PAOLO BENVEGNU’ – ESTRATTO DI RASSEGNA STAMPA DEL DISCO “H3+”
“H3+” – PAOLO BENVEGNU’
ESTRATTO DI RASSEGNA STAMPA
Paolo Benvegnù ha suonato dal vivo dalla Fiera dell’Editoria “TEMPO DI LIBRI” di Milano, in diretta su Rai Radio 3, come ospite musicale esclusivo il 23 aprile 2017 nelle trasmissioni:
L’Idealista Radio 3
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-61542ce2-9cff-4c48-a78d-8ae8bbfed3c9.html
Fahrenheit Radio 3
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-8c7c912c-9773-4ef1-90f0-5f4f685fc249.html
Le canzoni dell’album “H3+” sono state trasmesse in anteprima a King Kong Radio 1 – un brano al giorno, dal 27 febbraio al 3 marzo.
“H3+” è stato presentato, con intervista e minilive, in tramissioni radio di qualità come:
King Kong Radio 1, il 3 marzo 2017
http://www.radio1.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-c9fbc9ec-6e72-4f76-8bf2-1b7f093271d0.html
La Lingua Batte Radio 3, in onda il 12 marzo 2017
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-b4ae1c75-15fb-4a77-8335-a1ab2f1ad734.html
Radio 24 La prima volta, in onda il 12 marzo 2017
http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/prima-volta/trasmissione-marzo-2017-233523-gSLAnrhXFC
In più, è stato presentato, con un’intervista, all’interno del Gr Radio 3 del 3 marzo 2017:
http://www.rai.it/dl/grr/edizioni/ContentItem-eb4a1e12-fd30-447e-ab81-904d7e0668cf.html?refresh_ce
Rai News 24 ha presentato il disco “H3+” con un’intervista trasmessa il 22 marzo 2017:
Il TG3 Toscana ha presentato il disco “H3+” con un’intervista trasmessa il 16 marzo 2017: http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/Benvegnu-Musica-Arezzo-Karemaski-Woodwarm-68efaecb-a323-4bc6-90a0-4499c6c6d87d.html
Paolo Benvegnù ha presentato “H3+” nel programma “Splendor” di Iris TV il 10 aprile 2017:
http://www.splendor.tv/video/splendor-2017-puntata-11/
“Lui un giro nello spazio se l’è fatto eccome, tornando con un bottino che si intitola H3+. […] Questa volta, il biglietto di andata e ritorno è costato un viaggio nel buio e poi un’esplosione, l’osservazione del vuoto che restituisce senso alle cose semplici.”
Il Fatto Quotidiano, intervista di Diletta Parlangeli del 3 marzo 2017
“Uno dei rappresentanti più raffinati del cantautorato italiano del nostro tempo. […] Un disco concettuale, intenso e profondo a cui d’altronde Benvegnù ci ha da sempre meravigliosamente preparati.”
L’Unità, intervista di Francesca Amodio del 14 marzo 2017-05-02
“E’ un album musicalmente intenso […] ricco di suoni e sofisticate variazioni. Disco bellissimo, va detto.”
Il Manifesto e ilmanifesto.it, intervista di Stefano Crippa del 25 marzo 2017
“Alle spalle di Paolo […] ci sono pezzi che hanno lasciato sempre il segno, evitando di banalizzare il territorio canzone, ma puntando piuttosto ad ampliarlo. […] Potenza del buon pop atomico, che rende felici senza motivi sensati.”
Vanity Fair, intervista di John Vignola – marzo 2017
“Paolo Benvegnù punta alto per il terzo capitolo della sua trilogia con la lettera H […], scandisce le sillabe dei suoi testi ragionati e le fa scorrere attraverso fantasia, sentimento e memoria.”
Rolling Stone, recensione di Michele Primi – marzo 2017
“Un distillato di mille ricerche perse tra chiavi armoniche e parole appropriate, con quel tanto di elettronica che solleva dalla sedia […].”
Left e left.it, intervista di Tiziana Barillà del 4 marzo 2017
“[…]c’è davvero da rimanere affascinati – di più: rapiti – dall’abilità con cui Paolo Benvegnù crea una canzone d’autore dove un linguaggio espressivo attuale/moderno si lega in modo indissolubile a un respiro classico.”
