HANNO SCRITTO DI “L’AMORE MIO NON MORE” DE IL MURO DEL CANTO
“L’AMORE MIO NON MORE”
IL MURO DEL CANTO
ESTRATTO DI RASSEGNA STAMPA
Il gruppo rock folk romano ha presentato il suo quarto lavoro in studio in televisione in diversi programmi, tra cui “Il caffè di Rai1”, il “Tgr Buongiorno regione” su Rai3 e, con intervista e minilive, a “L’Italia con voi” in onda su Rai Italia.
La band è stata ospite di Ernesto Assante nella trasmissione Webnotte di Giorno su Repubblica.it.
Il Muro del Canto è stato ospite anche in diverse trasmissioni radiofoniche con intervista e minilive, tra cui Radio1 Music Club su Rai Radio1 e Rock and Roll Circus su Rai Radio2. La band, inoltre, ha presentato l’album “L’amore mio non more”, con interviste su Rai Radio3 La lingua batte, Rai Radio1 Un giorno da renna, Rai Radio1 Un giorno da gambero, Gr1 Rai e in numerose radio in frequenza regionale e locale.
Inoltre, hanno parlato de Il Muro del Canto e del nuovo album “L’Amore mio non more” numerosi quotidiani, tra cui Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Fatto Quotidiano, Il Messaggero. Diverse anche le interviste e le recensioni da parte di periodici generalisti e di settore tra cui Blow Up, Vinile, Raropiù, Buscadero, Mzk News, Exitwell (che ha dedicato loro la copertina del numero di ottobre 2018 e un’ampia intervista all’interno).
Infine, oltre 200 siti web hanno parlato dell’album “L’Amore mio non more”.
HANNO SCRITTO DI “L’AMORE MIO NON MORE” DE IL MURO DEL CANTO
“L’amore come il più importante atto di resistenza al tempo dell’indifferenza. E’ il fulcro dell’ultimo disco de Il Muro del Canto. […] Anche a questo turno l’Urbe si ama e si odia nei versi. […] Stavolta hanno aggiunto ritmi in levare e due brani in italiano (gli altri sono in romanesco). […] Gli elementi di continuità ci sono: folk, canzone romana, sonorità western, la voce scura di Coccia (scrive anche i testi) e l’uso del dialetto”.
Il Messaggero, intervista di Simona Orlando del 24/02/2019
“Il folklore romanesco, a cominciare ovviamente dagli stornelli, aggiornato al tempo corrente per mezzo del contatto con altre sonorità, dalle musiche degli spaghetti western alle atmosfere irlandesi, questa volta persino i ritmi in levare della Giamaica. L’eccezione consiste nei primi due brani dal testo italiano anziché in dialetto, ma il legame della formazione con il luogo di provenienza rimane saldissimo”.
La Repubblica, articolo del 17/11/2018
“Un folk rock cupo che fa perno su alcuni cardini, dalla fisarmonica alla voce bassa di Daniele Coccia. Addendi che non si possono cambiare, come non si può cambiare Roma. Vicini alle periferie, ritengono un ‘obbligo morale’ parlare di quella città dal basso che si riscatta e rinasce, senza l’ombra di un privilegio. Un impegno che parte dal territorio, arriva a battaglie universali e rende i loro lavori multi livello. Pieravanti è così bravo a raccontare tanto da essere un po’ l’Alberto Angela del gruppo”.
Il Fatto Quotidiano, intervista di Diletta Parlangeli del 23/10/2018
“Roma complice, madre e sorella della sua gente. La Capitale è sempre presente nelle canzoni firmate da ‘Il Muro del Canto’. Succede anche nel nuovo album ‘L’Amore mio non more’. […] Forte della parlata capitolina da sempre radice della band, il linguaggio dei testi è reale e diretto per immergersi nei luoghi e nei tempi della città eterna con i suoi segreti e le sue bellezze, i suoi intrighi e le sue meschinità”.
