GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO – VENTI
“VENTI”
È IL NUOVO DOPPIO ALBUM DI INEDITI DI
GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO
data di uscita: 04 dicembre 2020
S’intitola “VENTI” il nuovo disco di GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO in uscita il prossimo 4 dicembre, in doppio vinile e CD.
A distanza di due anni dal precedente, Canali rilascia un doppio album, l’ottavo insieme ai Rossofuoco. Un lavoro composto da venti brani inediti: 20 nuove canzoni frutto della poetica intimista ma schietta, visionaria ma realista dell’artista Giorgio Canali, sostenuta appieno dalla forza musicale dei Rossofuoco.
Si tratta di un disco che consegna ancora una volta all’ascoltatore quella profondità, quella sensibilità musicale e quell’energia instancabile riscontrabile oggi in pochi musicisti. Un disco nato nel recente periodo di confinamento e realizzato a distanza, ma che, nell’immaginario, percorre una linea di continuità con l’ultimo lavoro di inediti targato Giorgio Canali & Rossofuoco. Un nuovo lungo viaggio affrontato dal cantautore e produttore, che continua ad attraversare magnificamente la musica italiana.
GIORGIO CANALI PARLA DEL DISCO “VENTI”
“Venti” è nato durante il Grande Panico Globale del 2020, all’inizio di marzo. Isolati e confinati nei nostri rispettivi ambienti domestici, rifiutandoci di partecipare alle farse consolatorie dei miniconcerti in streaming e alle balconate pomeridiane, abbiamo iniziato a registrare, ognuno con i propri mezzi, spunti e idee e abbiamo cominciato a scambiarceli. È un album figlio dei nostri tempi disgraziati e delle connessioni internet ad alta velocità.
È la prima volta che un album di Rossofuoco non nasce (per la maggior parte) da improvvisazioni registrate e poi strutturate in forma canzone, è la prima volta che non ci si guarda negli occhi suonando insieme nella stessa stanza. È il tanto conclamato “smart working” che pian piano, nel giro di un paio di mesi, ha generato questa doppia raccolta di inediti. La creazione si è intrecciata in maniera strana, siamo partiti da spunti individuali che sono diventati canzoni ed ognuno di noi ha contribuito a far scoccare la scintilla, nessuno escluso, per qualche pezzo siamo anche partiti da spunti di batteria o di basso, da intrecci di chitarre, qualche volta da canzoni già complete di testo abbozzate da me.
All’inizio del gioco avevo chiare solo due linee guida che riguardavano i testi: la prima che l’album sarebbe stato un omaggio alla canzone d’autore degli anni sessanta/settanta e che in ogni pezzo ci sarebbe stata, evidente o nascosta a mo’ di easter-egg, almeno una citazione, paracitazione o parafrasi rubata a qualcuno dei cantautori che negli anni mi hanno insegnato a scrivere. La seconda era che non avrei assolutamente parlato della distopia materializzatasi in questo presente, quasi a voler sostenere che tutto quello che stava e sta succedendo non esisteva e non esiste.
Per ciò che riguarda il primo criterio non ho assolutamente avuto problemi a nascondere qualcosa di prezioso e non mio in ogni canzone (a proposito, buona caccia!), un po’ più difficile invece, anzi impossibile, è stato evitare di raccontarmi ignorando l’attualità. Eh no, non ce l’ho fatta, è stato più forte di me.
Così, fra chitarre registrate da Stewie che era bloccato a Miami, batterie sarde riprese da Luca in studio e anche nell’orto, bassi bolognesi e parole e chitarre nate a Bassano del Grappa dove ho passato tutto il periodo di segregazione, è venuto fuori un album doppio. Andrea ha messo qualche violino dalla sua stanza romana e io ho impacchettato frettolosamente il tutto per spedirlo a Francesco che ha mixato in bella copia tutto il lavoro dalla Toscana.
Per la copertina mi piaceva l’idea che ci fosse una continuità con l’album precedente e Martina ha tirato fuori per l’occasione un altro dei suoi quadri virtuali. Continuità: il titolo “Venti” d’altronde ha come sottinteso “canzoni di merda” è ovvio.