BlowUp, recensione di Federico Guglielmi – marzo 2017
“I testi scorrono poetici, per niente banali e accompagnati dalla musica degli ottimi Andrea Franchi a chitarre e percussioni, Luca Baldini al basso, Marco Lasseri, pianoforte e tastiere e Ciro Fiorucci alla batteria. Il risultato è un equilibrio perfetto tra parole e note.”
Mucchio, recensione di Davide Ferrario – marzo 2017
“Pensieri così profondi da mettere le verigini e da suggerire testi straordinariamente intensi e solenni e pretendere traiettorie melodiche di ampiezza galattica da parte dell’autore.”
Rockerilla, recensione di Elio Bussolino – marzo 2017
“Luce che traspare del tocco degli archi, dei fiati, dei pianoforti; e da quella voce intensa, profonda e unica cui non occorrono presentazioni.”
Rumore, recensione di Barbara Santi – marzo 2017
“Paolo Benvegnù è uno dei migliori autori italiani. Le dieci tracce, velate di un lirismo mai retorico, grazie alla calda, profondissima voce di Paolo, ci trasportano nell’Infinito […]. Bellissimo.”
Exitwell, recensione e intervista di Riccardo De Stefano dell’11 marzo 2017
“Nel personalissimo mondo di Paolo Benvegnù quest album H3+ respira alla perfezione. […] Una lettura nuova e spiazzante della canzone d’autore.”
Il Giornale, recensione di Paolo Giordano del 9 marzo 2017
“Personale e unico, così potremmo definire il percorso artistico di uno dei nostri cantautori più significativi. […]
Raropiù, recensione di Tonino Merolli – aprile 2017
“Esempio raro dei quella genìa di autori capaci di far convivere melodia e nuove sonorità attraverso metafore apparentemente imperscrutabili”
Repubblica (ed. Roma), articolo di Felice Liperi del 13 aprile 2017
“Raffinato cantautore che nel suo “H3+” parla di cosucce come la perdita, abbandono e rinascita. Il tutto usando come metafora lo ione triatomico d’idrogeno che dà il titolo, la particella più diffusa negli spazi siderali”
Repubblica (ed.Milano), articolo del 21 aprile 2017
“Un viaggio nel cosmo con l’alter ego del cantante ex leader degli Scisma”
Il Resto del Carlino, intervista di Carlotta Benini del 25 marzo 2017
“Quegli spazi umani, troppo umani, in cui il collante tra gli esseri è fatto di ansie, desideri, odi, amori e vendette. Spazi che Benvegnù indica, descrive, mette in musica con una intensità quasi del tutto sconosciuta tra gli autori italiani: ogni ascolto di H3+ è nulla di più e nulla di meno di un dono.”
Repubblica.it, recensione di Carmine Saviano del 2 marzo 2017
“Aperture melodiche da maestro d’armonia, quale Benvegnù è sempre stato fin dai tempi degli Scisma, fanno da contraltare a una quasi disperata ricerca di senso, dove l’Io è sublimazione, l’altro uno specchio che riflette l’infinito.”
Rockit.it, recensione di GianPaolo Baba Improta del 17 marzo 2017
“Al centro come sempre l’analisi chirurgica dei sentimenti che ha reso la scrittura di Benvegnù una delle più affilate in circolazione, in grado di mettere a nudo le istintive emozioni con una disciplina e cura da chef giapponese. L’energia cosmica messa in moto si compone di impulsi che partono e
puntano dritto al cuore, trovando, al pari di un esploratore, il varco che conduce alla scintilla dell’essenza umana.”
Rockol.it, recensione di Marco Di Milia del 6 marzo 2017
“Una delle migliori prove discografiche italiane dell’anno. […]Il Benvegnù che ritroviamo oggi è un cavaliere epico – un ispirato Cyrano – che ha saputo fare tesoro delle battaglie fin qui intraprese, sconfitte e vittorie annesse, traducendole in una potentissima estetica di classica modernità.”
Sentireascoltare.com, recensione di Carmine Vitale del 6 marzo 2017
“Benvegnù è semplicemente […] uno dei protagonisti più particolari, ispirati e intensi della canzone d’autore nazionale. […] I quarantasei minuti del disco un vero e proprio inno al bello , in virtù di una grazia mai annacquata e sempre illuminata da una vigorosa autorevolezza.”