La Stampa, articolo di Valentina Fassio del 16/11/2018
“Il viaggio offerto dal Muro centrifuga tradizione e modernità, dall’elevato traffico di suoni, dai tratti sempre oscuri e con testi cantati in romano che affrontano temi quali il passare del tempo e storie degli ultimi”.
La Stampa – Torinosette, articolo del 16/11/2018
“Si intitola ‘L’Amore mio non more’, parla di resistenza, di tempo, di giovinezza, di affetti, di Roma. Al suo interno due grandi novità, tecnicamente parlando. Un disco, che come gli altri della band, non lascia nulla al caso, che utilizza il dialetto, la tradizione romana come elemento di coesione e nello stesso tempo come atto d’amore verso il suo pubblico”.
Il Romanista, intervista di Chiara Rocca del 19/10/2018
“’L’amore mio non more’è più di un disco, più di un omaggio a una città, più di un viaggio: è un manifesto – o un testamento – di un modo di vivere la vita, il sociale, affrontando senza distacco l’impotenza del Potere e della Rassegnazione che questa Città ha da sempre rappresentato”.
Exitwell, recensione di Riccardo De Stefano – copertina del numero di ottobre 2018
“’L’Amore mio non more’ è un altro perfetto disco del Muro, chiusura di un poker nel quale è molto, molto difficile stabilire quale sia l’asso più pregiato. […] Ripercorrendo la strada che da ‘L’ammazzasette’ l’ha portato fin qui, bisogna essere molto disattenti per non rendersi conto della costante evoluzione formale e di linguaggio. […] Non è errato etichettarlo come album coraggioso, che apre nuovi orizzonti creativi senza alterare in modo sostanziale una proposta che è unica e inconfondibile”.
Blow Up, disco del mese e recensione di Federico Guglielmi del 01/11/2018
“Anche in questo coinvolgente e sanguigno quarto album si evidenziano tutte quelle caratteristiche che hanno costruito nel tempo il successo del progetto artistico e che continuano a catturare innumerevoli fan. Fra queste la voce calda e autorevole del frontman Daniele Coccia, il sapiente dosaggio di elementi sonori elettrici ed acustici di stampo tradizionali, la capacità di narrare storie popolari che riguardano la vita degli emarginati e dei meno fortunati”.
Raropiù, recensione di Tonino Merolli del 01/11/2018
“Mi piace questo loro mescolare rock, ballate, dialetto e parti recitate. Li ascolto con la giusta distrazione e mi fanno venire in mente cose lontanissime tra loro, ad esempio, con ‘Stoica’ penso, chissà perché, a Neil Young. E poi c’è un po’ di frenetica nostalgia e qualche passaggio più solenne con l’immancabile fisarmonica. Mentre scrivo, il disco è arrivato alla fine. […] Il tempo di mettere il punto e lo faccio ripartire… lo voglio riascoltare”.
Vinile, recensione del 01/01/2019
“I ragazzi de Il Muro Del Canto hanno sfornato un altro disco da applausi. Sarà che parlano perlopiù la lingua del popolo, ma l’attualità dei loro testi è sempre impressionante. ‘L’Amore mio non more’ si trova a pieno agio nella tradizione romana e da questa eredita lo spirito schietto e passionale, per poi trasportarlo nella modernità e parlare dei suoi vizi in una chiave folk molto contemporanea ed evoluta rispetto ai precedenti lavori”.
Mzk News, recensione di Alessio Boccali del 22/11/2018
“Il Muro Del Canto sono ormai al quarto album e una carriera consolidata. Come consolidato è il loro stile, fatto di liriche in romanesco che parlano d’amore (spesso per la loro città), morte, vite ai margini, cantate con voce profonda ed enfatica dal frontman Daniele Coccia Paifelman, su musiche che mescolano folk, rock, cantautorato. […] Qui propongono altri dieci fulgidi esempi del loro saper scrivere ottime canzoni. […] In tutti i casi un altro valido tassello di una storia ancora in divenire”.
