CAMPOS – LATLONG

30 Novembre 2020

“LATLONG”

È IL NUOVO DISCO DI INEDITI DEI

CAMPOS

data di uscita: 27 novembre 2020

“LATLONG” è il nuovo album di inediti dei CAMPOS.

Si tratta del terzo lavoro discografico della formazione nata dalla collaborazione tra Simone Bettin (già co-fondatore dei Criminal Jokers) e il musicista e producer Davide Barbafiera, ai quali si aggiunge il bassista Tommaso Tanzini.

“Latlong” si compone di 11 brani, in cui sonorità acustiche e innesti elettronici danno vita a un’ambientazione singolare, frutto di un lavoro di produzione ricco e accurato. Ne risulta un’atmosfera di suoni e colori ben definiti, ma che lasciano spazio a un universo poetico e immaginativo tutto da scoprire.

A due anni di distanza da “Umani, vento e piante”, il trio pisano conferma la scelta della lingua italiana per il nuovo album inediti, pur mantenendo quel sound dal respiro internazionale che rimane elemento distintivo del lavoro della band fin dall’esordio discografico in lingua inglese con “Viva” (2017).

I CAMPOS PARLANO DEL NUOVO DISCO “LATLONG”

I nomi vengono sempre dopo i pezzi. Si registra un provino e gli diamo il primo nome che ci viene in mente, fiduciosi che non sia troppo a caso. “Latlong” era il nome di un brano: avevamo solo accostato le abbreviazioni di latitudine e longitudine e il nuovo nome suonava come una parola di una lingua sconosciuta. Ora possiamo dire che “Latlong” sta per latitudine e longitudine, che è un modo per dire “mondo, per dire “specie”, per dire “noi”. Non è del tutto vero, ma va bene. Le cose a volte vanno così: scrivi un appunto su un foglio, ti viene sonno, appoggi la testa sul tavolo, apri gli occhi, rileggi e ti ritrovi ad aver coniato una parola nuova. Il disco si è ispirato a storie di esploratori del passato, di aereonauti e di vulcanologi. Ma ne è rimasto ben poco. Non ci sono racconti: forse ci siamo avvicinati troppo e le figure hanno perso i loro contorni precisi. È rimasta la meccanica delle sensazioni. E tanta acqua. Ecco, sì: acqua. Il disco fa acqua da tutte le parti.

Il disco è stato anticipato dal singolo e videoclip “Sonno”.

Link al videoclip “Sonno” su YouTube:

“LATLONG” – TRACKLIST

01_Sonno

02_Figlio del fiume

03_Santa Cecilia

04_Ruggine

05_Arno

06_Blu

07_Addio

08_Mano

09_Lume

10_Dammi un cuore

11_Paradiso (con ghost track Cane)

I Campos sono:

Simone Bettin

Davide Barbafiera

Tommaso Tanzini

Etichetta e Management: Woodworm – www.woodworm-music.com

Distribuzione: Universal Music Italy

Ufficio Stampa e Promozione: Big Time – pressoff@bigtimeweb.mywp.it

Booking: Locusta – www.locusta.net

LA BAND PARLA DEL DISCO “LATLONG” BRANO PER BRANO

01_SONNO

Non abbiamo sofferto abbastanza. Non siamo arrivati alla radice del dolore. Non abbiamo provato fino in fondo l’amaro sapore della delusione. Siamo quelli che preferiscono addormentarsi e non pensare, che preferiscono perdersi in cose inutili piuttosto che fare i conti con se stessi. Fuggire da tutto, tanto da dimenticarsi anche le sensazioni più semplici, come l’aria sulla pelle.

02_FIGLIO DEL FIUME

Una specie di favola, con protagonisti due tipi di esseri. C’è chi è disposto a dare tutto se stesso per amore e chi invece non riesce a concedersi. Questi esseri vivono nel fiume, o nei boschi, e non hanno altro da fare che tentare di accoppiarsi o sfuggire all’accoppiamento. Hanno anche dei superpoteri: possono cambiare stato e trasformarsi in qualsiasi cosa. In questo mondo, le cose vanno così.