Music.fanpage.it, recensione di Federico Guglielmi del 3 marzo 2017
“Dello spazio i suoni del disco possiedono l’immensa suggestione e il languore, il respiro potente e la percezione estatica ed esausta della bellezza che sovrasta.[…] Difficile distinguere i brani più pregevoli tra i dieci di un disco in cui Benvegnù, in stato di grazia, riesce ancora a superarsi.”
Mescalina.it, recensione di Ambrosia J.S. Imbornone del 30 aprile 2017
“Un artista di statura colossale, ben lontano dagli emuli televisivi, […] lui scrive solo canzoni storiche. Un autore di testi che si pone di diritto nella top dei cantautori, ma il tutto lo ammanta con un alternative rock di altissima fattura.”
Tuttorock.net, recensione di Maurizio Donini del 28 febbraio 2017
“Uno stato di grazia e una grandezza che pochi altri autori posseggono, ora come ora, in
Italia.”
Rocklab.it, recenzione di Patrizia Cantelmo del 7 marzo 2017
“Ci sono quelli che […] riescono a rifugiarsi di tanto in tanto in una realtà parallela e a portarsi dietro dei concetti che, una volta espressi (in questo caso in musica), danno le vertigini all’ascoltatore. Paolo Benvegnù è un artista di questo genere.”
Distopic.it, recensione del 25 marzo 2017
“Definito un poeta, un artista della parola, un alchimista del linguaggio scritto, Benvegnù è molto più di tutto ciò.”
Shiverwebzine.com, recensione di Mario Mucedola del 5 marzo 2017
“Gli arrangiamenti sono splendidi, ma il progetto è nobilitato da un’abilità compositiva, in termini musicali quanto nei testi, e una vocalità che non scopriamo certo oggi, il tutto a servizio di canzoni confortevoli nella loro classicità e che, comunque, si distinguono per personalità.”
Distorsioni.net, recensione di Massimo Perolini del 4 marzo 2017
“E’ un album spaziale, dilatato, un inno agli aspetti alti e celestiali della vita. Le atmosfere sanno di infinito, di abbandono e amore, nei suoi significati più alti, celesti, appunto.”
Offtopicmagazine.net, intervista di E. Joshin Galani del 7 aprile 2017
“Siamo al cospetto della felice chiusura di un’illuminata trilogia, iniziata con i personaggi di “Hermann” e proseguita dentro le stanze di “ Earth Hotel”. […] E’ soltanto infinita, smisurata poesia.”
Ondarock.it, recensione di Claudio Lancia del 7 marzo 2017
“Il titolo simbolico rappresenta un capitolo straordinario e cosmico della carriera di uno dei più validi cantautori italiani.”
Loudvision.it, recensione di Laura Montagnani del 3 marzo 2017
“E’ un poema epico in dieci episodi, intriso di Calvino e di atmosfere filosofiche e orientaleggianti. […]H3+ è uno dei dischi più belli ascoltati finora quest’anno e, ne siamo certi, saremo in grado di dire lo stesso anche fra sette mesi. Paolo Benvegnù continua a non sbagliare un colpo.”
Impattosonoro.it, recensione di Piergiuseppe Lippolis del 2 maggio 2017
“Questo disco somiglia anche a un piccolo manuale di filosofia orientale, a un dispaccio d’occasione che ci ricorda quando sia bella e tragica e violenta e meravigliosa e completa e manchevole la questione dell’esistenza umana.”
Lindiependente.it, recensione di Giovanna Taverni del 4 marzo 2017
“Dal 2004 non sbaglia un colpo. E se il precedente lavoro sembrava – insieme a Hermann – l’apice
compositivo difficilmente replicabile di una carriera comunque fantastica, ci fa ricredere tirando fuori un disco che, ancora una volta, lascia di stucco.”
Xtm.it, recensione di Valerio Di Marco del 13 aprile 2017
“Gradino dopo gradino, H3+ diventa una teatrale scalata all’infinito, una personale space oddity che non può che concludersi con la meraviglia di No Drinks No Food”
Ilmascalzone.it, recensione di Pierluigi Lucadei del 10 aprile 2017
“Anche in questo nuovo lavoro i testi concorrono alla creazione di immagini di potente suggestione[…]. H3+, “è il Nuovo Mondo”.”
