GIOVANNI TRUPPI “IL MONDO E’ COME TE LO METTI IN TESTA”

10 Gennaio 2013

Copertina_TRUPPI
Copertina_TRUPPI

GIOVANNI TRUPPI

“IL MONDO E’ COME TE LO METTI IN TESTA”

(I MIRACOLI / JABA JABA MUSIC – Distr. AUDIOGLOBE)

Immaginatevi un musicista capace di fondere Piero Ciampi e Serge Gainsbourg, Jonathan Richman e Giorgio Gaber; liricamente visionario ma concettualmente concreto, caustico ma attaccato alla vita ed alle sue bizzarre sfumature; capace di soffrire di amore e di sublimarne gli effetti con ironia feroce.

Ed immaginatevi tutto questo in 49 minuti e 37 secondi: il tempo di un viaggio surreale, provocatorio e poetico che spicca il volo dal problema della salatura della pasta e si spinge su fino all’Universo. Passando per la voglia di diventare donna, Marchionne, i cinesi, il sesso, l’amicizia, le multe non pagate, i seni delle donne anziane, la droga.

14 canzoni che raccontano – con un linguaggio autentico fino ad essere indisponente, parlato, urbano e allo stesso tempo lirico – che la realtà è quella che crediamo di conoscere solo fino a quando qualcun altro non ce la mostra sotto un aspetto diverso.

 

IL 18 GENNAIO IL DISCO È ANTICIPATO DAL SINGOLO “NESSUNO”.

 

GIOVANNI TRUPPI – IL MONDO E’ COME TE LO METTI IN TESTA

Il disco è stato registrato in presa diretta e praticamente senza sovraincisioni, in duo (Giovanni Truppi alla voce, alla chitarra e al pianoforte e Marco Buccelli alla batteria), durante lo scorso Agosto al Sam Recording Studio da Ivan Antonio Rossi (già con Zen Circus e Bachi da Pietra). Truppi e Buccelli – entrambi napoletani, ma con base uno a Roma e l’altro a New York – collaborano in studio e dal vivo da diversi anni e hanno lavorato alla preproduzione dei brani tra Napoli e le loro rispettive città di residenza.

Il loro intento è stato quello di riportare nella maniera più fedele possibile la dimensione intima e teatrale dei loro live, asciugando gli arrangiamenti, cercando di accorciare la distanza tra i musicisti e l’ascoltatore (quasi a voler trovare il modo di portare quest’ultimo “fisicamente” nella stanza dove sarebbero avvenute le registrazioni).

Marco Buccelli, coproduttore dell’album, è un musicista eclettico: ha fatto parte dei Glorytellers (ultimo progetto di Geoff Farina, storico leader dei Karate), è coproduttore e batterista per la cantautrice Xenia Rubinos, ha all’attivo un disco solista di musica improvvisata (Hypercube [El Gallo Rojo/ Jaba Jaba Music]) e il suo drumming cantabile, immediato e al contempo sofisticato è la naturale controparte del modo in cui Truppi racconta le sue storie. Dall’incontro tra i due  è venuto fuori un disco punk per attitudine e non per genere, che confeziona per le canzoni di Giovanni Truppi un vestito non riconducibile ad un’epoca ed a uno stile precisi, succinto fino a sfiorare la sconcezza, che ce le mostra in tutta la loro spiazzante autenticità.

 

 

Info: www.facebook.com/giovannitruppi – https://twitter.com/giovannitruppi

 

Ufficio stampa: BIG TIME

Claudia Felici 329/9433329 – Fabio Tiriemmi – 329/9433332

pressoff@bigtimeweb.mywp.itwww.bigtimeweb.it

Il MONDO E’ COME TE LO METTI IN TESTA

Track list e breve guida all’ascolto

– IL MONDO E’ COME TE LO METTI IN TESTA

Il ritratto di un trentenne che, in un momento di riflessione e di estrema (a tratti dolorosa) sincerità, traccia un primo bilancio della propria vita.

E’ la traccia che dà il titolo al disco e ne segna le coordinate di rotta.

In sintesi: la constatazione di quanto siano rari i momenti autentici e non indotti nella nostra esistenza.

