DIODATO – ESTRATTO DI RASSEGNA STAMPA DI “COSA SIAMO DIVENTATI”

3 Aprile 2017

“COSA SIAMO DIVENTATI” – DIODATO

Diodato ha suonato a Radio 2 Social Club in diretta da Milano, per l’ultima tappa del Giro d’Italia.

Diodato ha presentato “Cosa siamo diventati” a Radio 2 LIVE con un concerto in diretta e in esclusiva il 10 marzo 2017.

E a Rai News 24 con un’intervista il 30 gennaio2017:

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Diodato-con-cosa-siamo-diventati-racconto-la-mia-storia-Tra-rock-e-canzone-d-autore-d1e05a9a-abd6-4ca8-b79a-9d75c0fd6c29.html

 

“Cosa siamo diventati” è stato consigliato dalla redazione di Che Tempo Che Fa Rai3, il 29 gennaio 2017:

http://chetempochefa.blog.rai.it/2017/01/29/che-tempo-che-fa-consiglia-diodato/

 

I brani di “Cosa siamo diventati” sono stati trasmessi in anteprima a Radio 1 Music Club, per una settimana, dal 23 gennaio 2017.

 

Diodato ha presentato “Cosa siamo diventati” con minilive e intervista in programmi radio di qualità come:

Radio 1 Music Club, il 26 gennaio 2017

http://www.radio1.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-6c02a712-a7ee-4fff-9690-a46971274d98.html

Radio 2 Social Club, il 27 gennaio 2017

http://www.radio2socialclub.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-691ac53d-32d6-4334-ba99-383227974899.html#p=1

Radio 3 Piazza Verdi, l’11 marzo 2017

http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-c4f60a83-9f49-4928-b907-e9714b6fa2d8.html

Radio 24 La Prima Volta, il 5 febbraio 2017

http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/prima-volta/trasmissione-febbraio-2017-233506-gSLAt1pmCC?refresh_ce=1

e a Minisonica, Radio Popolare Milano, il 3 febbraio 2017.

 

Hanno scritto di “COSA SIAMO DIVENTATI”:

 

“Nell’ultimo album racconta tutto di sé. Cicatrici comprese.”

TuStyle, intervista del 24 gennaio 2017

 

“Il cantautore pugliese […] torna con un album  duro e intenso in cui si mette in gioco raccontandosi senza filtri.”

Tv sorrisi e canzoni, recensione come “Disco della settimana” – 24 gennaio 2017

 

 

“Torna Diodato con un album sulla “paura di essere felici”. Dentro c’è un po’ di Arbore e zero Festival.”

VanityFair, intervista di John Vignola del 22 febbraio 2017

 

 

“Diodato cancella ogni distanza tra il proprio mondo interiore e l’anima degli ascoltatori. […] Dodici canzoni, presentate come altrettante stazioni di un viaggio nel mondo dei sentimenti.”

Venerdì di Repubblica, intervista di Alfredo D’Agnese del 27 gennaio 2017

 

 

 

“In questo disco convivono entrambe le anime: una innamorata della canzone italiana anni sessanta/settanta, quella indimenticabile di Bindi, Paoli e De Andrè, e una indie-rock, che si accende di chitarre poderose, progressioni armoniche improvvisamente più asciutte, oltre ad uno spiazzante sguardo “floy-diano” che ogni tanto fa capolino negli arrangiamenti.”

BlowUp, recensione di Piergiorgio Pardo del 1 febbraio 2017

 

“Canzoni dallo straordinario respiro melodico, che stupiscono per maturità compositiva e interpretativa, arrangiate con un’attenzione ai dettagli che rende merito a ogni nota, a ogni parola.“

Cantautori, recensione di Federico Fiume del 1 febbraio 2017

 

“Un diario in musica. Intimo, personale, a tratti liberatorio, a cominciare dal manifesto d’apertura Uomo fragile. […] Fragilità e voglia di rivalsa, urla di rabbia e confessioni sussurrate, c’è tutto Diodato in questo disco.”

Corriere del Mezzogiorno, intervista di Nicola Signorile del 27 gennaio 2017

 

“Nelle canzoni del suo ultimo album si possono rintracciare tutte le passioni di Diodato. Quella per il cantautorato classico, ma anche una vena rock. […] Il disco contiene brani nei quali l’artista ha scavato in profondità nel suo animo.”

Corriere della Sera (ed. Roma), intervista di Marco Andreetti del 6 febbraio 2017

 

“Restituisce una musica elegante, ma più morbida rispetto al passato, meno buia. Le parentesi rock ci sono ma anche le grandi aperture. Se fosse un abito, sarebbe quello delle grandi occasioni.”

