ALMAMEGRETTA – ENNENNE DUB
“ENNENNE DUB”
(Sanacore records / distribuzione Goodfellas)
IL DISCO DEGLI ALMAMEGRETTA
COMPLETAMENTE REMIXATO DA
ADRIAN SHERWOOD / DENNIS BOVELL / GAUDI / VIBRONICS LEE “SCRATCH” PERRY / MANASSEH / MARIO CONTE
KHALAB & MESSMORIZE / PAOLO BALDINI
DATA USCITA: 12 MAGGIO 2017
L’ultimo disco degli ALMAMEGRETTA si intitolava EnnEnne (2016), ed è stato un ritorno sulle scene salutato con grande successo, sia dalla critica che dal pubblico. Sull’onda di tutto questo, grandi dj e producer provenienti da tutto il mondo hanno rimesso mano alle tracce del disco, trasformandole completamente ed in molti casi dando vita a nuovi brani veri e propri. Nel disco, anche DUE INEDITI, “Music Evolution” e “Pray”.
Così gli ALMAMEGRETTA descrivono il processo creativo e di realizzazione di questo nuovo capitolo legato ad EnnEnne, ENNENNE DUB.
Il Dub è una strana disciplina, è un modus operandi poco soggetto a regole, le regole le sfugge e se ne prende gioco. Così, quasi per gioco, dopo aver pubblicato “ENNENNE” ( ultima nostra raccolta di inediti che ci vede in veste di produttori – insieme allo storico patron e amico Adrian Sherwood – e discografici di noi stessi ), abbiamo cominciato a riaprirne le tracce sul nostro mixer per farle rivivere.
Le atmosfere di “ENNENNE” , ci avevano riportato al suono originale che contraddistingue il nostro brand, la miscela di “afronapoletanità”, dubby reggae riddims ed elettronica, e dopo aver trasferito queste atmosfere in un fortunato tour che ci ha visti sui palchi di Italia ed Europa ci siamo rituffati in studio con la voglia di “smontare” e ricomporre in chiave dub i brani dell’album, provando così a rimescolare le carte.
Ci siamo resi conto da subito che questi brani nascondevano stratificazioni ed aspetti inesplorati.
Le dub versions hanno cominciato a venir fuori naturalmente; nuove e visionarie riletture erano non solo possibili ma sembravano via via rivelarsi quasi come necessarie, come a volerci invitare una volta ancora a rompere gli schemi tradizionali della forma-canzone per restituirsi in una natura nuova, psichedelica e sognante.
Quando la cosa ha cominciato a “prenderci la mano” ci siamo convinti che potevamo ripercorrere le tappe che più di vent’anni fa (era il 1996) ci portarono a pubblicare un album diventato cult del genere intitolato “INDUBB”, album di dub mixes di brani tratti dai nostri primi lavori “Anima Migrante” e “Sanacore” a cura di Adrian Sherwood, Bill Laswell, Scorn e del compianto Stefano D.raD Facchielli, “the Dub Master”.
Per far si che il progetto artistico prendesse forma in maniera concreta e multiforme, ora come allora, abbiamo quindi pensato fosse giusto coinvolgere altri producer, artisti, musicisti che oltre a condividere la nostra stessa passione hanno il merito di costituire il meglio della scena dub mondiale.
Magicamente, ma in maniera naturale, la nostra visione si stava trasformando in un progetto “all-star” di caratura internazionale.
Via via cominciavano ad arrivarci nuove versioni che si univano alle nostre versioni.
Riletture e featurings provenienti da personaggi quali Adrian Sherwood probabilmente il dub producer più seminale ed innovativo del mondo; Dennis Bovell produttore e bassista di Linton Kwesi Johnson;
Gaudi riconosciuta star internazionale della scena dub-elettronica; Vibronics assoluto dominatore nell’ambito della “Sound-System culture”; Lee “Scratch” Perry una delle figure più importanti della musica giamaicana dell’ultimo mezzo secolo, produttore di Bob Marley. E poi ancora da Londra un contributo consapevole e pieno di passione come quello di Manasseh, le atmosfere afro-future di Khalab & Messmorize, fino alle derive più sperimentali del produttore italiano forse più interessante presente oggi sulla scena quale è Mario Conte.
