HANNO SCRITTO DI “DUNK” – DEI “DUNK”
“DUNK”
DUNK
ESTRATTO DI RASSEGNA STAMPA
I Dunk hanno presentato il disco omonimo in televisione, nel programma Propaganda Live, in onda su La7, con un minilve. In radio sono stati ospiti nel programma di Rai Radio1 Fuorigioco e sono stati intervistati da GR1 Rai, Radio Popolare, Radio Rock, Radio Città del Capo e molte altre.
Hanno parlato del disco “Dunk” diversi quotidiani nazionali e riviste di settore tra cui: La Repubblica, Il Manifesto, Il Fatto Quotidiano, Rolling Stone, Blowup, Buscadero, RepubblicaXL.
HANNO SCRITTO DELL’ALBUM “DUNK”
“I Dunk sono nati fuori da ogni possibile programma, per sincera voglia di incontro tra musicisti diversissimi […] Il risultato è un suono libero, come avviene nelle session che non ammettono regole e diktat.”
La Repubblica, articolo del 17 febbraio 2018
“Un disco muscolare, diretto, crocevia tra hard rock, psicheledia e punk, che seduce con quel suo carattere ambiguo ed evidenziato dai frequenti cambi d’atmosfera e dagli intrecci sonori.”
Il Fatto Quotidiano, recensione di Pasquale Rinaldis del 23 gennaio 2018
“L’album può essere ascoltato per singoli brani, scoprendone le tante certezze ma sarebbe meglio approcciarlo tutto d’un fiato, come se si trattasse di un viaggio sonoro con brevi punti di sosta.”
Il Manifesto, recensione di Luca Pakarov del 27 gennaio 2018
“Nel disco che è venuto fuori è evidente l’impronta principale dei due fratelli […] A tale impronta Ferrari – che si conferma una macchina – ha aggiunto la sua inconfondibile batteria e Pipitone riff e arpeggi di retaggio greenwoodiano e un po’ di noise che si alterna a ballad acustiche.”
Rolling Stone, recensione del 1 gennaio 2018
“Un primo album all’insegna di un rock d’autore sfuggente e intrigante in cui confluiscono pop sghembo, psichedelica, accenni filo sperimentali e testi in italiano poeticamente surreali.”
Audiorewiev, recensione di Federico Guglielmi del 1 febbraio 2018
“Un disco di canzoni cantautorati, con degli arrangiamenti rock, alternate a canzoni rock passate attraverso il vaglio e l’ispirazione di un cantautore.”
Blowup, recensione di Piergiorgio Pardo del 1 aprile 2018
“La musica del quartetto sta tutto in una potenza di fuoco ritmico/chitarristica che non dà tregua, in una capacità di tessere melodie memorabili, in un sound vibrante e materico, accresciuto inoltre da non peregrine incursioni di tastiera”
Buscadero, recensione di Lino Brunetti del 1 febbraio 2018
Anche numerose testate on line hanno recensito l’album e intervistato la band:
“Quattro musicisti, un ideale di musica e tanta voglia di suonare. I Dunk sono una superband nata dall’incontro tra i fratelli Ettore e Marco Giuradei, Luca Ferrari dei Verdena e Carmelo Pipitonedei Marta sui Tubi e O.R.K. Un album omonimo che rispecchia la loro libertà, il loro mood punk e la capacità di eccitare il pubblico sin dal primo ascolto.”
RepubblicaXL, intervista di Francesca Ceccarelli del 23 aprile 2018
“Trovarsi nel mezzo di una session, di un lungo, fluido scorrere di parole e suoni che si mescolano con immediatezza e furore: senza pensare troppo ai pesi e alle distanze, soltanto il qui e l’ora, tra chitarre gonfie di istinto e una batteria che segna il percorso coi denti, e oceani montanti di progressioni psichedeliche, rock puro e infiammato spirito cantautorale.”