03_SANTA CECILIA

Santa Cecilia è una strada di Pisa. È anche la Patrona della Musica, ma questo c’entra meno. Il brano parla di come ogni piccolo evento della vita quotidiana possa perdere importanza e di come le prospettive cambino quando si rischia di perdere qualcuno a cui teniamo.

I nostri sensi vanno in tilt, e tutto quello che ci circonda viene smembrato in una serie di dettagli slegati tra loro. Non è che smettiamo di percepire il reale: è solo che lo avvertiamo “spacchettato” in tante porzioni, che non riusciamo più a collegare. Prima un colore, poi un pianeta, poi un bruciore, poi un pezzo di noi, infine il nome di una strada vicino a casa.

04_RUGGINE

Questo brano racconta la lotta tra un individuo e quel processo di ossidazione di colore bruno-rossiccio, meglio noto come ruggine. Il protagonista della canzone, non vuole affrontare i problemi, pur rendendosi conto che lo stanno incalzando. Così comincia ad essere corroso: un po’ lo vuole, ma allo stesso tempo vuole anche essere salvato, quindi ci tiene che si sappia cosa gli sta accadendo. A suo modo chiede aiuto, ma poi non vuole essere aiutato. L’acqua intanto continua ad alzarsi.

05_ARNO

Una barca che va sul fiume. Nient’altro. Ci voleva una giratina.

06_BLU

Se il fiume è una linea, il mare è un cerchio. E nel cerchio si perdono i punti di riferimento. Il blu del mare è democratico, è tutto uguale e uguale per tutti. Non dà punti di riferimento, ma neppure angoscia. Disegna l’orizzonte e vi lascia sospesi a fissarlo. 

07_ADDIO

Risvegliarsi galleggiando alla deriva, trasportato dalla corrente. Vedere allontanarsi le sponde conosciute. Le cose note si dissolvono e quelle ignote sono ancora grovigli di ombre. È il momento di dire addio, ma non sappiamo se il saluto verrà corrisposto. E qui c’è una specie di dramma universale. La paura di morire e di essere dimenticati.

08_MANO

Due vulcanologi, un vulcano. I due si amano e amano il loro lavoro. Il vulcano è totalmente indifferente all’attività umana, quindi per lui che loro vi siano o no è uguale. Loro lo sanno, ma nonostante questo vi si addentrano, sfidando il destino. Il loro amore è un reagente, che esalta la passione per il loro lavoro e l’attrazione del pericolo. Darsi la mano è l’unica cosa che resta da fare.

09_LUME

“Lume” è una confessione. Cosa viene confessato è inutile descriverlo, il pezzo è chiaro. La speranza è che qualcuno o qualcosa faccia lume su questi pensieri.

10_DAMMI UN CUORE

Sarebbe bello tornare nuovi, pezzo dopo pezzo, ricomporsi e ritrovarsi integri. Ritrovarsi da capo, per fare gli stessi errori, per annoiarsi ancora. Questo è tutto.

11_PARADISO

Morire ogni tanto ci sta. Così si può immaginare cosa i morti potrebbero dirci. Potevamo scegliere e abbiamo scelto di fare un salto in paradiso: anche lì, ci sono spiriti tormentati che rimpiangono la loro vita terrena.

CANE (ghost track)

Bau!

CREDITI ALBUM

Prodotto dai Campos

Registrato al “Vacuum studio” di Bologna da Bruno Germano e in camera di Davide a Pisa dai Campos

Mixato da Davide Barbafiera e i Campos

Masterizzato da Carl Saff presso “Saff Mastering Studio”, Chicago, IL – USA

Musica e testi dei Campos

Collaborazione testi Giovanni Guerrieri

Artwork Mimo – www.mimomali.com

Grafiche Davide Barbafiera e Iacopo Gradassi

Con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”

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