Grandi producer che sentiamo essere sulla nostra stessa lunghezza d’onda oltre che amici di vecchia data.
In questo viaggio abbiamo deciso di accompagnarci sin dall’inizio e per tutto il percorso ad un vero artista di questo genere, un personaggio che oltre ad essere la punta di diamante del movimento musicale “in levare” italiano è uno che come noi crede nei sogni irrealizzabili, nei voli pindarici, nelle escursioni sonore verso territori incontaminati. Parliamo ovviamente di Paolo Baldini che ha aperto per noi i magici cassetti dei suoi Dubfiles per collaborare alla stesura di più di una versione oltre che per co-produrre un inedito assoluto che vorremmo utilizzare come apripista di quest’album. Un inedito dal titolo “Pray” in cui Raiz ci racconta, come solo lui sa fare, il bisogno di tornare alle nostre radici, ripartire da noi stessi per ricostruirci individualmente in un’epoca di insicurezze imposteci ad hoc.
L’album è stato anticipato inoltre da un altro inedito: “Music Evolution” brano che vede la partecipazione del mitico Lee “Scratch” Perry. Un “instant-video” del brano (disponibile sul nostro canale YouTube) si è già conquistato una buona rotazione sui siti web più attenti al settore. Il brano è stato presentato ufficialmente in esclusiva da Musical Box, la popolare trasmissione radiofonica di Rai Radio 2.
Altri due video : “DubPaperBox” e “Ciucculatina Dub” costituiscono succose anticipazioni dell’album e sono anch’esse disponibili sul canale ufficiale della band:
www.youtube.com/almamegrettachannel
Il risultato di questa escursione è “ENNENNE DUB” che in fondo è anche una specie di dichiarazione di intenti per il prossimo futuro musicale del collettivo, sempre più incentrato sul sound e meno sulla forma canzone, sulle suggestioni più che sulle affermazioni, sulla collaborazione.
https://www.facebook.com/almamegretta
Booking e management : beppe@highgrade.it www.highgrade.it
Almamegretta – Biografia
Gli ALMAMEGRETTA (latino volgare per anima migrante) nascono alla fine degli anni 80 come band dedita ad una propria rivisitazione del beat e del rhythm‘n‘blues, per poi evolvere velocemente, con l’arrivo di Raiz, verso una personalissima cifra stilistica fatta di dub, reggae, funk elettronica e pop, messa a bagno nel calderone infinito della musica popolare del sud italia e napoletana più in particolare, costrutto meraviglioso che li impone, sin dal primo extended play di 4 brani “Figli di Annibale” (del 1992) come uno dei nomi di punta nel rinnovamento della musica italiana avvenuto negli anni 90.
L’album Animamigrante, che segna l’incontro con D.RaD, raccoglie le nuove composizioni e le tracce dell’EP, è il disco che convince definitivamente anche i più scettici della validità dell’ensemble (vince la Targa Tenco come miglior album d’ esordio). Ma è nel 1995 che gli Alma pubblicano il loro primo capolavoro, Sanacore, (altra Targa Tenco, stavolta come migliore album in dialetto), che riceve consensi unanimi in patria e fuori. L’album, registrato a Procida e mixato a Londra da Adrian Sherwood, boss dell’etichetta inglese On-U Sound, viene apprezzato ovunque in patria ma soprattutto in Inghilterra, dove i membri di band coeve, di larga popolarità (Massive Attack, Asian Dub Foundation, Zion Train, Leftfield), sorelle non solo per questioni di scelte stilistiche ma anche per vedute antropologiche e culturali, intessono con i membri degli Alma relazioni personali di grande stima reciproca e di collaborazione. Il video del singolo Nun Te Scurda’ tratto dall’album è girato da Pappi Corsicato. I Massive Attack chiedono agli Alma uno dei remix della loro celebre Karmacoma, che, oltre ad essere inserita in un prezioso singolo di remix in cui la versione Napoli Trip spicca per l’intensità del cantato di Raiz e per gli intrecci stilistici utilizzati, verrà poi inclusa dal terzetto inglese nell’antologia Singles.