Buon ascolto GC
TRACKLIST “VENTI”
01 Eravamo noi
02 Morire perché
03 Nell’aria
04 Inutile e irrilevante
05 Wounded Knee
06 Tre grammi e qualcosa per litro
07 Acomepidì
08 Raptus
09 Circondati
10 Meteo in cinque quarti
11 Vodka per lo spirito santo
12 Dodici
13 Canzone sdrucciola
14 Viene avanti fischiando
15 Come quando non piove più
16 Requiem per i gatti neri
17 CDM (te la devo)
18 Cartoline nere
19 Proiettili d’argento
20 Rotolacampo
Etichetta: La Tempesta Dischi – www.latempesta.org
Ufficio stampa e promozione: BIG TIME – pressoff@bigtimeweb.mywp.it
Booking: Locusta – www.locusta.net
CREDITI ALBUM
Giorgio Canali – voce, chitarre, tastierine mongole e armonica
Stewie DalCol – chitarre e piano
Marco Greco – basso
Luca Martelli – voce, batteria e percussioni
Andrea Ruggiero – violino
“Venti” è stato registrato a distanza tra Bassano del Grappa, Bologna, Carbonia, Miami, Roma e Sesto Fiorentino durante il Grande Panico Globale del 2020
Organizzazione a cura di Art Music Studio di Bassano
Luca Martelli ha registrato le batterie nell’orto di Fabiana e al Music Factory di Carbonia
Missaggi di Francesco Felcini presso Parsifal Studio Sesto F.no
Mastering Diego Piotto e Francesco Felcini
Edizioni Psicolabel Publishing
Artwork di Martina
Moretti
GIORGIO CANALI PARLA DEL DISCO “VENTI” BRANO PER BRANO
01_Eravamo noi
È un viaggio nei miei sessanta e passa anni di vita, un viaggio in questo paese con un occhio rivolto a quelli più vecchi di me di dieci anni, vecchi sempre e per sempre. Un bel modo per iniziare il percorso di un nuovo album.
02_Morire perché
È una canzone Rossofuoco certificata 100%. I soliti quattro accordi e parole tipo “lista della spesa”, ritornello ispanico… Olè!
03_Nell’aria
Mi piacerebbe che fosse un testo distopico ma non lo è. Si tratta quasi di neorealismo.
04_Inutile e irrilevante
Combat rock che fa un po’ il verso ai Clash, canzone piena di gente che non conta un cazzo o che non serve più.
05_Wounded Knee
È una ballata malinconica con la poesia della sconfitta dentro, sottolineata dal lamento della chitarra di Stewie.
06_Tre grammi e qualcosa per litro
È una “drunken song” per muovere il culo e togliere i gomiti dal bancone del bar.
07_Acomepidì
Un’altra “lista della spesa” con la parola, a volte difficile da pronunciare, che inizia per A.
08_Raptus
Un omaggio a Gun Club con una chitarra incendiaria che poteva essere registrata solo in America.
09_Circondati
Un altro pezzo Rossofuoco 100%, con il consueto nichilismo violento che tanto ci piace.
10_Meteo in cinque quarti
Canzone fragile e obliqua, zoppicante nel suo essere dispari.
11_Vodka per lo spirito santo
Questa è un’altra “drunken song” che racconta il mio amore sconfinato per le ballate di Mark Lanegan.
12_Dodici
È un po’ il seguito ideale di “undici”, canzone dell’album precedente.
13_Canzone sdrucciola
Non è un esercizio di stile, è che i versi sdruccioli mi piacciono assai e musicalmente sono molto comodi.
14_Viene avanti fischiando
La rivoluzione ignorante che non ci piacerà, ma è l’unica che purtroppo si vede all’orizzonte.
15_Come quando non piove più
Canzone di relativa speranza, covid free.
16_Requiem per i gatti neri
Serpeggiante omaggio alla notte e ai suoi fantasmi.
17_CDM (te la devo)
Un’altra canzone di merda col mare dentro.
18_Cartoline nere
È stato il primo pezzo dell’album ad avere una forma definitiva. Ci sono molto affezionato.
19_Proiettili d’argento
Un viaggio horror in un universo darkwave. Scuro, molto scuro.
20_Rotolacampo
Da grande voglio essere Bob Dylan (ma mi sa che è tardi). Per chiudere in bellezza.