Buscadero, recensione di Lino Brunetti del 01/12/2018
“L’amore mio non more” è il quarto album di una delle migliori formazioni nate a Roma nell’ultimo decennio, Il Muro del Canto. Disco intenso e appassionato, romano e universale, folk e rock, popolare e raffinato, contemporaneo ma carico di memoria. Debbo aggiungere altro? Meglio che li ascoltiate dal vivo”.
Repubblica.it – Webnotte, intervista di Ernesto Assante del 30/10/2018
“Il Muro del Canto hanno dimostrato di saper comporre canzoni che arrivano al pubblico toccando le corde più intime e facendolo sentire parte di una comunità con cui condivide valori e sentimenti. Merito innanzitutto del timbro caldo e della scrittura profonda e illuminata di Daniele Coccia […]. Ma merito anche di una band affiatata che ha saputo rinnovare la musica tradizionale romana attraverso stilemi rock, e della costruzione di uno stile coerente e ben definito”.
Rockit, recensione di Fabio Piccolino del 24/10/2018
“Non si tratta semplicemente dei Lando Fiorini moderni, ma di una band capace, matura, in grado di scrivere brani che restano, dai testi in romanesco ma dal linguaggio universale che, pur nella sua immediatezza, tocca il cuore e fa sentire, per un attimo, tutti romani”.
Sentireascoltare, recensione di Valerio Di Marco del 21/10/2018
“Il Muro del Canto torna alla grande con ‘L’amore Mio Non More’ a cantare la decadenza di Roma, quella del tempo che erode gli affetti e la vita. Con un suono inconfondibile e che non stanca, che ti trascina e ti fa scorrere il sangue nelle vene. La matrice capitolina della formazione è innegabile. […] ‘L’amore Mio Non More’ pulsa di vita, sudore, gioia e dolore. E’ un disco che ha il sapore del vero, e che mentre salti ti fa pensare”.
Mescalina, recensione di Arianna Marsico del 29/11/2018
“”L’amore mio non more” è un disco da ascoltare e riascoltare, per cogliere le infinite sfumature delle storie che ne compongono la trama: gli intrecci sono tanti, le emozioni molteplici e lo struggersi piacevoli, mentre tanti sono gli spunti per un’amara riflessione su quello che eravamo e su ciò che siamo, mentre nel cuore fiorisce – a ritmo di folk rock – la speranza di divenire migliori”.
Nightguide, recensione di Leslie Fadlon del 18/10/2018
“E’ un album estremamente potente in grado di ipnotizzare, trasportando in un’atmosfera d’altri tempi. Il collaudatissimo Muro del canto continua a sorprendere e a stupire, con poche ma sostanziali modifiche e tanta intensità costruiscono un album che farà parlare di sé”.
Tuttorock, recensione di Alessandro Barbaro del 23/10/2018
“Protagonisti sono ancora una volta gli “ultimi”, i veri eroi della Roma che conta davvero, quelli destinati a farsi in questa vita le ossa dure come il marmo e che brindano all’amore ogni sera con un bicchiere di vino. Sì, perché chi vive questa città sa bene quante riflessioni amare restituisca alla fine della giornata (“Reggime Er Gioco”, “Novecento”, “Cella 33”, “Roma Maledetta”), ma anche quanto si presti bene alla più bella nostalgia (“L’Amore Mio Non More”, “Ponte Mollo” di Lando Fiorini) e alla speranza più fulgida (“Stoica”, “Domani”)”.
Loudvision, recensione di Jacopo Ventura del 22/10/2018
“Dodici brani, alcuni di una bellezza davvero incredibile e struggente: è impressionante quanto la band sia cresciuta, soprattutto a livello musicale. C’è un’apertura a sperimentazioni di stili e ritmi diversi, che svicolano ma non si allontanano troppo dalla tradizione deliziosamente folk che li caratterizza da sempre. […] ‘L’Amore mio non more’ è un disco vibrante, nuovo e antico come Roma”.
