CASSANDRA RAFFAELE: “LA VALIGIA CON LE SCARPE”

7 Gennaio 2014

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“LA VALIGIA CON LE SCARPE”

(Leave Music – Distr. Universal)

L’album di debutto di

CASSANDRA RAFFAELE

Interamente scritto e composto dalla cantora, “La valigia con le scarpe” contiene 13 “transizioni emotive in movimento”, note dinamiche di un pentagramma che raccolgono le impressioni di una persona pavida che pratica quotidianamente il coraggio

I testi seguono lo stesso mood: alcuni sognanti e leggeri, omaggiano la bellezza dell’arte valorizzandone il potere d’immortalità,  altri denunciano e sdrammatizzano, con la seducente arma dell’ironia, i malesseri di una società di finti superuomini e superdonne dove l’amore traspare in tutta la sua debolezza e insicurezza.

Sonorità indie-folk e swing si uniscono a suoni elettrici e ipnotici, senza mai abbandonare il ritmo accentato e il suono tropicale del pineapple ukulele, per un album che bandisce la noia, lenisce le ferite e fa venire voglia di viaggiare. Una pasta musicale fatta di Beatles e mandorle siciliane, non senza strizzare l’occhio all’emergente filone cantautorale d’oltreoceano rappresentato da Lisa Hannigan, Regina Spektor e Sarah Blasko, solo per citarne alcune.

Arrangiato e prodotto con il siciliano Carlo Longo, l’album non manca di collaborazioni con alcune delle realtà più interessanti dell’underground indipendente: Baciamolemani, Soulcè e la Tinto Brass Street Band.

Realizzato con la stessa cura e passione di un laboratorio artigianale, “La valigia con le scarpe” ha visto anche la sinergia di alcune individualità creative emergenti dell’arte grafica e visiva, come Claudia Bordin che ha curato tutte le illustrazioni del progetto e l’autore degli scatti fotografici, Giuseppe La Colla. Il tutto coordinato dalla IndieSoundsBetter di Stefania Domina, che ha accompagnato Cassandra lungo tutto il percorso.

Oltre a “L’ultimo bicchiere” nell’album trovano spazio anche i brani con cui Cassandra Raffaele si è distinta nei più prestigiosi Premi nazionali per cantautori, “L’occasione” Premio della Critica al Premio Bianca d’Aponte 2012, “Le mie valigie”, uno degli 8 brani vincitori di Musicultura 2013 e “Come di domenica”, finalista per il Premio Fabrizio De Andrè 2013.

 

GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE SENSORIALE-EMOZIONALE TRANSITORIA DE

“LA VALIGIA CON LE SCARPE”

 

“COME DI DOMENICA”

Un brano per palati ricercati. Da seguire parola per parola. Al primo assaggio appare vivace, “beatlesiano”. Frizzantino, leggero. Al secondo ascolto, se ne assapora il retro gusto di mandorle amare, misto a un apatico mal di vivere, che deriva dall’affannosa ricerca della perfezione, che poi non esiste. Viviamo grazie ai nostri difetti.

 

“L’OCCASIONE”

La donna tappetino ci offre una tragicomica degustazione acrobatica sui trampoli, oscillando tra follia e lucidità, amore ossessivo e redenzione. Volteggia tra sonorità jazz, a tratti folk-popolari, che seguono un mood cangiante. Un brano da non bere a stomaco pieno, date le acrobazie.

 

“LE MIE VALIGIE”

E’ il brano “bianco”, come il foglio appena girato di un taccuino, tutto da riempire con gli appunti di un viaggio che inizia prima del viaggio stesso, nella mente di chi decide di farlo. Cose da portare, cose da lasciare. ”Liberarsi dal superfluo”. Adatto ai viaggiatori di mete bramate.

 

“PAROLE DI CARTONE”

È il brano “allegretto”. Il penetrante profumo della carta dei libri ammassati nelle bancarelle sulla riva Gauche a Parigi si mescola al profumo dei bistrot, accompagnando il passo dell’ascoltatore che ama fare passeggiate sobrie senza pretese, con epiloghi inaspettati.

 

“L’ULTIMO BICCHIERE”

Il ricordo della fine di un amore complicato è intenso. Graffiante , come il succo del limone. Un sorso cui ci si può, consapevolmente, arrendere per un’ ultima volta ancora. Da gustare con moderazione. Può produrre reazioni ipnotiche tra suoni indie-rock e minimali carillon malinconici.

 

“FORSE CI SIAMO”

L’incontro tra due persone a uno speed date. Il gusto è frivolo, ludico, inaspettato. Nulla è dato per scontato, anzi. Il dirsi addio, dopo appena una manciata di minuti, può lasciare in bocca un sapore divertito e per niente drammatico. Un brano che si accompagna bene con gli aperitivi “danzerecci” e le chiacchiere.

 

“ADESSO POSSO DIRTI (FOTTITI)”.

Ecco il classico brano da degustare come un cioccolatino modicano, da tenere in tasca, per ogni occasione. Dal sapore sfacciato e liberatorio. Leggere attentamente le avvertenze sugli effetti collaterali. I suoni del Pineapple e del toypiano possono arrecare sensazione di leggerezza d’animo.

 

“SIMILI E CONTRARI”

Un violoncello nostalgico segue il passo di due innamorati che si sentono ”simili” anche quando sono “contrari”. Le chitarre riconcilianti conferiscono alla degustazione l’appellativo  di “rappacificatrice “. Ideale per le passeggiate in coppia a contatto con la natura.

 

“IO NON MI ABBATTO PERCHÉ NON SONO UN ALBERO” FEAT. TINTOBRASS STREET BAND

Schietto, sincero come un Cerasuolo. E’ il brano “sollevatore d’animo popolare” di tutto l’album. Offre al palato speranza e fortifica lo spirito, incutendo perseveranza. Data l’arduità dell’obiettivo emozionale, il brano non poteva svilupparsi se non a suon di gran cassa e sessione fiati, cioè a suon di Tintobrass street band.

 

“CORNICE D’ACQUA”

Il tempo scorre inesorabilmente come l’acqua. L’arte è la cornice. Un delicato dessert emozionale, offerto su glassa vintage di pianetto swing, con corde caramellate di ukulele pineapple e contorno di chitarre viandanti. Da ascoltare leggendo un libro di Pessoa.

 

“UNODUETRÈ”

Lo stupore in coro dei bambini e il contrappunto di archi infantili aprono questa degustazione svelando al palato il sapore della scoperta. È il momento d’iniziare a contare e scoprire che c’è sempre una verità da svelare. Il sapere ci renderà uomini liberi.

 

“AQUILONI” FEAT. SOULCÈ

E’ il momento del “dolce” ma con spruzzi visionari. Il volo dell’aquilone come metafora del mio “dire grazie” proprio a te, mio caro degustatore, che sei arrivato fino alla fine, portando con me la valigia. Grazie a chi soffia nei giorni senza vento e ci fa restare in piedi.  La ciliegina sulla torta è proposta dal caro Soulcè, con le sue parole di “poesia urbana”.

 

“SUCCEDERÀ” FEAT. BACIAMOLEMANI

Quando credevi che fossero finite le portate emozionali, ne arriva un’altra. Metti il sogno di un motivetto senza pretese, l’allegria che mette l’inizio di un viaggio, un orizzonte pieno di barche, la vita che, nonostante tutto, continua sempre a riservarci sorprese. Aggiungi i suoni tropicali dei “fratelloni” BACIAMOLEMANI e la felicità saltellante è servita!

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