HANNO SCRITTO DI “HABITAT” DEI C’MON TIGRE

2 Febbraio 2024

“Habitat” è stato presentato con diverse interviste e servizi in trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali come Radio2 Social Club (Rai2 e Radio2), Rainews 24, Luce Social Club (Sky Arte), La nota del giorno (Radio1), Un giorno da renna (Radio1), Brasil (Radio 1) e nel GR2. Alcuni programmi come Extra (Radio Capital), Musical Box (Radio 2), Battiti (Rai Radio3) e Stay Human (Radio Popolare) hanno presentato l’album con puntate di approfondimento, mentre L’idealista (Radio3) ha dedicato al collettivo una puntata monografica. Il video del singolo “The Botanist” è stato presentato in anteprima a Blob, su Rai 3, ed è entrato in rotazione a MTV.

Apprezzato dalla critica specializzata per la capacità di sfidare l’appartenenza a un genere specifico attraverso un sound sperimentale e dal respiro internazionale, l’album è stato inserito nelle classifiche dei migliori dischi del 2023 dei principali magazine, come Rolling Stone, Panorama, Sentireascoltare, Wired, Rockit, GDM, Rock Nation, Le Rane, Exibart, Indie for bunnies.

Inoltre, hanno dedicato ampi spazi ad “Habitat”, attraverso articoli, interviste e recensioni, testate come Rolling Stone, Repubblica, Il Manifesto, Musica Jazz, D di Repubblica, Rockit, Robinson (il settimanale culturale della domenica di Repubblica), Buscadero, Vinile, Blow Up, Rumore, Raro più, Sentireascoltare, Huffington Post, Fanpage, Artribune e molti altri.

Stavolta l’assalto della tigre è un gesto tropicale. Il collettivo espande ancora il proprio campo d’azione: stavolta si va verso il Sudamerica inteso come continente musicale e come categoria dell’anima.
Robinson, Repubblica – Recensione di Carmine Saviano del 19 novembre 2023

Il discorso sull’unicità dei C’mon Tigre merita un approfondimento. In quest’epoca di sovraccarico di ascolti, un pezzo di questa band è immediatamente riconoscibile tra mille. È questione della particolarità del sound, di un imprinting compositivo specifico, di una magia speciale?
Rolling Stone Italia – Intervista a cura di Bizarre del 23 novembre 2023

È un viaggio piene di sorprese Habitat, il quarto album dei C’mon Tigre […] Il loro del resto è uno stile personalissimo, frutto di un’esplorazione incessante, partito dalle sponde del Mediterraneo e giunto, in questo capitolo, alla scoperta del Sudamerica e del tropicalismo.
Il Manifesto – Intervista a cura di Marco De Vidi del 7 dicembre 2023

Non è un vezzo il loro anonimato. Né “nascondismo” al sapore di marketing […] I C’mon Togre puntano al sodo: prima la musica […] un mix raffinato di elettronica, jazz, funky e world music.
D La Repubblica – Intervista a cura di Carlotta Magnanini del 16 dicembre 2023

Quello dei C’mon tigre è un Habitat unico e alternativo, che il duo abbellisce ormai dieci anni e che in questo quarto album impreziosisce con nuove contaminazioni artistiche. […] Al termine dei nove brani, registrati e mixati tra Bologna, Rio de Janeiro e São Paulo, si scopre che il segreto della felicità sta nella fusione – delle musiche, delle lingue e non solo -, nel sentirsi nomadi a casa propria, laddove si è liberi di far sedere allo stesso tavolo il jazz africano e l’elettronica. Sarà una cena saporitissima.
Rockit – Recensione a cura di Francesco Carrubba del 19 gennaio 2024

La fusione è insomma ancora più ricca e stimolante, di fronte a un simile sfoggio di autorevolezza nel trovare arditi punti di incontro tra sperimentazione e pop, tra ritmi incisivi e melodie oniriche, tra suggestioni antiche e sonorità rese attualissime dal brillante utilizzo dell’elettronica, tra rigore e fantasia, è difficile rimanere indifferenti.
Blow Up – Recensione a cura di Federico Guglielmi di dicembre 2023

I C’mon Tigre, attivi da più di dieci anni sulla scena, rappresentano un esempio di assoluto disinteresse nei confronti delle mode: la loro musica è un mix di jazz, sonorità afro, elementi brasiliani, piena di variazioni e di soluzioni non scontate inserite all’interno di progetti multimediali in cui artisti visuali di diversa provenienza giocano un ruolo essenziale.
Repubblica.it – Intervista di Andrea Silenzi dell’8 dicembre 2023

Continuando ad accogliere nuovi elementi e rimanendo però perfettamente riconoscibili, i C’mon Tigre continuano a essere tra le proposte più originali d’Italia.
Buscadero – Recensione a cura di Lino Brunetti di dicembre 2023

Un disco divertente, a tratti ballabile, vitale, articolato dal punto di vista ritmico, canzonettaro senza mettere l’enfasi sul canto, a suo modo bucolico e rilassato, un non-luogo tra jazz, world e pop. Ma siamo sicuri che siano italiani?
Rolling Stone Italia – Articolo “I 30 migliori album italiani del 2023”, recensione a cura di Claudio Todesco del 22 dicembre 2023

I C’Mon Tigre sono tornati per catapultarci in un nuovo ecosistema variegato e rigoglioso dove i suoni già fortemente contaminati da sonorità africane e caraibiche incontrano il sudamerica e il Brasile. […] Un intreccio di trame sonore capace di trasportare e ammaliare come solo lo sguardo di una tigre sa fare.
Rumore – Recensione di Simona Ventrella di gennaio 2024

I C’mon tigre sono esploratori della musica senza confini né paletti e hanno una sensibilità che riesce a coniugare pop e sperimentazione, avanguardia e accessibilità, ma soprattutto produce ponti e unisce tanti punti geografico-musicali solo in apparenza distanti.
Sentireascoltare – Recensione a cura di Stefano Pifferi del 6 dicembre 2023

Ancora una volta il collettivo C’mon Tigre torna con un lavoro che è apprezzabile non solo strettamente per la parte musicale, validissima e ricca di influenze provenienti da ogni parte del mondo, ma anche perché rappresenta una celebrazione dell’intricata danza dell’esistenza e dell’armoniosa coesistenza di tutte le diverse forme di vita
Raropiù – Recensione a cura di Tonino Merolli di dicembre 2023

Interessante, incisivo, inclusivo […] La loro musica penetra tra ritmi tribali con venature jazz e cercare di definirla la riduce a una mera etichetta, mentre il bello di quest’album è proprio quello di ascoltarlo e consigliarlo a chi davvero vuole sentire qualcosa di valido e meritevole del nostro tempo.
Vinile – Recensione a cura di Imma I. di gennaio 2024.

Questa musica che fonde tempi e luoghi, continenti ed epoche, riesce a spezzare le catene del particolare in cui siamo rinchiusi.
Impatto Sonoro – Recensione a cura di Davide Bonfanti del 24 novembre 2023

Quella della band è una musica che spazia tra presente e futuro, tra i suoni caldi dell’africa sub sahariana a quelli freddi dell’elettronica del nord Europa, tra le percussioni e i tamburi brasiliani e gli arrangiamenti Jazz.
Huffington Post – Articolo a cura di Alex Paletta del 31 ottobre 2023

Sono senza dubbio uno dei progetti italiani più internazionali e uno dei più interessanti, in grado di variare di album in album senza perdere la propria cifra stilistica, come dimostrano anche in questo Habitat.
Fanpage.it – Articolo a cura di Francesco Raiola del 6 dicembre 2023

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