CATERINA – IN QUESTE STANZE PIENE
“IN QUESTE STANZE PIENE”
È IL NUOVO ALBUM DI
CATERINA
(Fiabamusic / distr. Ada Music Italy)
Formato disponibile: digitale e cd
data di uscita : 25 novembre 2022
Partendo dalla piccola Val di Sole, passando per X Factor, a distanza di due anni dal suo primo omonimo album, che ha superato i 3 milioni e mezzo di ascolti su Spotify, CATERINA torna con il secondo lavoro in studio, intitolato “IN QUESTE STANZE PIENE”, in uscita oggi, 25 novembre.
Ad accompagnare la release del disco, è disponibile su YouTube il videoclip ufficiale del brano “Causa Affetto”, focus track che ha già incontrato l’ottimo riscontro sulle piattaforme digitali dove è inserita in importanti playlist editoriali, confermando la cantautrice trentina tra i talenti del nuovo panorama italiano.
Link al videoclip del brano “Causa Affetto” su YouTube:
“IN QUESTE STANZE PIENE” – IL DISCO
Anche in questo nuovo lavoro, come nel precedente, gli arrangiamenti sono a cura di Clemente Ferrari, già produttore per Max Gazzè e Fiorella Mannoia. Tante le collaborazioni presenti nel disco: tra queste la scrittura di Gio Evan nella ballad “Groenlandia” e di Anansi in “Casa mia”, brano in cui spiccano anche le chitarre e la co-produzione di Davide Aru (Alessandra Amoroso), e Alessandro Cianci (Mecna) che ha suonato le chitarre e co-prodotto “Il Palio di Siena”.
“In queste stanze piene” è un viaggio di undici tracce in una casa disordinata – racconta Caterina –, così grande che a volte ci si perde. E serve coraggio per aprirle quelle stanze, togliere la polvere e trovare nuovi passaggi segreti. Capita che questo non sapere dove andare spesso porti alle persone giuste.
E in questa casa si muove Caterina e ci parla con la sua scrittura allegorica e allegra, con melodie fresche di stanze finalmente areate, dove alloggiano orchestrazioni leggere, a volte elettroniche, a volte rivoluzionate da chitarre piene.
Un viaggio tra leggerezza, empatia, sensibilità e consapevolezza, un turbinio di emozioni che confermano l’impronta delle canzoni di Caterina, che come un arcobaleno restano sospese tra la pioggia e il sole.
Forte da sempre di un’intensa attività live, che l’ha portata a realizzare concerti in tutta Italia con importanti aperture per artisti come Max Gazzè, Carmen Consoli, Irene Grandi, Cristina Donà, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Fulminacci e molti altri, Caterina tornerà a brevissimo sui palchi della penisola con la tournée di presentazione del disco.
Label: Fiabamusic
Edizioni: Fiabamusic/Big Time Edimusica
Distribuzione: Ada Music Italy
Ufficio Stampa e Promozione: Big Time – pressoff@bigtimeweb.mywp.it
Booking: Tube Agency
TRACKLIST
01. Causa Affetto
02. La Promessa
03. Povera me
04. Groenlandia
05. Non è vero
06. Abitudini
07. Il palio di Siena
08. La vita davanti
09. Non so dove abito
10. Casa mia
11. Sempre più piccola – Bonus Track
12. Credits
CREDITI ALBUM
Il disco è stato arrangiato da Clemente Ferrari che ha suonato tastiere, synth, archi, cori, basso, chitarre e programmazione. Alle chitarre Davide Aru che ha anche collaborato con Clemente per l’arrangiamento di “Casa mia”. Alla batteria per “Non è vero” e “La vita davanti” Cristiano Micalizzi. Pierpaolo Ranieri ha suonato il basso ne “La promessa”.
L’arrangiamento di “Non so dove abito” è di Edoardo Omezzolli.
La preproduzione de “Il Palio di Siena” è di Alessandro Cianci dove ha suonato le chitarre elettriche.
Caterina ha suonato le chitarre in “Il Palio di Siena” e “Sempre più piccola”
Nel disco hanno collaborato e contribuito le penne di Gio Evan, Anansi, Pietro e Antonio Fiabane.
Mix e mastering sono stati fatti al Wasabi Studio da Marco Dal Lago eccetto La promessa e Abitudini il cui mastering è di Giacomo Plothegher.
La produzione esecutiva è di Piero Fiabane, la distribuzione di Ada Music Italy
Fotografia ed editing sono di Tommaso Schirru.
Le grafiche di Tommaso Schirru e Francesca Bazzoni.
GUIDA ALL’ASCOLTO DEL DISCO BRANO PER BRANO
CAUSA AFFETTO: Vorrei dirti e darti un sacco di cose ma ad ogni “causa” corrisponde un “affetto”. Dunque, torniamo a noi: anche quest’anno ho un anno in più, e un po’ meno coraggio. Ho preso una casa, ma sono in affitto. Volevo dirti una cosa, conto fino a sette e poi forse te la dico. Aspetta e spera e aspetta ancora. Ad aspettare troppo poi si posa. La polvere, nelle stanze della casa e su di noi, e il nostro affetto. Te l’avevo già detto! Disdetto.