Il Fatto Quotidiano, intervista di Diletta Parlangeli del 27 gennaio 2017

 

 

“E’ un disco dal respiro internazionale. E’ il disco della maturità in cui, complice la straordinarietà della sua voce, il talento del cantautore emerge in maniera definitiva.”

Gazzetta del mezzogiorno (ed.Taranto), articolo di De.Picc. del 25 febbraio 2017

 

 

“Il risultato è un album nel quale le parole arrivano dritte allo stomaco e al cuore e nel quale il dolore emotivo diventa quasi fisico, percepibile, il tutto però addolcito dalla musica.”

Gazzetta del mezzogiorno, intervista di Claudia Fascia del 27 gennaio 2017

 

 

“Raffinato nella scelta dei suoni, interprete puro dalle enormi capacità […] Diodato è il talento italiano più maturo […] emerso nel corso delle ultime stagioni”

Il Manifesto, articolo di Stefano Crippa del 1 febbraio 2017

 

 

“Una morbidezza musicalmente ricca, che svela un approccio intimista.”

La Stampa, intervista di Diletta Parlangeli del 22 gennaio 2017

 

“Tra i cantautori più raffinati e interessanti in circolazione”

Messaggero (ed. Nazionale), intervista di Simona Orlando del 10 marzo 2017

 

“Il suo ultimo album è uscito da pochi giorni guadagnandosi l’interesse della stampa specializzata. Perché Diodato è un cantautore intenso e profondo, che negli ultimi anni si è ritagliato il suo posto al sole e nel cuore degli ascoltatori più sensibili”.

Metro (ed.Torino), articolo di Diego Perugini del 31 gennaio 2017

 

 

“Firma fra le più interessanti del nuovo pop italiano.”

Metro (ed.Roma), articolo di Stefano Milioni dell’8 febbraio 2017

 

“[…] Si colloca tra i protagonisti del ricambio generazionale in atto nel pop italiano.

Repubblica (ed.Torino), intervista di Alberto Campo del 2 febbraio 2017

 

Diodato dimostra di essere ancora una volta uno dei migliori nel campo cantautorale. I 12 brani contenuti all’interno del disco alternano forza e introspettività accompagnati

da testi e musiche scritte con grande sapienza.“

Ilsuonolibero.wordpress.com, recensione di Andrea Picariello del 31 gennaio 2017

 

“Un percorso, a ritroso. Come un romanzo la cui lettura comincia dalla fine, per comprenderne appieno il senso. Così è uno dei più bei dischi di musica italiana, fra quelli pubblicati negli ultimi anni, “Cosa siamo diventati” (Carosello) di Diodato.”

Mastica & Sputa, blog d’autore di Repubblica.it, recensione del 12 febbraio 2017

 

“Un cuore aperto che prende il volo: è quello di Diodato che torna con un nuovo album per dirci ” Cosa siamo diventati”. A tre anni di distanza dall’ultimo lavoro e varie collaborazioni con i nomi più grandi del panorama italiano torna con un piccolo scrigno di delicate emozioni.”

Rock.it, recensione di Francesca Ceccarelli del 1 febbraio 2017

 

“ […] è un disco autobiografico che vede il cantautore mettersi a nudo, raccontare la rabbia, la sofferenza, la voglia di rivalsa.”

Rockol.it, recensione di Mattia Marzi del 26 gennaio 2017

 

“E’ un disco molto intenso che alterna momenti quasi sussurrati ad altri più potenti e che si muove tra tradizione e rock, senza sbagliare un colpo.”

Lamusicarock.com, recensione di Egle Taccia del 17 febbraio 2017

 

“In quest’era di sfrenata velocità e di insensata voracità poco resta, poco si ferma, poco conquista profondamente. Eppure, raramente, il miracolo della Bellezza accade. Così un disco si distingue tra gli altri, si svela, poco a poco, nel nome di quella magia che si chiama lentezza. Si svela a piccoli indizi, dal titolo, dagli angoli dei suoni e dell’interpretazione, dai segreti dei versi, dal fascino delle pause e dall’irruenza di una grazia elettrica che manda in cortocircuito etichette e classificazioni.”

Losthighways.it, recensione di Amalia Dell’Osso del 6 febbraio 2017

 

 

“[..] è un disco che merita di essere ascoltato.”

