grazia di alcuni arrangiamenti che appunto danno lustro al disco.”

Mentinfuga.com, recensione di Ciro Ardiglione del 12 giugno 2016

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