 

– TI VOGLIO BENE SABINO

Sabino è il collega di lavoro, il portiere del palazzo, il fruttivendolo sotto casa.

Sabino sono tutte le persone alle quali ci affezioniamo per inerzia: perché fanno parte della nostra routine. La stessa routine che spesso ci obbliga a stare più in contatto con loro che con le persone che amiamo, invece, “per scelta”.

 

– CAMBIO SESSO PER UN PO’

Esiste l’eterosessualità assoluta o è una favoletta per benpensanti?

La canzone parla del cambio di sesso, ma come di un’esperienza temporanea: quasi una vacanza. Arrivando addirittura a chiedersi se non potrebbe essere un modo per guadagnare una più autentica comprensione tra l’uomo e la donna, separati da un’incomunicabilità che pone le proprie fondamenta anche nelle diversità anatomiche dei generi. Incomunicabilità che probabilmente nemmeno l’intimità raggiunta attraverso la penetrazione può sanare.

 

– LA DOMENICA

E’ il secondo momento di riflessione del disco.  Qual è il senso delle scelte che facciamo? E della vita che scegliamo di avere? Riusciamo ad imparare dai nostri errori?

Come ci comportiamo quando siamo finalmente “liberi di fare quello che vogliamo”, ad esempio la Domenica?

 

– QUANTE VOLTE

A metà tra la filastrocca e la preghiera. La canzone è stata registrata su un telefonino, di notte, guidando. Queste le parole: “Quante volte dovrò nascere? Quante volte potrò nascere?  Speriamo tante, Speriamo che bastino”.


 

– COME UNA CACCA SECCA

Una delle uniche due canzoni d’amore del disco.  Il brano parla di quanto – a dispetto del fatto che stiamo sempre a raccontarci quanto sia bello l’amore – essere veramente in due sia un’esperienza difficile e, a volte, persino sgradevole.

 

– GIOVINASTRO

E’ un adattamento in lingua italiana della canzone “Giuvinastro” di Gianfranco Marziano –

artista di culto soprattutto in Campania. che scrive esclusivamente nel dialetto del proprio

paese (Mercatello, in provincia di Salerno). Dilatando l’andamento ritmico della versione originaria, è venuto fuori un brano beatlesiano e surreale che elenca una serie di cose da fare “da grande”. Nessuna farebbe contenta la vostra mamma.

 

– TI AMMAZZO

Semplicemente un’invettiva, alla maniera di “Puozze passà nu guaio” di Pino Daniele.

Una delle canzoni più “punk” del disco (sempre nella accezione del termine riveduta e corretta dal duo Truppi/Buccelli).

 

– AMICI NELLO SPAZIO

Due amici, due momenti di intimità. Una canzone sugli affetti e sugli addii.

 

– I CINESI

“La realtà somiglia molto di più a un negozio dei cinesi che a quello che vediamo in televisione”.

Accompagnamento musicale da ragtime in acido e un’esplosione di parole che col pretesto di disquisire dei cinesi arriva addirittura alla critica della società occidentale, che si comporta “come quelli che quando c’era la peste si chiudevano in casa a fare le feste”.

 

– NESSUNO

Terzo momento interlocutorio del disco.

La voce si sdoppia (facendosi il coro da sé) e, seguendo un tradizionalissimo schema battuta/risposta, utilizzando un trucco vecchio migliaia di anni, espone un anti-manifesto ideologico.

 

– 19 GENNAIO

Seconda ed ultima canzone d’amore: un rapporto ormai finito che non si riesce a dimenticare.

Con una chiusura, alla maniera di tutto il disco, che lascia di sasso: “che banalità: tutte queste cose che pensavamo fossero solo nostre alla fine le vivono, le piangono (sentendosi tralaltro unici) diecimile altre coppie di cazzoni”.

 

– LA LOTTA CONTRO LA PAURA

Anche la salatura della pasta può diventare un’opportunità per coltivare il proprio coraggio. I rimandi alla musica operistica sottolineano la chiave epica attraverso la quale Truppi ci racconta le avventure della signora Pina.

 

– IL MONDO E’ COME TE LO METTI IN TESTA. RIPRESA


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