Dopo l’album Indubb, dove le migliori canzoni della band vengono rivisitate nel linguaggio agli Alma più consono, il dub di giamaicana origine, la band approda in Bmg dove dà alle stampe Lingo, che diviene disco di platino nel 1998 e sdogana definitivamente la band anche sui media più tradizionalmente conformisti come le radio e la televisione. Black Athena, il primo singolo, va in piena rotazione sulle tv videomusicali, impone anche nella comunicazione visiva la fisicità ed il viso di Raiz, propone interrogativi e provocazioni intellettuali di cui si discute, che non passano inosservati e che guadagnano al gruppo uno status inossidabile di band che mira anche alle menti di chi vuole ascoltare e non solo alle gambe. Gli Alma sono presenti ovunque con concerti frequentatissimi, dove la band mostra la propria potenza live, cosa che fa accrescere l’apprezzamento anche presso gli artisti pop che vanno per la maggiore in Italia. Pino Daniele chiederà collaborazione per l’album Dimmi cosa succede sulla Terra, restituendo contributi sull’album, assieme a Pasquale Minieri, Eraldo Bernocchi, Bill Laswell ed altri.
Anche Gramigna, altro potente singolo funk, contribuisce a portare agli Alma pubblico ai concerti, consensi unanimi e ulteriore vendite di un disco che supererà dunque le fatidiche centomila copie.
A bissare questo successo, appena l’anno dopo e prodotto dagli Alma stessi, ecco 4/4 che, come suggerisce il titolo, espande le intuizioni di Lingo e le estremizza indirizzandosi verso le piste da ballo, quelle più evolute, che mischiano e sanno mischiare musica da ballo ed impegno, intrattenimento ludico e forte coscienza critica sociale, un po’ come avviene anche in Inghilterra nello stesso periodo. 4/4 è un disco eccellente, che non propone singoli potenti ma diluisce l’impasto per tutto il disco, del quale fanno parte anche le canzoni più accessibili e giocose del gruppo come Sempre, che uscirà anche su singolo ed Ore Minuti Secondi.
Tra gli ospiti l’incredibile cantante tuvaense Sainkho Namtchylak.
Il 2001 è l’anno di Imaginaria, con cui il gruppo si aggiudica per la seconda volta la Targa Tenco per il miglior disco in dialetto (e la terza Targa in assoluto) e la cui copertina vince l'”Italian Grammy Awards” per il miglior progetto grafico. E’ un’altra opera che racchiude pietre preziose di grande luminosità come la titletrack, cavalcata elettrica affascinante, “Fa Ammore Cu ‘Mme”, e che contiene anche “Mergellina 70”, uno sguardo attuale ma zeppo di rimandi stilistici ad una sorta di immaginario telefilm di inseguimenti e malavita ambientato nel golfo di Napoli. A capodanno suonano a Piazza del Plebiscito di fronte ad oltre 70.000 persone. E la città capoluogo del sud è anche lo sfondo di Venite! Venite! l’album dal vivo del 2002 che segna il divorzio dalla Bmg.
Mentre Raiz affronta il primo dei suoi tre album solisti che lo vedranno protagonista tra il 2003 ed il 2009 (Wop, Uno e YA!) la band incide Sciuoglie ‘e cane (2003) e si trova a doversi confrontare con la tragica perdita di uno dei suoi straordinari elementi, D.RaD, al secolo Stefano Facchielli, unico membro romano della band, che muore nella notte del 1° novembre 2004, in seguito ad un incidente stradale. La bontà del lavoro di dubbista ed inventore di suoni di Facchielli è testimoniata dalla chiamata in tour da parte di Ligabue proprio per i concerti di quella estate. A seguito di questo accadimento la band pubblica un “instant cd” intitolato Sciuoglie ‘e cane live 2004, con le ultime testimonianze dell’opera di D.RaD dal vivo.