LA PROMESSA: Se la coscienza è logorroica, le parole sono di troppo, forse mai le canzoni: parola di Caterina che, esausta come una cabina telefonica che ne ha sentite di tutti i colori, ci canta di promesse lasciate lì, cose iniziate e già finite, brexit del cuore. Mix tra ritmo cazzuto e malinconia, che suonerebbe volentieri assieme ad un gruppo punk inglese sull’aia.
POVERA ME: È una canzone allegro malinconica per chi fa spesso a botte con se stesso: da una parte del ring la coerenza e dall’altra la totale illogicità. Se è vero che chi si accontenta gode, con le briciole non si possono costruire case e porti sicuri. In mezzo a tutto questo agitarsi caotico della città, tramonto rosso a favore di selfie alcolico, una rosa comprata e dimenticata al tavolino di un bar: stiamo a guardare, forse è un’altra storia, con una luce tutta sua.
GROENLANDIA: Non è facile per chi scrive sentirsi rappresentati dalle parole di altri, questa canzone è un regalo di Gio Evan e me la sono sentita cucita addosso, lo ringrazio di cuore. Essere a pezzi come la “Groenlandia”, una lotta silenziosa dentro a stanze rumorose. E anche se è difficile, bisogna attraversare i deserti per riuscire a trovare lì deserti ma fertili, non opporre resistenza al vento per credersi aquilone. E tu ti meriti di essere felice. Gira il mappamondo e gira, a caso, punto il dito in un posto, sicuramente ci sarà del vino e a quest’ora c’è anche il sole. Ci andiamo, altrove?
NON È VERO CHE: Avere la soluzione sotto al naso e non volerla vedere non dice che sei miope. E quando le cose fanno acqua da tutte le parti si cerca sempre un colpevole, o un idraulico. Colpa e ragione stanno, dire nel mezzo è fare torto alla realtà. Tirando le somme, le somme strecciano dalla parte dove tiri: due più due uguale mai. Diventeremo grandi, o più spesso vecchi?
ABITUDINI: Canzone per ubriachi di vite assolate, alle prese col termometro che non denuncia quasi mai l’età percepita. Ai primi caldi, Caterina scrive una canzone per chi, come lei, indomita al mattino “spegne le sveglie e cerca le stelle” — il mattino ha loro, in bocca —. Per i disordinati che impattano con i loro casini e, forse, entrandoci ne escono. La corsa coi sacchi di pazienza non ha vincitori ma persone curiose. E Caterina promette di stupirci, con le sue abitudini.
IL PALIO DI SIENA: Che colore è il color camaleonte? Ecco appunto, non lo sappiamo. Forse assomiglia ad un arcobaleno ma anche gli arcobaleni se la tirano, tesorucci, deve piovere col sole e blablabla, che indecisione. Parto o non parto? Punto tutto sul mio cavallo, senza carrozza e senza principe per correre al “Palio”. Mi faccio un po’ più in là rispetto alla tua schiena. Ora si vede bene, da quell’altra parte la luna non è piena, e non è di miele.
LA VITA DAVANTI: Forse i sentimenti più profondi sono strade bianche destinazione tornanti. L’oroscopo interroga: basterà sopravvivere a novembre? Il mese dove il buio arriva un’ora prima e ancora nessun nullaosta all’approdo del Natale. Caterina non tiene più il conto, e se ci vuole il doppio d’amore per chiudere una storia il ‘fareamenodite’ è una medicina difficile da mandar giù.
NON SO DOVE ABITO: Racconta di un momento di smarrimento, è in effetti il primo pezzo scritto dopo il primo disco. Trovarsi a ricominciare il viaggio da capo ma sentirsi come in autostrada quasi asciutti di benzina. Rischiarsela fino alla prossima. Uscita? Guardami: mi si è stampato un sorriso da ebete? Forse no.
CASA MIA: Un muro non fa la casa. La casa è fatta di fondamenta, e le fondamenta sono le persone da cui partiamo, che son radici, ma anche finestre, che ci portano dentro il fuori e noi là fuori. Sono le persone da cui continuiamo a tornare con i ricordi, tavoli ovali di silenziosi ospiti che ci tornano dentro come un profumo inatteso. Azioni gentili e dargli acqua, come avresti fatto tu. Ovunque tu sia se puoi preparami una stanza, sono certa che saprà di casa mia.
SEMPRE PIÙ PICCOLA (bonus track): All’epoca non pensavo di essere in grado di scrivere canzoni, così per cominciare ho scelto di raccontare un momento della mia vita che ancora lasciava i suoi strascichi e mi sfiorava. Parlare dei miei DCA (disturbi del comportamento alimentare) mi ha fatta sentire nuda e vulnerabile, ma ha permesso di metabolizzare cosa era successo. Ad oggi non credo sarei in grado di trovare altre parole più giuste per descrivere quei momenti li. “In queste stanze piene” è il disco giusto per “sempre più piccola” che fa parte della mia casa, è la prima canzone che ho scritto in vita mia e dopo tante canzoni, resta per me un inizio, spero quindi possa essere d’aiuto per una ripartenza a chi l’ascolterà.