Indie-eye.it, recensione di Beatrice Rinaldi del 3 marzo 2017
“Paolo Benvegnù usa la metafora dell’ idrogeno, elemento invisibile agli occhi, che però permea tutte le cose. E così si capisce che è proprio in quegli spazi, che ai nostri occhi sembrano vuoti, che in realtà dobbiamo andare a cercare il senso di noi stessi. […] Un ottimo modo di ringraziare e benedire la conclusione di un ciclo.”
Noisesymphony.com, intervista di Adila Salah del 20 marzo 2017
“ Dieci canzoni che definiamo banalmente “bellissime” ma è proprio un senso di bellezza che si ha ascoltandole, che hanno il dono di apparire “magicamente semplici” che suonerebbero benissimo anche chitarra e voce ma sarebbe un peccato perdere le tante sfumature di un album che cresce ascolto dopo ascolto.”
Grandipalledifuoco.com, recensione di Shake del 10 marzo 2017
“Celebra il sodalizio più ovvio (per questo anche il più duraturo) tra melodia e poesia. Le buone parole di Benvegnù, che non mancano di essere anarchicamente punk, in alcuni pezzi
sfociano persino nell’hardcore del lirismo.”
Theparallelvision.com, recensione del 3 marzo 2017
“Trame acustiche ed archi per la partenza cupa di “Victor Neuer” portano subito “alla deriva”, in un mondo altro, fra infinitamente piccolo e infinitamente grande, mentre il terreno elettronico di “Macchine” svela un forte amore per la new wave[…]. Da qui in poi l’ascolto si fa più […] (pop) rock, pur non lesinando mai in ragionamenti profondi e ricerca musicale.“
Indie-zone.it, recensione di Andrea Manenti del 28 marzo 2017
“Un viaggio musicale nello spazio interstellare, per parlare dell’uomo, indagare i sentimenti e cercare risposte ad alcune domande. Un disco affascinante e misterioso.”
Duels.it, recensione di Enrico Danesi del 15 aprile 2017
“Cantautorato d’eccezione.”
Musicaintorno.it, recensione di Giandomenico Morabito del 20 aprile 2017-06-01
“Cesellatore instancabile della realtà, alchimista attento dell’animo umano, Benvegnù si supera nell’ultimo disco, H3+.”
Insidemusic.it, intervista di Sabrina Pellegrini del 22 marzo 2017
“H3+ si può leggere come una raccolta di canzoni (straordinarie), oppure come un flusso continuo di atmosfere cangianti e potenti, dove gli squarci musicali sorprendono, avvolgono e restano. […]”
Lettera43.it, recensione di Massimo Del Papa del 27 febbraio 2017
“Un disco assolutamente imperdibile, un disco che più lo ascolti e più ti rendi conto di quanto importante sia certa musica, certe canzoni, per riempire lo spazio che ci circonda, per farci spalancare gli occhi dinanzi alla bellezza delle cose che abbiamo, dei colori che vediamo, delle parole che ascoltiamo.”
Piuomenopop.it, recensione di Antonio Bastanza del 14 marzo 2017
“Dieci tracce in circa quarantacinque minuti di musica, Paolo Benvegnù rappresenta un itinerario di consolante armonia. […]Ho avviato il motore, avviato il disco e ogni cosa intorno ha improvvisamente vibrato di perfezione.”
Lundici.it, recensione di Giorgio Collini dell’11 marzo 2017
“Le vere protagoniste di questo disco non sono le musiche ma le parole che trasformano le canzoni e le piegano al proprio volere, diventando vero mezzo espressivo.”
Melodicamente.com, recensione di Stefano Pellone dell’11 aprile 2017
“L’immaginario siderale prende forma attraverso una combinazione elegante di sonorità elettroniche ed elementi classici, che ben rendono l’idea del vuoto e della sospensione. A questo si aggiunge una vocalità profonda, che in alcuni passaggi veste i toni di un mantra necessario ad una meditazione che porterà, inevitabilmente, alla riscoperta di una luce interiore forte e devastante. […] D’altronde Benvegnù è uno dei più grandi poeti moderni.”
Lemagiciendoz.wordpress.com, recensione di Emanuela Vh. Bonetti del 2 aprile 2017