Nonostante questo il gruppo si ricompatta e nel 2006, con collaboratori di vecchia data quali Mario “4mx” Formisano al basso e Fefo Forconi alla chitarra, fa uscire un disco quasi completamente strumentale, il secondo della sua storia, intitolato programmaticamente Dubfellas e si prepara per l’uscita di Vulgus, che vede il ritorno alla voce di Raiz (in un brano) e i contributi di Neil Perch dei britannici Zion Train, di Julie Higgins (Princess Julianna), Horace Andy (Massive Attack), Lucariello e di altri ospiti. E’ il 2009 e di lì a poco partecipano, con Raiz, all’eccezionale docu-film Passione di John Turturro. Il progetto Passione, trasformatosi poi in uno spettacolo live, prosegue tuttora e mette in scena la crema della musica napoletana degli ultimi 50 anni, con tre generazioni a confronto.
Nel 2010 esce Dubfellas Vol.2, un album che mette in primo piano l’approccio sperimentale e di ricerca tipico del dub, che si avvale della collaborazione di Neil Perch (Zion Train) e dell’apporto vocale di Marcello Coleman, di Julie Higgins aka Princess Julianna e di Raiz.
Nel 2011 la band riprende la strada per un pugno di concerti che mirano a festeggiare i venti anni trascorsi assieme sui palchi e che, naturalmente, provocano talmente grande interesse e richieste da costringere gli Alma ad allungare il numero di date e a prolungare il tour (in Italia e all’estero) fino alla fine del 2012.
Durante questo periodo hanno ricominciato a progettare musica assieme e a comporre nuovi brani (l’uscita dell’album, il primo insieme dopo 10 anni, è prevista per maggio 2013). Intanto a dicembre 2012 è arrivato l’invito di far parte del cast del Festival di Sanremo 2013 firmato da Fabio Fazio, mentre il 28 maggio esce l’album Controra, con la produzione artistica di Gigi De Rienzo e la collaborazione di Enzo Gragnaniello e James Senese.
Nel 2014 la band suona con lo spettacolo “Almamegretta in The Sanacore Dub Live Session” nei maggiori festival italiani arricchendo la line up si arricchita di un percussionista.
A giugno 2015, per Elastica Records , esce una nuova release, pensata in particolar modo per le dance hall, dal titolo “Not In My Name”. All’interno l’omonimo singolo e una serie di remix curati proprio dalla scuderia di Elastica (Numa crew, Antiplastic, Deleted Soul, Paolo Baldini e deDUBbros) che accompagnano la versione originale con versioni dubstep, dub e suoni di altri mondi.
Nel 2016 esce il nuovo disco, con Adrian Sherwood nuovamente alla produzione artistica, dal titolo “EnneEnne”.
Discografia ALMAMEGRETTA
Album
1993 – Animamigrante
1995 – Sanacore
1996 – Indubb
1998 – Lingo
1999 – 4/4
2001 – Imaginaria
2002 – Venite! Venite! (live)
2003 – Sciuoglie ‘e cane (Almamegretta con Lucariello)
2004 – Sciuoglie ‘e cane live 2004 (Almamegretta con Lucariello / doppio live)
2006 – Dubfellas (Almamegretta con Lucariello)
2008 – Vulgus (Almamegretta con Raiz, Pr.Julianna, Horace Andy, Lucariello)
2010 – Dubfellas vol.2 (Almamegretta con Marcello Coleman)
2013 – Controra
2016 – EnnEnne
Discografia RAIZ – solista
Album
2004 – Wop
2007 – Uno
2011 – YA!
2012 – Casa (RAIZ da solista con i Radicanto)
Premi
1993 – Premio Lo Straniero 1993 per la Musica
1994 – Targa Tenco “Migliore opera prima” con Animamigrante
1995 – Targa Tenco “Migliore opera in dialetto” con Sanacore
2001 – Targa Tenco “Migliore opera in dialetto” con Imaginaria
2012 – Premio Mario Musella