OffTopic, recensione di Sabrina Tolve del 24/10/2018
“L’amore mio non more segna un grande ritorno per Il Muro del Canto che si conferma come una delle realtà musicali più vive e solide del nostro panorama musicale. Il disco è impeccabile, curato in ogni dettaglio e dimostra ancora solidità e coerenza sonora e concettuale ma, soprattutto, non risulta mai banale o noioso”.
Wild Italy, recensione di Mirco Calvano del 24/10/2018
“’L’amore mio non more’ è il quinto capitolo per il gruppo ‘Il muro del Canto’, che da ormai otto anni si distingue grazie alla sua musica di ispirazione folk e western cantata però in dialetto romano. Insieme alla consueta narrazione della città, con le sue mille contraddizioni, affrontata dal punto di vista della popolazione più umile, l’album porta avanti una riflessione importante sul tempo”.
Piuomenopop, intervista di Serena Coletti del 26/10/2018
“’L’Amore mio non more’, l’ultimo disco de Il Muro del Canto, è questo. Nostalgia, resistenza, volontà di un risveglio sociale e tempo. […] Un album caldo, come la voce di Daniele Coccia, nostalgico con lo sguardo al Novecento e pieno di speranze. Dietro questo lavoro c’è soprattutto Roma, l’amore per la città, per la sua storia, per il cantautorato e poi per tutto il resto. Un suono ruvido che fa pensare subito alla città eterna, accompagnato da sound vari”.
Blunotemusic, recensione di Manuel Vieni del 06/01/2019
“Il Muro del Canto riesce a camminare in equilibrio fra tradizione folk e suoni contemporanei, regalando spesso brani ad alto livello di intensità e di dramma”.
Traks, recensione di Fabio Alcini del 10/01/2019
“Canzoni d’amore e di disperazione in cui confluiscono le tradizioni della musica popolare e le più moderne contaminazioni rock in una formula che coinvolge soprattutto per la bellezza dei testi, proprio perché parlano della vita quotidiana e di esperienze comuni a tutti noi: c’è il tema dell’umanità, dell’odio, dell’amore”.
OffTopic, live report di Stefania D’Egidio del 05/12/2018
“Il concerto de ‘Il Muro del Canto’ scorre via come un sorso d’acqua fresca in estate, che quando finisce ne vorresti ancora”.
Sound36, live report di Stefano Ciccarelli del 26/02/2019
“Una volta conosciuti, Il Muro del Canto diventano un’esperienza formativa. Diventano un libro di fotografia e un manuale di sociologia. Con la differenza che loro non ti annoiano e che le istantanee sono tutt’altro che immobili. Si trasformano e ti raccontano un’idea. E “L’Amore mio non more” non disattende le aspettative. Piuttosto, le esalta. […]Insomma, ascoltare “L’amore mio non more” è un toccasana per i cuori grandi, una lente per i nostalgici che non si sono arresi. È voce per chi una voce non ce l’ha”.
Music.it, recensione di Fortuna Maiolini del 20/10/2018
“Disco dopo disco, concerto dopo concerto i romani del Muro del Canto sembrano aver trovato un equilibrio perfetto tra songwriting ruvido ed efficace, innovazione, poesia di strada. […] Qui troverete insolite cadenze ska e accenti in levare in un paio di brani, due spezzoni di monologhi incastonati nelle canzoni che sembrano quasi riflessioni a voce alta sui nostri tempi miseri e livorosi e la sorpresa di due testi in italiano”.
Discoclub65, recensione di Guido Festinese del 06/02/2019
“Ogni nota un sampietrino, ogni strumento una strada, ogni pausa un volto, ogni brano una storia. ‘L’amore mio non more’ è un album capace di raccontare una città, offrendo all’ascoltatore lo spaccato di una Roma popolare, poetica e contemporanea. […] Un lavoro capace di mostrare la grande crescita che Il Muro del Canto ha fatto in questi anni di attività. […] Un album capace di sorprendere ed emozionare”.
Recensito, recensione di Lorenzo Bartolini del 21/03/2019