Rockit.it, recensione del 9 gennaio 2018
“Stiamo parlando di quattro musicisti caratterizzati da uno stile molto preciso e riconoscibile, inevitabile da nascondere. A fare la differenza in questi casi dunque è l’amalgama e si può ben dire che questo “Dunk” per girare, gira bene. Si sente che i ragazzi si sono divertiti certo, ma si sono presi sul serio quel tanto che basta per confezionare un disco vero.”
Rockol.it., recensioni del 18 gennaio 2018
“É un magma di suoni che arriva secco dove vuole, senza prendere deviazioni, ma solo fisiologiche e ammalianti pause in cui far pian piano sgonfiare i suoni appena esplosi.”
CheapSound.it, recensione di Mariagrazia Marsico del 12 gennaio 2018
“C’è una band oggi in Italia – o “superband” come tanti l’hanno definita – testimone di un’era che ha fatto scuola e continua a farla, una band che ha tutte le intenzioni di continuare a coltivare un modo di fare musica nel Belpaese che sembrava ormai estinto.”
Fourzine.it, recensione di Maria Siria Cavallo del 7 maggio 2018
“Un corpus che risulta estremamente “visivo”, sia per suoni che per le immagini evocate nei testi, “fascinoso” anche negli episodi più ruvidi e tirati e straordinariamente “diretto” nonostante non si faccia fatica ad ammirare la perizia tecnica delle esecuzioni e la varietà degli arrangiamenti.”
Grandipalledifuoco.it, recensione del 12 gennaio 2018
“Ne viene fuori un crossover di mondi diversi, fusi dal calore delle valvole degli amplificatori di chitarre che alternano graffi a carezze al ritmo incalzante della batteria, cuore pulsante del disco, che scalpita per farsi sentire. Il tutto è ricucito da tessuti di tastiere e synth che sembrano più seconde voci che strumenti di supporto.”
Nonsensemag.it, articolo di Gianluca Quarta del 12 gennaio 2018
“In Dunk convivono molte anime diverse, o meglio, molte diverse sfaccettature e sfumature della stessa anima, della stessa personalità, proprio come succede dentro ognuno di noi. Questa è una considerazione che si riflette, sia nei testi che nella musica, che qui, in maniera inequivocabile, non è solo mezzo per suscitare emozioni ma è essa stessa influenzata dalle emozioni di chi l’ha composta.”
Piuomenopop.it, articolo di Paolo Cunico del 14 gennaio 2018
“Dunque, trattasi di supergruppo. E come tale si porta dietro il retaggio artistico, riconoscibile o meno che sia, di ciascuna delle band madre. Inutile quindi giocare a “cosa somiglia a cosa”. Diciamo solo che dei Marta sui Tubi c’è il piglio cantautorale sghembo, dei Verdana e del loro lascito post-indie figurano invece certe esplosioni al calor bianco e psichedeliche, mentre dei Giuradei c’è la classe del cantautorato rockish di alta classe.”
Sentireascoltare.it, recensione di Massimo Padalino del 12 gennaio 2018
“Mi piacciono i suoni, mi piacciono i testi, mi piace l’idea. Mi piace la potenza e anche la delicatezza. Mi piace quando la cassa della batteria prende un filo di elettronica. Mi piace ilcoraggio di proporre degli “outro”. Di fare un disco che è pop, poi diventa quasi punk, poi acustico. Poi elettronico. Mi piace il campanaccio. Mi piace la voce dentro che non sovrasta gli altri strumenti.”
Ukizero.it, recensione di Matteo Madafferi del 6 marzo 2018
“Ostinati e contrari. Se il nuovo verbo dell’indie italiano è il pop, siano lodati i Dunk che si prendono almeno la briga d’immaginare un percorso diverso. Ragion per cui l’appellativo di supergruppo è ben speso nei loro confronti e non solo perché i componenti vengono da differenti case madri.”
ExtraMusicMagazine.it, recensione di Valerio Di Marco del 23 gennaio 2018
“Un disco poco pensato, suonato di pancia, a cuore aperto. Dunk è ricerca di una forma, è lasciarsi alle spalle la canzone, è avanzare verso un’opera, dentro la meraviglia.”
Noisessymphony.it, articolo di Fabrizio De Renzi del 6 febbraio 2018