Lundici.it, recensione di Giorgio Collini dell’11 febbraio 2017

 

 

“Raffinato, sempre intenso, credibile e convincente, il cantautorato proposto dall’artista risulta quindi estremamente godibile ed interessante, carismatico in tutte le considerevoli evoluzioni e in tutti i voli pindarici che dall’esordiente “E forse sono pazzo” sono nel frattempo intercorsi. Mai banale, scontato o ripetitivo, l’originalità nei lavori di Diodato è sempre al primo posto, ed anche quest’ultima fatica discografica meravigliosamente lo dimostra.”

Meiweb.it, recensione di Francesca Amodio dell’8 marzo 2017

 

 

“ È un disco sofisticato ma non ermetico, non ci sono parabole da decifrare, ci sono invece le parole dei dolori della vita di tutti i giorni cantate (anche se sarebbe meglio dire raccontate) dalla stupenda voce di Diodato che emoziona e colpisce. Questo disco è un piccolo gioiello che sa riflettere la luce e che sa inglobare il buio e che colpisce e lascia indifesi di fronte a tanta bellezza. “Cosa siamo diventati” è, in definitiva, un disco bellissimo.”

Melodicamente.com, recensione di Stefano Pellone del 21 febbraio 2017

 

 

“ Ha cacciato fuori dal cilindro un album che rafforza quello che è il suo percorso di personaggio fuori dagli schemi e dai compartimenti stagni che in questo momento

caratterizzano e a volte soffocano la musica italiana, muovendosi in bilico tra una propensione a un pop destinato al grande pubblico, ma senza mai perdere un animo, un gusto, una sensibilità, di una raffinatezza rara.”

Music.fanpage.it, recensione di Francesco Raiola del 23 febbraio 2017

 

 

“Un percorso in cui il punto comune è la penna vivida di Diodato, la raffinatezza che conviene a uno che con la musica e i moti dell’animo è avvezzo a combattere. […]Un viaggio nel mondo interiore di Antonio in cui lo stesso ti accompagna tenendoti per mano mentre ti trovi ad affrontare lo sconforto di “Uomo fragile” o la speranza urlata di “La luce di questa stanza”.“

Musicattitudine.it, recensione di Elena Rebecca Odelli del 16 febbraio 2017

 

“Un disco elegante, sofisticato ma semplice e diretto quando si tratta di mettersi a nudo e di raccontarsi senza filtri. Una voce che sa passare da estensioni sorprendenti al sussurro, modernità e classicismo, rock e cantautorato più intimista. Brani da ascoltare e riascoltare perché fanno bene, perché trasudano autentica bellezza e, oggi più che mai, quando accade un simile miracolo bisogna lasciarsene inebriare.”

Nonsensemag.it, recensione di Cinzia Canali del 23 marzo 2017

 

 

“ Questo terzo lavoro […] conferma Diodato fra le più brillanti certezze del nuovo cantautorato nazionale. È cresciuto tanto Diodato, e oggi è pronto per scavare in profondità con testi dal taglio fortemente introspettivo, riuscendo a colpire l’ascoltatore in maniera lancinante, mettendosi a nudo senza alcun tipo di timore.”

Ondarock.it, recensione di Claudio Lancia del 27 gennaio 2017

 

 

“I testi sono stati composti con molta cura e raffinatezza e descrivono perfettamente gli stati d’animo che ognuno di noi prova quando avvengono determinate situazioni e i tentativi che si fanno per cercare di risolverle. L’ascoltatore riesce dunque ad entrare nella pelle dell’artista, facendola propria.”

Radiotweetitalia.com, recensione dell’11 febbraio 2017

 

 

“Un disco di grande impatto emotivo, in cui l’artista ha scelto di esporsi in maniera intima e personale senza mai tralasciare una particolare attenzione alla costruzione di arrangiamenti ricchi e strutturati. Un caldo abbraccio fatto di parole forti e brani evocativi con cui Diodato si conferma cantautore esperto, sincero e di larghe vedute.”

Ritrattidinote.it, intervista di Raffaella Brescia del 6 febbraio 2017

 

 

“Vestito di tutto punto, elegante e sensibile, con questo ultimo lavoro il cantautore pugliese dà prova senza dubbio di contenere anche un’anima indomata e calciante che se la chiami rock si volta all’istante, a buon ragione. La sua musica è colta, senza essere snob. Solitaria, sì, ma mai sola. Un po’ loner alla Neil Young, Diodato canta in tutti i modi che conosce, dai sospiri ai ruggiti.”

Theparallelvisione.com, recensione di Ilnerosfina del 27 gennaio 2017

 

 

“Diodato porta in scena un mix perfettamente dosato di tradizione canora italiana e fresca innovazione, colma di buone idee e di grandi interpretazioni.”

Wilditaly.net, recensione di Mirco Calvano del 17 marzo 2017

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